Chi è Guido Bertolaso

Nasce a Roma il 20 marzo 1950, si laurea in medicina all'Università La Sapienza di Roma, consegue il Master of Science in Public Health presso la Liverpool School of Tropical Medicine. Alla fine degli anni '70 svolge attività di ricerca nel campo delle malattie tropicali in Africa ed è chiamato a dirigere la costruzione di ospedali in zone di guerra.
Sempre in pista, uomo chiave per la seconda repubblica
Dal 1982 al 1990 coordina tutti i progetti "sanitari, di emergenza e di assistenza umanitaria nei paesi in via di sviluppo" nell'ambito del "Dipartimento Cooperazione e sviluppo" del Ministero degli Esteri. Con i risultati che tutti conoscono. Nel 1990 viene nominato capo del Dipartimento e tre anni dopo capo di gabinetto del Ministero per gli Affari sociali. Sempre nel 1993 viene nominato vice direttore esecutivo dell'Unicef a New York. Nel 1996 è capo del dipartimento della Protezione civile della presidenza del Consiglio dei ministri (governo Prodi I). Nel 1998 è vice commissario vicario per il "Grande Giubileo" dell'anno 2000.
Dal settembre 1998 al dicembre 2002 è direttore generale dell'Ufficio nazionale per il Servizio civile. Il 7 febbraio 2001, durante il governo Amato torna a capo della Protezione civile.

Capo dipartimento della Protezione civile
La fortuna di Bertolaso non tramonta con il ritorno di Berlusconi e Letta a Palazzo Chigi, nonostante lo scandalo della "Missione Arcobaleno" degli aiuti all'Albania (che segue l'indagine sulla scandalo degli aiuti in Kosovo) travolga la Protezione civile diretta, all'epoca del governo D'Alema dal prof. Franco Barberi, che insieme al prefetto Anna Maria D'Ascenzo (nominata capo del Dipartimento di Protezione civile nell'agosto 2000) e a una ventina di alti funzionari e imprenditori sono indagati dalla procura di Bari per "abuso d'ufficio, concussione, associazione a delinquere e attentato agli organi costituzionali dello Stato".
Fulmineamente, con decreto governativo del 7 settembre 2001, il cavaliere piduista di Arcore corre ai ripari, scioglie l'Agenzia della protezione civile, nata appena due anni prima, e riunifica la materia in un Dipartimento accorpato nella presidenza del Consiglio. Bertolaso è chiamato a dirigere la struttura che dipende dal capo del governo, il prefetto D'Ascenzo viene promosso capo Dipartimento "libertà civili e immigrazione" del ministero dell'Interno. Il decreto ad hoc stabilisce che Bertolaso potrà occuparsi anche dei cosiddetti "grandi eventi": cerimonie di Stato, vertici internazionali, raduni di massa. Bertolaso si ritrova dunque in un ruolo nevralgico che spazia dalle epidemie alle alluvioni e persino alle parate dei capi di Stato. Come accadde con il vertice Nato-Russia di Pratica di Mare del 2002, che fu gestito appunto dalla Protezione civile. In quell'occasione, Berlusconi sperimenta il vantaggio di poter disporre della magica firma dell'ex medico, che permette di applicare ai grandi eventi l'assoluta discrezionalità di spesa, acquisti, appalti e requisizioni riservata alle emergenze nazionali. E così, evento dopo evento, la cosiddetta "Protezione civile" diventa il gestore ufficiale del vertice Fao nel 2002, del semestre italiano di presidenza europea nel 2003, della firma in Campidoglio della Costituzione europea nel 2004. In ognuna di queste occasioni i fondi erogati dal Tesoro vengono spesi senza preventivi, regole e autorizzazioni, reclutando in tutta tranquillità architetti, studi professionali e ditte, guarda caso del giro Fininvest.
A poche ore dalle catastrofi Bertolaso ottiene le ordinanze che gli affidano la gestione dei fondi privati raccolti attraverso i gestori telefonici, compresi quelli per l'immane tragedia causata dallo tsunami in Indonesia, che gestirà in tandem con Giulio Andreotti.

Commissario straordinario bipartisan: Sars, incendi, rifiuti, G8
Tra il 2003 e il 2004 è nominato Commissario straordinario del governo per la prevenzione da rischi Sars, con l'interesse, in combutta con il ministro Storace e con le case produttrici di vaccini, ad alimentare la campagna mediatica di stampo terroristico sulla fantomatica epidemia. Dell'epidemia vera di tumore da inquinamento di rifiuti tossici in Campania non gli giunge sentore, anzi si adopera per occultare i dati.
Sempre in veste di Commissario, e questa volta nominato dal dittatore democristiano Prodi, lo ritroviamo nel 2007 all'"emergenza incendi", che tutti sanno servono ai palazzinari per cementificare l'Italia. Risultato? Di mappatura delle zone bruciate e di un catasto comunale degli incendi neanche l'ombra, ogni anno migliaia di ettari di bosco, soprattutto al Sud, vanno in fumo! Nell'ottobre 2006, succede a Corrado Catenacci come commissario straordinario all'emergenza rifiuti in Campania. Si distingue per l'utilizzo dell'esercito e per aver comandato alle "forze dell'ordine" selvagge cariche contro gli inermi manifestanti che lottano contro le ordinanze di apertura delle magadiscariche di Serre (Salerno), accanto ad una oasi del Wwf, e quella tristemente nota di Difesa Grande (Avellino).
Come ultimo incarico il governo di "centro-sinistra", decide di nominarlo Commissario straordinario dell'evento "G8 della Maddalena". Anche in queste veste ha pieni poteri e la possibilità di derogare alle leggi statali e regionali (in primis quella sui contratti pubblici). Alcuni esempi. Per la costruzione dell'arsenale, dell'ospedale militare, del prolungamento della pista di Olbia, potrà fare una "gara informale" per scegliere il "general contractor": una qualifica che hanno solo 23 aziende, tra queste la multinazionale Impregilo (che ha già le mani sugli inceneritori, anche tedeschi, sul ciclo dei rifiuti in Campania, nonché l'appalto del Ponte sullo Stretto) e Astaldi, le prime due nel settore delle costruzioni. Il "general contractor" avrà la responsabilità di realizzare le opere nei tempi previsti, anticipando i soldi e facendo ricorso ai subappalti. La deregulation è totale.
Bertolaso e l'affidataria, infatti, nella realizzazione delle opere non dovranno seguire le norme che disciplinano la posa di cavi e la realizzazione di condotte, il trasporto dei rifiuti, la realizzazione di impianti di smaltimento. E così avverrà anche per la valutazione d'impatto ambientale (Via), perché verranno ridotti alla metà i tempi della procedura. E ancora, vista la "qualificazione di riservatezza e segretezza", Bertolaso potrà tenere segreti i termini degli appalti, anche per forniture e servizi, su come verranno fatti i lavori, su chi li farà e come, su chi fornirà materiali e servizi, ecc. Ad essere derogati saranno persino il "piano paesaggistico regionale" e le prescrizioni sui "manufatti storico culturali".
Infine, durante il 1° Consiglio dei ministri del governo Berlusconi IV tenutosi a Napoli lo scorso 21 maggio, il neoduce lo nomina sottosegretario con delega per i rifiuti: "agirà sotto la responsabilità del presidente del Consiglio dei ministri". Tempo due giorni e il pugno di ferro si abbatte sui cittadini, tra cui anziani, donne e bambini, di Chiaiano e Marano, con diverse decine i feriti, anche gravi.

Socio onorario dell'Aiic
Per questi grandi meriti la nascente terza repubblica neofascista lo ricopre di onorificenze, l'ultima, su proposta ovviamente della presidenza del Consiglio dei ministri, è quella di Cavaliere di Gran Croce, Ordine al Merito della Repubblica italiana! Da segnalare infine che dal 24 febbraio 2008 Bertolaso è socio onorario dell'Associazione Italiana esperti in Infrastrutture Critiche (AIIC), una potente lobby di esperti in settori strategici, di stampo piduista, che si occupa di "sistema elettrico, reti di comunicazione, reti di trasporto (aereo, navale, ferroviario e stradale), sistema sanitario, circuiti finanziari, reti a supporto del governo, come quelle per la gestione delle emergenze", che vede tra gli altri soci onorari il su citato prefetto Annamaria D'Ascenzo (capo Dipartimento Difesa Civile e Vigili del Fuoco), Mauro Masi (presidenza del Consiglio dei ministri), Domenico Vulpiani (Direttore Capo Polizia postale e delle Comunicazioni).
Insomma Bertolaso sembra al vertice di una piovra affaristica, la qualcosa per inciso oltre che il disprezzo delle popolazioni campane sembra avere generato qualche invidia ed ostilità da parte delle lobby dei diplomatici e del capo della CRI, il forzafascista Maurizio Scelli.

28 maggio 2008