Discorso di Branzanti a Ravenna
Finché avremo fiato e forza, difenderemo Stalin e innalzeremo la sua bandiera, perché è la bandiera della rivoluzione, del socialismo e del comunismo

Pubblichiamo il testo integrale del discorso pronunciato da Denis Branzanti, Responsabile del PMLI per l'Emilia-Romagna, il 18 dicembre 2009 all'iniziativa dell'Organizzazione di Ravenna del PMLI in occasione del 130° della nascita di Stalin. Per la cronaca dell'iniziativa rimandiamo a "Il Bolscevico" n° 48/2009.

Care compagne e cari compagni, amiche e amici,
voglio innanzitutto ringraziare l'Organizzazione di Ravenna del PMLI, diretta dal compagno Franco Melandri, per aver organizzato per la prima volta nel ravennate la proiezione dello splendido ed educativo video realizzato dal PMLI sulla vita e l'opera di Stalin.
Un video realizzato con scarsi mezzi tecnici ma con la cura, l'attenzione, l'ottica e lo stile marxista-leninista, un video che vi invitiamo a rivedere successivamente e a divulgarlo per far conoscere a quanti più possibile la verità su Stalin e l'esperienza socialista in Urss.
Voglio poi ringraziare l'amico e compagno Domenico Gavella, che ci ha dato nuovamente la possibilità di tenere una nostra iniziativa all'interno di questo circolo.
Il PMLI vuole avere tanti militanti e tantissimi simpatizzanti, ma vuol avere in numero ancora maggiore amici come il compagno Domenico.
E per ultimi, ma non certo per importanza, ringrazio voi che questa sera partecipate a questa iniziativa, accettando di ascoltare, e di discutere, anche la posizione dei marxisti-leninisti italiani su Stalin, la storia del socialismo e la situazione attuale.
Questo è ciò che dovrebbero fare le larghe masse popolari e lavoratrici del nostro Paese.
Non ci si deve mai accontentare di ascoltare solo la voce della borghesia, che ogni giorno ci bombarda attraverso la televisione, la radio, i giornali e internet, si deve invece andare a fondo delle questioni, sia storiche che attuali, documentarsi alla fonte e non accontentarsi di apprendere e ripetere formule e pregiudizi anticomunisti sparsi ad arte dalla borghesia.
Così come ogni classe ha una propria storia, le proprie tradizioni, la propria cultura, la propria ideologia, allo stesso modo ogni classe ha i propri libri, e in questo caso possiamo dire ha anche i propri video. Come la storia, le tradizioni, la cultura e l'ideologia della borghesia le si possono imparare sui libri della borghesia, allo stesso modo quelle del proletariato le si possono apprendere solo sui libri del proletariato, cioè sui libri di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, filosofi, ideologi e costruttori del socialismo, e sui libri del PMLI, a partire da "Il Bolscevico", il suo prezioso e indispensabile settimanale organo di stampa, del quale è stato celebrato il 40° Anniversario della fondazione con una rossa ed entusiasmante festa domenica 13 dicembre a Firenze.
In 32 anni di vita e nei precedenti 10 di preparazione il PMLI ha dimostrato nella pratica, e non a parole, di essere un partito autenticamente comunista, rivoluzionario, con una linea politica e una base ideologica marxista-leninista, una struttura di tipo bolscevico, dei militanti preparati, combattivi e disposti a sacrificarsi per il nostro popolo, un partito che lotta per abbattere il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e imperialista, e di avere tutte le carte in regola per poter condurre il proletariato del nostro Paese e i fautori del socialismo all'abbattimento del capitalismo e alla conquista dell'Italia unita, rossa e socialista.
Un'impresa che oggi può sembrare impossibile, ma che invece è pienamente realizzabile, quando saranno mature le condizioni oggettive e soggettive, il proletariato si avvicinerà al nostro Partito, le numerose avanguardie vi prenderanno parte, e per la borghesia sarà l'inizio della fine!

La guerra tra capitalismo e socialismo non è conclusa
Per allontanare il più possibile nel tempo tale inevitabile processo storico e politico, la borghesia tenta di convincere le masse che la guerra tra capitalismo e socialismo si è chiusa a favore del primo, invece è vero il contrario, la guerra tra capitalismo e socialismo non è affatto chiusa, è vero che oggi il capitalismo domina ovunque nel mondo e che non vi è un solo Paese socialista, ma è altrettanto vero che l'inconciliabilità degli interessi tra proletariato e borghesia, lo sfruttamento e l'oppressione della borghesia ai danni del proletariato, il peggioramento delle condizioni di vita, di lavoro e di studio delle masse, le guerre imperialiste di oggi e interimperialiste di domani, cioè fra Paesi imperialisti per contendersi mercati e zone d'influenza, non faranno che spingere il proletariato verso il socialismo e quindi verso il PMLI.
In questo momento però, indubbiamente il capitalismo sta avendo la meglio, e questo a causa del danno arrecato all'immagine del socialismo dai Paesi revisionisti, dall'ancora piccola forza del PMLI e della fortissima macchina di propaganda anticomunista, revisionista e fascista, con la quale la borghesia dipinge i Maestri come mostri, il socialismo come un sistema disumano, e accusando i comunisti di crimini peggiori di quelli commessi dai nazi-fascisti, cioè rivoltando la verità e addossando a noi i loro crimini e le loro barbarie.
La propaganda anticomunista si accanisce contro tutti e cinque i grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, ma il più odiato e più insultato dalla borghesia è sicuramente Stalin e la ragione sta nel fatto che finché egli fu vivo la borghesia interna e internazionale non ebbe alcuno spazio in Urss e nel movimento comunista internazionale, venne denudata, sbugiardata, umiliata e sconfitta e visse nel terrore; in questo e solo in questo consisteva il cosiddetto "terrore staliniano".
La figura di Stalin personificava la contrapposizione stessa tra socialismo e capitalismo, tra rivoluzione e controrivoluzione, tra progresso e reazione.
Per questo, quanto più lo attaccano tanto più noi marxisti-leninisti lo difendiamo, più lo calunniano più noi lo amiamo, più lo demonizzano più noi ci identifichiamo in lui. Difendendo Stalin difendiamo noi stessi, la nostra storia, l'intera causa per il socialismo.
Sta scritto nella storia del PMLI e lo ribadiamo questa sera: finché avremo fiato e forza, difenderemo Stalin e innalzeremo la sua bandiera, perché la bandiera di Stalin è la bandiera della rivoluzione, del socialismo e del comunismo!
Non abbiamo nulla di cui vergognarci in questo, piuttosto deve essere la borghesia a vergognarsi di dare un nobel per la pace a Obama, presidente della nazione più guerrafondaia al mondo e che aumenta i militari in guerra anziché diminuirli, come si deve vergognare a voler far passare il piduista e neoduce Berlusconi come un angelo buono e caritatevole vittima di un chissà quale complotto per la statuetta lanciatagli pochi giorni fa, gesto che comunque noi abbiamo immediatamente giudicato sbagliato.
Non smetteremo mai di ricordare l'esemplare vita da rivoluzionario e l'immensa opera di Stalin.
La costruzione del socialismo in Urss, primo Stato al mondo a vedere concretamente realizzato il progetto per cui avevano lottato Marx, Engels e Lenin; l'unità e lo sviluppo dei Partiti comunisti di diversi continenti nella III Internazionale; la difesa del Partito dagli assalti dei revisionisti di destra e di "sinistra"; la vittoria sul nazifascismo e l'annientamento degli eserciti invasori di Hitler e Mussolini; la nascita di nuovi Stati socialisti in Europa e Asia: questi sono meriti storici che Stalin si è guadagnato sul campo e che nessuna menzogna borghese potrà mai cancellare.

Unirsi al PMLI per abbattere il nuovo Mussolini e per l'Italia unita, rossa e socialista
In maniera dialettica e non dogmatica, il PMLI studia gli insegnamenti di Stalin, come quelli di Marx, Engels, Lenin e Mao, e li applica alla nostra situazione specifica.
Chi vuole combattere e abbattere questo marcio mondo capitalistico, non può che unirsi ad esso, sotto le bandiere rosse con la grande falce e martello e l'effige di Mao e sotto la bandiera dei cinque Grandi Maestri del proletariato internazionale.
Non vi sono altre strade, non vi sono "terze vie" socialdemocratiche e riformiste alla Lula o alla Chavez, che conducano al socialismo, esse sono solo varianti di "sinistra" del capitalismo dimostratesi illusorie e destinate alla sconfitta per chiunque le abbia percorse e si ostini ancora a farlo.
Come non portano da nessuna parte l'avventurismo piccolo-borghese, le azioni individuali e di piccolo gruppo, finanche il terrorismo da sempre strumento della reazione.
Per dirla con le parole di Stalin: "O la borghesia col suo capitalismo o il proletariato col suo socialismo!".
Rivolgiamo inoltre un forte appello a tutti i sinceri comunisti a non farsi imbrogliare nelle nuove e fuorvianti parole d'ordine "Unire i comunisti" e "Unire la sinistra"; non si tratta infatti di unire i partiti sedicenti comunisti, in realtà revisionisti e borghesi e quindi nemici del popolo, non si tratta di battere Berlusconi a livello elettorale per sostituirlo nel governo del capitalismo, si tratta invece di dare tutta la forza al PMLI, si tratta di unire tutti i sinceri comunisti nell'unico partito comunista, il PMLI, di radicare e allargare il PMLI, di fargli assumere la guida delle masse in lotta nel nostro Paese e di costruire un grande fronte unito che coinvolga tutte le organizzazioni politiche, sindacali, sociali e religiose disposte a battersi contro il governo del neoduce Berlusconi per abbatterlo con la forza della piazza. Dopo che avremo abbattuto il nuovo Mussolini, ognuno percorrerà la propria strada, alcuni quella perdente riformista e democratico-borghese, mentre noi marxisti-leninisti rimarremo col popolo a marciare verso la rivoluzione e il socialismo.
Le masse più avanzate e combattive stanno già dando battaglia al governo del neoduce Berlusconi, con le grandi e forti manifestazioni sindacali e operaie contro i licenziamenti, il precariato, i bassi salari, il nuovo modello contrattuale, le mobilitazioni studentesche contro le controriforme Gelmini e Aprea, le lotte contro le nuove leggi razziali, le battaglie contro le devastazioni ambientali e per la difesa dei territori, come quelle contro il ponte sullo Stretto di Messina, contro la Tav, i No Dal Molin, i No Mose e tanti altri, nonché con la manifestazione "NoBerlusconiDay" dello scorso 5 dicembre a Roma.
Ma questo non basta, occorre con urgenza chiamare le masse a scendere in piazza per abbattere la nuova dittatura fascista.
Il PMLI non ha la forza sufficiente per farlo, chi l'ha lo faccia senza indugio, altrimenti si assumerà una responsabilità storica che non sarà mai cancellata.
Guai a sottovalutare ancora una volta il nuovo Mussolini, darlo per finito prima del tempo, come è già successo più volte, o aspettare le illusorie prossime e lontane elezioni dove grazie ai suoi potentissimi mezzi mediatici il neoduce è in grado di conquistare il consenso elettorale necessario per rimanere ancora una volta in sella.
Il neoduce Berlusconi va cacciato subito e il regime neofascista va affossato subito!
Compagne e compagni, amiche e amici,
sappiamo bene che la lotta per abbattere il neoduce Berlusconi, e più in generale per abbattere il capitalismo e l'imperialismo e conquistare l'Italia unita, rossa e socialista è dura e difficile, ma sappiamo anche che è l'unica in grado di poter emancipare il nostro popolo, come i popoli di tutto il mondo, è l'unica in grado di distruggere la barbarie capitalista, e realizzare la società dei lavoratori.
Sappiamo inoltre come fare, perché abbiamo delle esperienze come quella sovietica e cinese da cui prendere esempio e che ci dicono che è possibile, anzi che è inevitabile.
Abbiamo dei Maestri, che a decenni ed anche ad un secolo dalla loro scomparsa ci illuminano ancora la strada che dobbiamo percorrere, a dimostrazione di quanto essi abbiano inciso, incidono e incideranno ancora nella storia del mondo.
Infine abbiamo il PMLI, un Partito nato nel fuoco della lotta di classe e contro il revisionismo moderno, fedele agli insegnamenti dei Maestri, che per struttura, linea politica, ideologia e composizione non ha precedenti nel nostro Paese, un Partito autenticamente comunista, e quindi marxista-leninista, che ha ben chiaro come muoversi in questo momento storico, e lo ha ribadito chiaramente al 5° Congresso nazionale svoltosi il 6-7-8 dicembre 2008, tramite queste parole del Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi: "Il 5° Congresso nazionale del PMLI ha aperto una nuova fase della vita del Partito, quella del suo sviluppo nazionale e del radicamento locale e nazionale. Questa nuova fase richiede il massimo impegno individuale e collettivo sui piani ideologico, politico, organizzativo e giornalistico; il massimo rispetto dello Statuto del Partito con particolare riferimento al centralismo democratico, alle procedure e alle regole interne del Partito; il massimo sforzo per applicare correttamente e intelligentemente sul piano tattico il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e la linea proletaria rivoluzionaria del Partito nel proprio ambiente di lavoro, di studio e di vita; il massimo della concentrazione sul movimento operaio e sindacale e sul movimento studentesco.
Il fronte operaio e sindacale e il fronte studentesco sono i fronti principali sui quali dobbiamo concentrare attualmente i nostri sforzi per dare al Partito un corpo da Gigante Rosso, per sviluppare la lotta di classe contro la classe dominante borghese, il governo del neoduce Berlusconi, la terza repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista, i falsi partiti comunisti, per migliorare le condizioni di vita e di lavoro delle masse, per marciare concretamente e più speditamente verso l'Italia unita, rossa e socialista. Lavorando su questi fondamentali fronti con perseveranza, con le idee tattiche, strategiche e programmatiche chiare e ben definite dal Congresso e applicando i tre elementi chiave e le 4 indicazioni, riusciremo a coinvolgere, e attirare a noi, anche le masse femminili, essenziali per lo sviluppo della lotta di classe e del PMLI. In ciò contiamo soprattutto sui nostri operai, lavoratori e studenti di ambo i sessi che devono divenire dei leader sindacali e studenteschi.
Le officine, le fabbriche e ogni altro luogo di lavoro, le scuole e le università devono essere i principali ambienti del nostro lavoro di massa, nel tempo devono diventare delle fortezze del Partito in cui dobbiamo essere presenti con delle Cellule, soprattutto nei luoghi di lavoro".
"Il marxismo insegna... - afferma Lenin - che soltanto il partito politico della classe operaia, cioè il partito comunista, è in grado di raggruppare, di educare, di organizzare l'avanguardia del proletariato e di tutte le masse lavoratrici, unica capace di resistere alle oscillazioni piccolo borghesi di queste masse lavoratrici, alle inevitabili tradizioni o recidività di grettezza o di pregiudizi corporativi che si riscontrano tra il proletariato e di dirigere l'azione unificata di tutto il proletariato, cioè di dirigere politicamente il proletariato e, per il suo tramite, tutte le masse lavoratrici".
"La vittoria della rivoluzione - aggiunge Stalin - non giunge mai da sola.
Bisogna prepararla e conquistarla. E può prepararla e conquistarla solo un forte partito proletario rivoluzionario
".
Questo Partito, costruito sui modelli del Partito di Lenin e Stalin e del Partito di Mao, è il PMLI.
Care compagne e cari compagni, amiche e amici,
vi abbiamo detto molto questa sera del PMLI, ma ancora tantissimo c'è da dire, ci auguriamo che vogliate saperne ancora di più intervenendo al dibattito, facendo domande, ma anche considerazioni ed eventualmente critiche, ed anche successivamente, prendendo contatto col nostro Partito o stringendo i rapporti nel caso ci conosciate già; ci auguriamo anche che vogliate partecipare e sostenere le attività del PMLI, anche finanziariamente, perché il PMLI è un Partito poverissimo di mezzi in quanto completamente autofinanziato.
Vi invitiamo già da ora a partecipare alla commemorazione pubblica che come ogni anno terremo a Cavriago a gennaio in occasione dell'anniversario della scomparsa di Lenin.
Concludo dicendo ancora una volta, affinché la borghesia, i fascisti e i revisionisti ci sentano bene:
Viva Stalin!
Viva i cinque grandi Maestri del proletariato internazionale!
Abbattiamo il neoduce Berlusconi e la terza repubblica neofascista!
Costruiamo un grande, forte e radicato PMLI!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!

13 gennaio 2010