Berlusconi e Rutelli spenderanno oltre 150 miliardi per turlupinare gli
elettori
In vista delle
elezioni politiche del 13 maggio prossimo i due schieramenti di "
centro-destra'' e "centro-sinistra'' sono già a lavoro da mesi per
contendersi fino all'ultimo voto la vittoria finale.
Non è solo la campagna elettorale più lunga della storia repubblicana ma sarà
anche la più costosa a giudicare dall'ingente schieramento di uomini e mezzi
messi in campo dai due schieramenti.
Non potendo confrontarsi sul programma in quanto i due poli sono espressione di
due fazioni della borghesia e portano avanti sostanzialmente la stessa politica
e sono perfettamente interscambiabili fra loro come si evince anche dagli slogan
già apparsi sui muri di tutta Italia, l'unico terreno su cui veramente si
daranno battaglia Berlusconi e Rutelli è quello del portafoglio, col chiaro
intento di spingere a suon di miliardi alle urne gli elettori e carpirne il
voto.
Fra manifesti, volantini, gazebo, treni elettorali, camion-manifesto, aerei
pubblicitari, sondaggi, convention, giornate tematiche, cene elettorali,
banchetti di sottoscrizione, vendita di piantine e perfino "gratta e vinci'',
Berlusconi e Rutelli spenderanno ufficialmente tra i 150 e i 200 miliardi di
lire.
Il candidato del Polo, stando a quanto dichiara l'amministratore di Forza Italia
e capo dei galoppini di Berlusconi, Giovanni Dell'Elce, spenderà non meno di
100 miliardi. Gran parte di questo denaro sarà speso nei cosiddetti 130-150
collegi "a rischio'' dove ci sarà una campagna martellante e saranno
attivati perfino dei call-center per contattare telefonicamente uno ad uno gli
elettori.
Rutelli ha già raccolto circa 25 miliardi attraverso i finanziamenti dei
partiti che compongono la coalizione, ossia DS, PPI, Democratici, Verdi, PdCI,
SDI, Udeur e RI. Altri 15 miliardi li ha raccolti con le "cento cene'' che
hanno fruttato oltre 100 milioni a serata e il resto è frutto di donazioni, a
buon rendere, da parte degli industriali ulivisti fra cui uno di Torino che ha
staccato un assegno di ben 200 milioni e che per ora resteranno tutti anomini ma
che, ha promesso Rutelli, saranno resi pubblici "al momento opportuno''.
In ogni caso questa faraonica campagna la dovranno pagare ancora una volta le
masse popolari attraverso il rimborso pubblico delle spese elettorali: 180
miliardi che i partiti si spartiranno subito dopo le elezioni e di cui si sono
appropriati di sostanziosi anticipi.
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