Si rafforza l'asse tra il nuovo Mussolini e il nuovo zar Putin
Berlusconi: avremo la prima centrale nucleare entro il 2013
Ignorato il referendum che aveva bocciato il nucleare

Calpestando per l'ennesima volta la volontà del popolo italiano che si è già espresso con un voto contrario plebiscitario nel referendum del 1987 e con motivazioni tuttora validissime, il neoduce Berlusconi ha annunciato che intende procedere rapidamente nella realizzazione del criminale progetto di fare dell'Italia un paese nucleare. "Entro tre anni, ovvero nell'ambito della legislatura, partiranno i lavori per la costruzione della prima centrale nucleare in Italia", ha comunicato ai giornalisti il 25 di Aprile dalla Villa settecentesca Gernetto a Lesmo, vicino a Monza, dove tra cene a base di risotti e barzellette si è svolto l'incontro semi-privato con il suo "grande amico", il nuovo Zar del Cremlino, Vladimir Putin.
L'incontro è servito a consolidare economicamente l'asse tra questi due fascisti e predoni imperialisti, grazie al progetto di sviluppo di una nuova centrale nucleare a Kaliningrad, siglato dall' amministratore delegato di Enel Flavio Conti e Boris Kovalchuk di Inter Rao Ues, che rappresenta la prima "partnership pubblico-privata" nel settore nucleare in Russia e al progetto Southstream firmato da Paolo Scaroni per Eni e che prevede l'inizio della costruzione entro i primi sei mesi del 2012 di un megagasdotto transcontinentale, in comproprietà con Gazprom, che permetterebbe al gas russo di raggiungere l'Italia aggirando l'Ucraina.
Il ministro della d-istruzione della ricerca e dell'università pubblica ha siglato inoltre un'intesa tra i due ministeri "per lo sviluppo dello studio nel settore della fusione nucleare che prevede ricerche tra studiosi italiani e russi, nel settore della fusione nucleare, in base al programma Ignitur".
"Continueremo - ha detto con la solita megalomane arroganza il nuovo Mussolini - in direzione della collaborazione fra Gazprom ed Eni e penso che ci possano essere collaborazioni in paesi extraeuropei. C'è tutto un continente come l'Africa che si apre ad aziende estere e non vorremmo lasciare che fosse solo la Cina ad assorbire tutte le nuove potenzialità".
Alla Pirelli di Marco Tronchetti Provera, tra i pescecani capitalisti invitati a giocare al tavolo da Risiko, Berlusconi ha promesso: "Abbiamo parlato della possibilità che Pirelli aumenti la sua presenza in Russia con l'acquisizione di stabilimenti che occupano 2.500 persone".
Ma la presenza più squallida è stata certamente stata quella dell'inquisito ministro della Protezione civile Guido Bertolaso che non può non sapere che i tempi annunciati per la costruzione dei mostri nucleari sono del tutto folli visto che non esiste neanche un'"Agenzia per la sicurezza nucleare" e visto che come ha annunciato l'ex-ministro Scajola "saranno le imprese interessate a proporre in quali zone intendono realizzare gli impianti nucleari". La Protezione civile Spa di Bertolaso in realtà, come già accaduto per le discariche di rifiuti in Campania, serve solo a scavalcare regioni ed enti locali e a dare copertura alla militarizzazione dei siti, ancora segreti, per le centrali e per le scorie, grazie ai decreti legge fascistissimi imposti al paese dal precedente governo guidato da Romano Prodi. Senza contare che sia Berlusconi che Bertolaso sanno benissimo che appalti privati in Italia si traduce in grandi affari per la mafia alquanto più spesso di quanto non lo sia in Francia.
A scanso di equivoci il cavaliere di Arcore ha voluto anche mandare un messaggio agli ambientalisti e ai giornalisti non asserviti al governo: "Una volta l'Italia era all'avanguardia poi il referendum voluto dagli ecologisti estremi ha fatto chiudere le centrali. Oggi non è più possibile pensare di stare fuori dal nucleare... Ho già parlato con gli esponenti della tv di Stato per un lavoro di convincimento dell'opinione pubblica che durerà almeno un anno"...
Possiamo stare certi che all'occorrenza, per sedare le prevedibilissime e sacrosante rivolte delle popolazioni, egli non si farà scrupolo di affiancare ai mass-media del regime neofascista, l'esercito!
Il PMLI di fronte a tali catastrofiche, ma realistiche, previsioni ribadisce che la costruzione delle centrali nucleari hanno un costo esorbitante e i costi maggiori riguardano sia la fase di costruzione che quella dello smantellamento e della gestione delle scorie (si pensi solo che almeno 400 milioni di euro sono stati caricati nelle bollette per la chiusura di vecchi impianti), ribadisce che non risolvono nemmeno alla lontana il problema del fabbisogno energetico. Ribadisce che non è stato ancora risolto il problema dello stoccaggio e dello smaltimento dei micidiali residui delle centrali nucleari a suo tempo chiuse, che rischiano di avvelenare per millenni i territori. Ribadisce che le centrali nucleari rischiano di nascere già vecchie in quanto per realizzarle ci vorranno molti anni mentre la materia prima, l'uranio, andrà a esaurirsi nel giro di 20-40 anni. Ribadisce che sono molto pericolose per l'ambiente, la salute e la sicurezza delle masse, specialmente in un Paese come l'Italia, altamente sismico. Ribadisce che le principali miniere si trovano in paesi del Terzo mondo, come il Niger, che subirebbero nuove depredazioni ed aggressioni imperialiste. Per noi la misura è stracolma: il governo Berlusconi va abbattuto al più presto prima che faccia altri massacri sociali e irreparabili danni ambientali al nostro amato Paese!

12 maggio 2010