berlusconicavalloafrica.gif (15119 byte) Come Mussolini
BERLUSCONI VUOL SOTTOMETTERE I POPOLI MUSULMANI ALL'IMPERIALISMO
Il neoduce equipara il movimento no-global ai terroristi
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Imbarazzo nelle cancellerie dei paesi imperialisti, indignazione e proteste da parte delle comunità islamiche in Italia e nel mondo: queste le reazioni sollevate dalle dichiarazioni di Berlusconi sulla "superiorità'' della civiltà occidentale su quella islamica, fatte a Berlino il 26 settembre in una conferenza stampa dopo gli incontri con Putin e Schroeder.
Parlando a braccio della convinta collocazione dell'Italia nella coalizione imperialista, nella foga di giustificare un attacco militare "chirurgicamente mirato'' ai paesi sospettati di terrorismo come l'Afghanistan, a un certo punto Berlusconi si è lasciato andare a considerazioni sulla civiltà islamica che hanno sbalordito l'uditorio: "Non si possono mettere sullo stesso piano tutte le civiltà'', ha esordito infatti il neoduce, aggiungendo che "dobbiamo essere consapevoli della superiorità della nostra civiltà. Una civiltà che ha dato luogo a un largo benessere delle popolazioni dei paesi dove la si pratica. Una civiltà che garantisce il rispetto dei diritti umani, religiosi e politici. Rispetto che certamente non esiste nei paesi islamici''.
Non contento di aver proclamato la supremazia dell'Occidente ha aggiunto anche che esso "è destinato a occidentalizzare e conquistare i popoli. L'ha fatto con il mondo comunista e l'ha fatto con una parte del mondo islamico. Ma c'è un'altra parte di questo mondo che è ferma a 1.400 anni fa''. Purtroppo, si è lamentato il neoduce, "proprio all'interno dell'Occidente si sono mosse critiche al modo di vivere e di pensare dello stesso Occidente, si è cercato e si cerca di colpevolizzarlo, come se fosse colpa sua e della sua economia la povertà di cui soffre tanta parte del mondo''. E a questo proposito ha sottolineato che "c'è una singolare coincidenza tra questi attacchi terroristici e il movimento antiglobalizzazione che si è sviluppato da un anno a questa parte''.

CRITICHE OPPORTUNISTE
Le dichiarazioni del neoduce hanno messo in imbarazzo i governi occidentali, impegnati ad attirare nella coalizione per la "guerra al terrorismo'' quanti più paesi islamici possibile per avere mano libera nelle operazioni militari. Prese di distanza più o meno infastidite dalle tesi berlusconiane si sono avute da parte di esponenti politici dei governi belga, francese, tedesco, spagnolo e perfino inglese. In realtà, sia pure dandogli un'impronta tipicamente mussoliniana, che ricorda sinistramente le tesi e i proclami del colonialismo e del razzismo fascisti al tempo delle guerre d'Africa, il neoduce non ha fatto altro che esprimere chiaramente quello che tutte le cancellerie occidentali, a partire da Washington per finire a Roma, pensano ma non possono dire: che questa è a tutti gli effetti una crociata imperialista contro i popoli islamici, come infatti scappò detto a Bush, e che l'Occidente mira effettivamente a sottometterli, o con la forza economica della globalizzazione, o con la forza delle armi, o con entrambe.
Le critiche dei partner occidentali, perciò, sono solo di natura tattica, dettate dall'esigenza di tenere coperti i piani politici e militari imperialisti agli occhi dei popoli islamici, che invece Berlusconi non ha resistito a spiattellare in pubblico, trascinato dalla stessa vanità e smania di protagonismo ereditata dal suo maestro Mussolini. Dello stesso stampo opportunista sono le critiche e gli attacchi che le sue dichiarazioni hanno ricevuto dall'"opposizione'', che si è limitata a beccare il neoduce sul piano della "gaffe planetaria'' (D'Alema), dei "paroloni fuori luogo e sballati'' (Rutelli), della "rozzezza imbarazzante'' (Angius), degli "appelli pericolosi e strampalati'' (Berlinguer), e via di questo passo: criticandolo insomma per la "brutta figura'' che ha fatto fare all'Italia, ma guardandosi bene dal mettere in evidenza il succo razzista, neocolonialista e mussoliniano delle sue dichiarazioni, che svelano oltretutto i veri scopi antislamici e imperialisti della crociata "antiterroristica'' in cui si sono arruolati con entusiasmo anche i leader dell'Ulivo.
Un caso a sé, per stupidità e marcio opportunismo, è rappresentato dal commento del foglio trotzkista "il manifesto'', che a proposito dell'accusa del neoduce ai no-global di essere complici dei terroristi, la definisce vigliaccamente una tesi che "non sarebbe dispiaciuta a Giuseppe Stalin per il tasso di paranoia e di sospetto'' col che attaccano vergognosamente Stalin e coprono il nuovo Mussolini.
Di tenore ben diverso sono state invece le critiche del mondo islamico, che ha colto la gravità e la pericolosità delle tesi di Berlusconi, con immediate proteste ed espressioni di sdegno piovute da vari paesi musulmani, come Iran, Marocco e Turchia. Il segretario della Lega araba, l'egiziano Amr Moussa, ha parlato di "una vera e propria dichiarazione di guerra all'Islam'', e ha chiesto ufficialmente a Berlusconi di smentire le sue dichiarazioni e scusarsi: "se non lo farà - ha sottolineato l'esponente arabo - significherà che quella è la posizione ufficiale del governo italiano''.
Particolarmente dura è stata la condanna espressa in un comunicato del Comitato islamico popolare mondiale, presieduto dal leader libico Gheddafi, in cui si rileva che Berlusconi "non ha detto altro che la verità e ha espresso l'opinione degli occidentali'', e che "usa la stessa giustificazione della superiorità già usata nel passato da Mussolini e Graziani per colonizzare la Libia, e dell'Occidente in generale per conquistare il mondo intero''.

RADICATO CREDO MUSSOLINIANO
Come suo solito il neoduce ha cercato di coprirsi sostenendo - come ha fatto due giorni dopo in Senato - di essere stato "frainteso'' e che da parte di politicanti e giornali in mala fede lo si è voluto "impiccare ad una parola, una sola, isolata dal suo contesto'', dicendosi "dispiaciuto che qualche parola estrapolata dal contesto generale sia stata male interpretata ed abbia potuto urtare la sensibilità dei miei amici arabi e musulmani''. Ma nella sostanza non è arretrato di un millimetro dalle arroganti posizioni espresse a Berlino.
Che esse non siano frutto di un "infortunio'', ma rappresentino al contrario la sintesi del suo radicato credo fascista mussoliniano, lo dimostrano anche le rivelazioni del francese "Figaro'', non smentite dall'interessato, secondo cui Berlusconi espresse lo stesso concetto di "supremazia'' dell'Occidente sull'Islam già nel suo intervento al vertice europeo del 21 settembre, non contraddetto allora dai suoi "imbarazzati'' partner europei. Va in questo senso anche la proposta di un "partenariato per ciascuno dei paesi più industrializzati'', che il nuovo Mussolini ha avanzato il 29 settembre a Padova, immaginando per l'Italia l'"adozione'' di sue ex colonie come Albania, Etiopia e Tunisia. E del resto, non aveva già rivelato il suo pensiero in occasione del G8 di Genova, quando accusò gli anti-global di essere "nemici dell'Occidente''?
Sul piano interno la sortita antislamica di Berlusconi mira a chiamare a raccolta e mobilitare contro gli immigrati, il movimento no-global, e più in generale contro chiunque si oppone alla guerra imperialista e al suo governo neofascista e interventista, l'"opinione pubblica'' più reazionaria, forcaiola, guerrafondaia e razzista.
A fiancheggiare il nuovo Mussolini in questa sporca operazione si distingue il "Corriere della Sera'', con gli articoli dei pennivendoli razzisti e guerrafondai Angelo Panebianco e Oriana Fallaci, in buona compagnia col capo dei gladiatori Cossiga, che ha riconosciuto a Berlusconi il merito di aver espresso in modo esatto il pensiero forte dell'Occidente imperialista, di "tutti noi che siamo immersi nella cultura giudaico-cristiana'', consigliandogli tuttavia di "parlare il più possibile in politichese per non mettersi sotto il tiro di speculazioni''. Ma anche i più recenti discorsi di Ciampi, con il suo ossessivo richiamo alla "difesa dei valori dell'Occidente'', e la chiesa, con le dichiarazioni del presidente della Cei cardinal Ruini a favore dell'intervento militare per una "doverosa e necessaria'' risposta al terrorismo, coprono e legittimano il disegno neofascista di Berlusconi, e mirano ad accumulare il consenso attorno ai guerrafondai e ad isolare e zittire quanti si oppongono alla crociata imperialista dell'Occidente.

3 ottobre 2001