Al direttivo provinciale della Filctem-Cgil di Pisa
Cammilli chiede lo sciopero generale nazionale
Difende le contestazioni dei metalmeccanici alla CISL di Livorno e lancia un appello a partecipare alla manifestazione della Fiom del 16 ottobre a Roma
Le uova contro la Cisl sono giuste e meritate

Dal corrispondente della Cellula "Vincenzo Falzarano" di Fucecchio
Lunedì 4 ottobre nei locali della Camera del Lavoro di Pisa si è tenuto il primo direttivo provinciale della FILCTEM, la nuova federazione che riunisce chimici, tessili, energia e manifatture nata con il 16° congresso nazionale della CGIL. Più di un intervento ha criticato la dirigenza perché sono dovuti passare ben sei mesi prima di svolgere la prima riunione peraltro che si è aperta in grave ritardo com'è cattiva consuetudine.
Sono intervenuti vari dirigenti provinciali, un rappresentante nazionale e il segretario della FILCTEM Toscana Luca Barbetti. Questi si sono soffermati su molte questioni organizzative ma anche quando hanno toccato i temi più scottanti hanno annoiato i delegati senza mai scaldare la sala.
Molto più interessanti gli interventi dei lavoratori che hanno segnalato le difficoltà che si vivono nelle fabbriche e denunciato il disegno padronale e governativo di cambiare i rapporti sindacali e cancellare i diritti conquistati in tanti anni di lotte. Ci sono già alcune categorie che devono rinnovare il contratto dove la controparte padronale sta cercando di fare accordi separati con la complicità servile di UIL e soprattutto CISL. Tutti hanno rivendicato l'importanza dell'unità sindacale ma molti sono stati critici con la CISL che nonostante nelle nostre zone e categorie sia molto marginale cerca in tanti modi di boicottare le rivendicazioni dei lavoratori.
Il compagno Andrea Cammilli nel suo intervento ha brevemente riassunto la situazione politico-sindacale che poi era il primo punto all'ordine del giorno. Ha denunciato con forza il neoduce Berlusconi e la restaurazione di un nuovo regime fascista. È andato anche nel concreto ricordando gli attacchi alla magistratura e i vari tentativi di bloccare i processi al neoduce con il "lodo Alfano" e il legittimo impedimento, e alla libertà di stampa con la legge bavaglio senza dimenticare la distruzione della scuola pubblica e lo "scudo fiscale".
Ha poi ricordato l'attacco congiunto ai lavoratori portato avanti dal governo e dal padronato con il supporto di CISL e UIL. Dagli interventi di Brunetta contro i lavoratori pubblici a quelli contro l'articolo 18 fino ai ricatti di Marchionne che vuole rendere i lavoratori Fiat e poi quelli di tutta Italia degli schiavi senza alcun diritto. A questo proposito il compagno Cammilli ha invitato la CGIL a sostenere maggiormente la FIOM e tutti i lavoratori a partecipare alla manifestazione indetta dai metalmeccanici a Roma il 16 ottobre. Perché se questo modello passa alla Fiat sarà esportato dappertutto, quindi è una questione che riguarda tutta la classe operaia e tutti i lavoratori.
Ha toccato anche la questione delle contestazioni dei metalmeccanici alla CISL, in particolare quella avvenuta nella vicina Livorno che più di un intervento, con toni diversi, ha chiamato in causa. Cammilli ha detto che queste contestazioni sono sacrosante perché i lavoratori hanno passato il limite di sopportazione e non si può stracciare il contratto nazionale, tappare la bocca ai lavoratori e poi pretendere da costoro anche degli applausi invece di urla e uova marce.
Ha concluso il suo applaudito intervento chiedendo lo sciopero generale nazionale con manifestazione a Roma perché non c'è nessuna motivazione per rimandarlo ulteriormente.

6 ottobre 2010