Firenze
Il bilancio 2010 di Renzi (PD): macelleria sociale, opere faraoniche e svendita degli immobili comunali
Palazzo Vecchio rastrella 40 milioni di euro
Bocciare il bilancio nelle piazze

Redazione di Firenze
La discussione in Consiglio comunale del bilancio 2010 a Firenze è stata l'occasione con cui il neopodestà piddino Matteo Renzi ha ottenuto carta bianca per la svendita della città grazie al totale appiattimento del PD, dei consiglieri di maggioranza Eros Cruccolini (SEL) e Giuseppe Scola (IDV), che non hanno fiatato di fronte all'arroganza di stampo neofascista di Renzi.
Il sindaco ha rovesciato a sorpresa sul Consiglio un discorso di oltre due ore, che ha utilizzato per ribadire le linee della sua amministrazione, enunciare una serie di progetti faraonici e per cercare di smuovere le acque al fine di ottenere una legge speciale per la città, in sostanza il trasferimento a Firenze (e cioè nelle sue mani) di fondi e competenze su attività e beni ora dello Stato, richiesta che secondo le motivazioni renziane "non è fare del leghismo al lampredotto".
Il bilancio di lacrime e sangue è stato imposto il 24 marzo scorso, dopo una maratona di due giorni ma praticamente senza discussione in Consiglio comunale con l'approvazione blindata da parte della maggioranza (28 favorevoli, 10 contrari) di "piano delle alienazioni, bilancio annuale di previsione 2010, bilancio triennale 2010/2012 e relazione previsionale e programmatica"; respinte a prescindere da ogni valutazione le raccomandazioni delle Commissioni consiliari, le mozioni dei consiglieri della stessa maggioranza, dei Quartieri e dell'"opposizione".
L'approvazione del bilancio è stata annunciata con un comunicato stampa di tre righe, oltre allo sproloquio del sindaco nessun commento o nota per renderne chiaro il contenuto, nemmeno sul sito del Comune. Tutto in linea con i metodi duceschi di Renzi che ha sciorinato i suoi mega-progetti senza degnarsi di chiarire obiettivi, costi, fonti di finanziamento, ecc.

Palazzo Vecchio indebitato fino al collo
Per raggiungere il pareggio fra entrate e uscite per il 2010 a Palazzo Vecchio mancano circa 40 milioni di euro. Gran parte del buco è dovuto ai debiti astronomici con le banche. Il Comune di Firenze era indebitato per 480 milioni di euro nel 2009 che dovrebbero passare a 519 milioni nel 2012; solo gli interessi costano circa 12 milioni quest'anno per salire a 18,8 nel 2012. Il Comune ha attivi 13 contratti "swap" (ulteriori debiti con le banche che servono a spalmare gli aumenti delle rate dovuti alla variazione dei tassi di interesse) che quest'anno costano circa 10 milioni.
"Questo è un bilancio 'robinhoodiano' che toglie denaro a chi ne ha di più: chi ha di più paga di più, chi consuma il territorio e il suolo paga di più, chi ha una rendita dalla città viene chiamato a pagarne la manutenzione". Con questa demagogia in pieno stile berlusconiano Renzi ha cercato di rendere presentabile un bilancio che è incentrato sull'aumento delle tasse comunali, come i 7 milioni in più che dovrebbe fruttare l'aumento - contestatissimo - della Cosap (tassa di occupazione di suolo pubblico per bancherelle, cantieri, ecc.) e della Tia (tariffa per l'igiene urbana, "rimodulata" in modo da pesare meno sulle aziende e di più sulle famiglie), e su un enorme piano di vendita degli immobili comunali che non porterà nessun beneficio per le masse, nonostante la svendita dei "gioielli di famiglia" per riparare ai debiti dissennati lasciati dai project-financing e dalla "finanza creativa" della precedente giunta piddina di Domenici. E ci sono ancora tagli alla spesa sociale e progetti faraonici come l'acquisto dell'ex Multiplex di Novoli.
Gettando fumo negli occhi Renzi ha sbandierato a ogni piè sospinto la prevista riduzione del 10% delle spese dell'ufficio del sindaco (alla buon'ora!) e del 3% di quelle del Consiglio comunale. Per far capire che aria tira, infine, nel suo discorso ha liquidato le deboli proteste della Cgil dichiarando "finita" la concertazione, così come intesa fino a oggi, poiché "la capacità di decidere è un valore che dev'essere recuperato... non comprendere questo fatto significa essere fermi con le lancette della storia". Nientemeno.

Feroci tagli alla spesa sociale
Tutta l'attenzione, anche della stampa, si è incentrata sui temi urbanistici, quelli che interessano principalmente la borghesia, mentre poco si è spiegato della portata dei tagli alla spesa sociale. Anche Ornella De Zordo, che pure ha votato contro questo bilancio, nelle sue note continua a parlare quasi essenzialmente dell'urbanistica.
Eppure, Renzi dovrebbe recuperare oltre 2 milioni dai tagli al sociale, come non è chiaramente specificato. Questo settore è la Cenerentola del bilancio, praticamente non se parla, nonostante che i problemi economici della popolazione siano drammatici. Non sono resi noti dati generali, ma basta pensare che la nostra città è la prima in Italia per sfratti per morosità in rapporto al numero di abitanti, e la terza in assoluto dopo Roma e Torino. Nel 2009 sono state emesse 1.148 notifiche, con un incremento del 104% nei primi mesi di quest'anno. In Toscana ci sono 46mila case popolari, secondo la Cgil ne occorrerebbero almeno 25mila in più.
Tantissime famiglie non ce la fanno nemmeno a pagare la mensa scolastica: in 1.500 non sono in regola coi pagamenti, di queste solo 9 rientrano nelle esenzioni dai pagamenti previste dal comune per cassintegrati e disoccupati.
Le tariffe di asili e mense sono state "rimodulate" e alzate per le famiglie che hanno un reddito. Il Collegio dei revisori ha rilevato che diversi servizi comunali hanno una percentuale di copertura inadeguata rispetto alla loro corrispondente voce di "entrata": la formazione professionale è coperta solo per il 39,71%, gli asili nido solo per il 37,92%, le residenze e centri diurni a gestione diretta addirittura solo per il 10,13%.
Niente a favore dei lavoratori, nonostante la "raccomandazione" dell'apposita Commissione consiliare di "tenere conto del grave fenomeno della crisi" e la richiesta di "incentivazione delle politiche attive e passive a sostegno dei lavoratori, potenziamento delle risorse per la formazione professionale e per il servizio sociale".
Nel totale abbandono gli anziani, che pure a Firenze sono tanti davvero. Il Comune sta scaricando tutto il peso degli anziani non autosufficienti sulle famiglie, i ricoveri in strutture assistite sono praticamente impossibili. Per le famiglie costrette a sobbarcarsi questo peso è prevista la misera somma di 250 euro mensili, più o meno un'ora al giorno di assistenza pagata. Familismo a costo zero, ecco la ricetta Renzi.
Un esempio concreto dei tagli comunali: dal primo giugno nella centrale struttura di Montedomini non verranno più erogati agli ultra 65enni i pasti al prezzo sociale di 1 euro, ma a 7 euro. Motivazione: dei 426 utenti soltanto 87 sono seguiti dai servizi sociali. Ma gli altri chi sono? "Furbetti" o poveri nemmeno seguiti dai servizi sociali? Senza manco porsi questa domanda l'assessore Saccardi ha tagliato questo servizio per tutti, eppure la spesa annuale era di soli 100 mila euro.

I mega-progetti del neopodestà
Nonostante che sui principali cantieri aperti (dalla Scuola carabinieri di Castello al Parco della Musica) siano aperte inchieste della magistratura che rivelano uno scandaloso intreccio di corruzione e malaffare che interessa anche alte cariche del governo e dello Stato, Renzi non batte ciglio e rilancia il suo piano di vendita degli immobili comunali, secondo le stime del Comune per ricavare circa 500 milioni di euro, secondo altre non più di 350 milioni. 190 milioni dovrebbero arrivare nell'anno in corso, soldi destinati in buona parte all'acquisto dell'ex Multiplex di Novoli a 110 milioni da trasformare in un enorme contenitore dove riunire gli uffici comunali. Ovviamente nessun accenno a problemi come l'eventuale impatto sul traffico già caotico a Novoli, ecc.
Questa svendita colossale include edifici storici e aree tutelate. Vincoli, è implicito, che dovranno essere tolti per renderli appetibili agli speculatori e realizzare l'introito previsto. Fra di essi Villa Strozzi, di uso pubblico nel Quartiere 4, acquisita dal Comune alla fine degli anni '70 sulla spinta delle lotte popolari per impedire la lottizzazione della Villa e la megacementificazione del parco; all'unanimità il Consiglio di Quartiere 4 ha presentato una mozione, ignorata in Palazzo Vecchio, contro la vendita.
Si va avanti anche con la tramvia. "La linea 2 - ha annunciato il neopodestà - quella che va da Peretola a Santa Maria Novella, può partire. Bisognerà allungarla verso il Polo scientifico di Sesto Fiorentino e dall'altro lato, per attraversare il centro, stiamo lavorando alla proposta di un passaggio sotterraneo in piazza della Repubblica per ricongiungersi nella zona di Sant'Ambrogio. Dovrebbe poi proseguire verso il vicino comune di Bagno a Ripoli. Si parte a luglio". E le richieste di moratoria e di nuovi progetti approvati dagli abitanti, avanzate da tempo dalla popolazione e da tante forze sociali e politiche? E questo tunnel sotterraneo, aggiuntivo a quello della Tav che già mette in pericolo la stabilità degli edifici sovrastanti per gli spostamenti della falda acquifera sotto Firenze?
Ma i tunnel non si fermano qui. Renzi ha annunciato la volontà di lavorare a una circonvallazione sotterranea della città, con una tangenziale a pedaggio che porti da Careggi a Varlungo, rispolverando un vecchio, contestatissimo progetto. "Pensiamo a un'opera che sia realizzata da privati, con un pedaggio di 1,5-2 euro: entro il 2010 il Comune farà la progettazione". Ancora un mega project-financing da almeno 400 milioni di euro (ma secondo altre stime potrebbe costare 1 miliardo) con 50 milioni direttamente a carico del Comune. Nonostante tutto il danno portato da questi strumenti di privatizzazione alle casse comunali, strumenti, è bene ricordarlo, suggeriti al Comune di Firenze dal corruttore Fusi, a suo tempo alla ricerche di commesse per la sua Baldassini-Tognozzi-Pontello, inquisito e al centro dello scandalo "grandi opere".
Renzi ha confermato l'idea di vendere ai singoli i posti sosta auto, contrassegnandoli con strisce speciali.
Sempre con noncuranza per l'attività della magistratura, che sta vagliando l'operato della Fondiaria del boss Ligresti proprietaria della Piana di Castello (oggi sequestrata), il sindaco ha annunciato che entro un anno metterà a punto la "procedura pubblica" per la realizzazione della Cittadella viola a Castello e ha rivelato di avere incontrato la proprietà dell'area.

Aprire la lotta per lavoro, servizi e assistenza a prezzi popolari
Quelli di Renzi sono il bilancio e i progetti della borghesia in camicia nera. In linea col governo del neoduce Berlusconi l'unica preoccupazione di Palazzo Vecchio di fronte alla devastante crisi capitalistica è quella di rastrellare quattrini per mantenere a galla le imprese proprie, degli amici, ecc., abbandonando alla miseria in primis gli operai e le masse popolari.
I problemi del lavoro, della casa, dei servizi e dell'assistenza sociale devono essere affrontati e messi al centro del dibattito e dell'attività politica e sindacale. È urgente aprire un fronte unito di lotta per bocciare nelle piazze questo bilancio antipopolare, cancellare i mega-progetti del neopodestà Renzi e rivendicare che tutte le risorse del Comune siano destinate alla popolazione.

26 maggio 2010