BERTINOTTI: "MI FA IMBESTIALIRE VEDERE LA FOTO DI STALIN NELLE NOSTRE SEDI"
Alcuni quotidiani del 6 giugno raccontano che Bertinotti è andato su tutte le furie vedendo un ritratto di Stalin su una parete della sede del PRC di Udine, che visitava nell'ambito del suo viaggio elettorale in Friuli-Venezia Giulia. L'imbroglione trotzkista avrebbe detto: "Se c'è una cosa che mi fa imbestialire è vedere nelle nostre sedi l'effige di Stalin; non dobbiamo nulla a lui e non dobbiamo prendere nulla da lui".
E poi, di fronte a una militante che sbigottita gli dice "Ma come, segretario? Stalin è uno dei nostri padri storici", Bertinotti sbotta: "Bisognerebbe chiederlo a Bucharin, oppure a Trotzki, oppure alle migliaia di compagni morti nei gulag. Altro che nostro padre".
La malcapitata compagna evidentemente non sa che il segretario del suo partito è un nemico giurato dei grandi maestri del proletariato internazionale. Glielo spiega Massimiliano Lussana, tirapiedi di Berlusconi ed estimatore di Bertinotti, che su "Il Giornale" così commenta il fatto di Udine: "Fausto, a questo punto, firma l'ennesimo strappo di una storia di strappi iniziata a Livorno, nel gennaio 2002, quando - festeggiando l'anniversario della fondazione del PCI - demolì lo stalinismo, storicamente e anche per quello che riguardava i comportamenti personali... dietro l'ira di Bertinotti di fronte al quadro di Stalin in sezione ad Udine, c'è quello che sta diventando, sempre più, il suo partito. Sempre più rifondato, sempre meno comunista".
E se lo dice un anticomunista viscerale come Lussana, c'è da credergli. Speriamo allora che ne prenda presto coscienza la compagna udinese e che venga a lottare con noi da comunista fedele a Stalin.