Spreco di denaro pubblico
La Camera costa alle masse quasi 140 milioni l'anno

Tra contratti di affitto, appalti per lavori, forniture, bandi, consulenze e servizi vari, la Camera dei deputati costa alle masse quasi 140 milioni di euro l'anno.
Lo hanno reso noto i Radicali nel corso di una conferenza stampa svoltasi il 23 marzo scorso nel corso della quale è stata illustrato per la prima volta il resoconto completo di tutte le spese di Montecitorio.
Dai dati emerge ad esempio che, solo per le locazioni e gli oneri condominiali della Camera dei deputati gli italiani pagano 54,42milioni di euro in un anno, 46milioni dei quali vanno a un unico fornitore: la Milano 90 srl di Scarpellini che gestisce questo immenso budget ridistribuendo un pezzetto di torta a ciascuna ditta e/o fornitore di servizi in proporzione alla forza dei vari gruppi di potere a cui fanno capo.
Poi c'è il capitolo delle auto e moto "blu" che costa alla camera 1milione e 600mila euro. A questa cifra occorre aggiungere i costi del noleggio di auto a lungo termine (conducente compreso) per 220mila euro, 110mila per carburanti e lubrificanti e di nuovo 21mila per la manutenzione dei dissuasori.
La ristorazione non è da meno: tra mense e ristoranti a Montecitorio se ne vanno tutti gli anni 7milioni e mezzo di euro di cui 150mila per il catering e 70mila per la fornitura di macchine da caffè e materiali a perdere.
Ma il capitolo più oscuro è senza dubbio quello delle consulenze: solo per queste la Camera spende annualmente 596.000 euro.
Per l'apparato informatico si arriva a 10 milioni e 700mila euro, per i corsi di inglese a deputati e personale 590mila euro, fornitura di targhe, cartelli e simili 15mila euro, 2,4 milioni di assicurazioni, servizi fotografici meno di 308mila euro, facchinaggio e traslochi 1,5 milioni di euro, 400mila per agende e agendine, 140mila per buste e calendari, camicie 75mila euro, rinnovo e manutenzione di arredi e tappezzerie in stile 635mila, manutenzione del parco orologi 23mila euro e infine 960mila euro per servizi medici e infermieristici, 435mila per assistenza medica d'urgenza, 31mila euro per i servizi di ambulanza.
Il totale fa 138.890.396 euro.
Un fiume di denaro pubblico rubato al popolo e sperperato senza ritegno dai boss politici che fanno capo a tutte le cosche parlamentari sia di centro-destra che di "centro-sinistra" e che non si fanno mancare ogni sorta di privilegio.
Non solo, ha affermato la deputata Rita Bernardini durante la conferenza stampa: "Questi soldi sono anche spesi male. A cominciare dall'assistenza sanitaria per i deputati, i familiari e i conviventi (le coppie di fatto valgono per i deputati); fino a prevedere la chirurgia plastica, la balneoterapia e tutte le altre cose mi sembra uno spreco, una cosa eccessiva, rispetto a quello che è previsto dal servizio sanitario nazionale per il cittadino... Se un deputato vuole fare la chirurgia plastica, se la paghi. Tra l'altro questo fondo di solidarietà tra gli onorevoli comporta che io non possa sapere niente di come è gestito".

9 giugno 2010