Dalla neopodestà uscente Iervolino al questore Malvano, da Lauro ai falsi comunisti
Chi sono i candidati a sindaco di Napoli
Redazione di Napoli

ROSA RUSSO IERVOLINO
Nata a Napoli il 17 settembre 1936. Laureata in giurisprudenza, vedova di un docente universitario di malattie infettive. È avvocato, specializzato in diritto sindacale e del lavoro. Iscritta alla DC e impegnata, fin da giovanissima, nelle organizzazioni cattoliche (Azione Cattolica e CIF, nel quale è stata vice presidente nazionale). Ha fatto parte dell'Ufficio legislativo del ministero del Bilancio e della Programmazione Economica nel periodo in cui il ministro pro-tempore Giovanni Giolitti redigeva i primi provvedimenti sul trasferimento dei poteri alle regioni.
Membro del Cnel, nel 1975 è consigliere di amministrazione della Rai e prima donna invitata a parlare all'Assemblea generale dei Vescovi italiani e a commentare sull'Osservatore Romano i documenti pontifici. Nel 1992 diviene presidente del Consiglio nazionale della DC. Nel 1994 succede a Mino Martinazzoli e diventa segretario del Partito Popolare Italiano. Più volte ministro: per gli Affari Sociali nei governi Goria, De Mita e nel VI e VII governo Andreotti. Ministro della Pubblica istruzione nel governo Amato I. Nella prima metà degli anni '90 è convinta sostenitrice del progetto di privatizzazione della scuola pubblica e della parificazione con quella privata e cattolica e si rende direttamente responsabile della legge fascista, razzista e antigiovanile sulla droga che porta il suo nome insieme a quello del craxiano Vassalli (409/90), che sarà poi abrogata in alcuni punti dal referendum popolare del 1993 e riproposta infine ai giorni nostri dai gerarchi Fini e Giovanardi.
Nel 1999, ai tempi del governo del rinnegato e guerrafondaio D'Alema è la prima donna, in Italia e nei 15 Paesi dell'Unione europea, a divenire ministro degli Interni. Viene proposta la sua candidatura alla presidenza della Repubblica, ma la spunterà il massone Carlo Azeglio Ciampi maggiormente gradito dalla casa del fascio. Nel 2001 diventa neopodestà di Napoli con l'appoggio determinante del rinnegato Antonio Bassolino, del PRC di Bertinotti e Migliore e del PdCI di Diliberto e Cossutta.
La Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli del PMLI già nel 2004 ha fatto punto per punto un bilancio dell'operato disastroso della sua giunta comunale.
Nella corsa elettorale è sostenuta da Margherita, DS, Italia dei valori, PdCI, Udeur, PRC, Verdi, Socialisti democratici per Napoli, Uniti per il patto democratico.

FRANCO MALVANO
Ex capo della squadra mobile di Napoli, viene promosso questore proprio dall'ex-ministro dell'Interno Rosa Russo Iervolino, che lo invia a dirigere la questura di Reggio Calabria. Successivamente diventerà questore di Bari e di Napoli. Attualmente è "Direttore Interregionale della Polizia di Stato" (Campania, Molise, Puglia e Basilicata).
Eletto al Senato nelle file di Forza fascisti alle scorse elezioni politiche, è sotto inchiesta per concorso esterno in associazione camorristica. Secondo alcuni pentiti nei tempi in cui dirigeva la squadra mobile era a busta paga del clan Giuliano. Un sospetto quello di stretti legami con la criminalità organizzata che non è nuovo per questo "leale avversario", come lo definisce la Iervolino, poiché anche quando era questore di Bari Franco Malvano fu inquisito, e poi prosciolto, con Francesco Di Ruberto, ex capo della sezione omicidi, dalla stessa accusa.
Secondo la denuncia dell'assessore regionale al "lavoro" Corrado Gabriele nella lista "con Malvano" figurano esponenti dei clan che controllano il centro-storico di Napoli.
È sostenuto da Lista Rauti, AN, FI, UdC, Nuovo PSI, PRI, e dalle liste "Noi con Malvano", "DC per le autonomie", "Dimensione Cristiana", "Iniziativa Popolare", "Lega Campania forza Napoli", "Napoli 10". Diverse liste sono state escluse dalla commissione elettorale circondariale che ha dichiarato illegittime ben 600 candidature per gravi irregolarità, tra le quali le liste poc'anzi citate.

MARCO ROSSI DORIA
È figlio del defunto meridionalista, riformista e docente universitario Manlio Rossi Doria. Negli anni della rivolta operaia e studentesca lo troviamo in compagnia dei vari Bernocchi, Amodio, Casaburi nelle file di "Avanguardia Comunista", un gruppo sedicente marxista-leninista, in realtà opportunista e trotzkista; successivamente, fallita questa operazione, si butta nel gruppo di "Autonomia Operaia" di Toni Negri.
Comincia a lavorare come insegnante di ruolo in una scuola elementare di Torre Annunziata nel 1975 e fino al 1991. Abbandonate e rinnegate velocemente le avventure politiche post-sessantottine "al fianco" della classe operaia, dopo una breve permanenza a Roma come insegnante, decide di occuparsi di volontariato facendo diversi viaggi in Etiopia, Nigeria, Francia. Torna a metà degli anni Novanta a Napoli e fonda diversi gruppi e associazioni (l'ultima è legata al progetto di recupero dei bambini disagiati "Chance") di "maestri di strada", una sorta di insegnanti che si occupano di recupero e disagio infantile e giovanile, come nei quartieri spagnoli. Diviene un acceso sostenitore delle controriforme scolastiche dei governi di "centro-sinistra", in particolare quelle dell'ex ministro Tullio De Mauro.
Collaboratore de "Il Mattino" di Napoli, ha sempre sostenuto le giunte comunali, provinciali e regionali di "centro-sinistra", raccogliendo nel 2001 le firme per la candidatura della Iervolino a sindaco e iscrivendosi persino alla lobby bassoliniana Diametro, fino alla rottura del 2005 con la stessa giunta Iervolino e la richiesta di primarie per decidere il candidato a sindaco.
Osteggiato e "temuto" da DS e Margherita, che decidono di ricandidare d'autorità il sindaco uscente, Rossi Doria prima minaccia l'astensione e poi, il 29 gennaio, ufficializza la sua candidatura a sindaco, respingendo il pressing condotto dalla direzione locale del PRC affinché in cambio di qualche poltrona di peso faccia un "passo indietro", rientrando nelle fila dell'Unione.
La sua lista "decidiamo insieme" è appoggiata da una compagine trasversale di potenti baroni universitari e potenti imprenditori, tra cui l'ex-presidente di Confindustria Antonio D'Amato e la sua consorte. l'imprenditrice Marilù Faraone Mennella, entrambi come è noto molto vicini e affini alla casa del fascio del neoduce Berlusconi. È ben visto, addirittura più della granitica democristiana Iervolino, dalle gerarchie cattoliche che fanno capo al cardinale Michele Giordano.
Non esclude un apparentamento e un appoggio alla Iervolino nell'eventualità che si giunga al ballottaggio con il candidato della casa del fascio Malvano.

SALVATORE LAURO
Potente armatore della omonima flotta. Monarchico. Si ispira, anche nella propaganda elettorale, al presidenzialismo paternalista e fascista dell'armatore Achille Lauro, podestà di Napoli fino al 1958 e al federalismo secessionista voluto della parte più bieca e reazionaria della borghesia del Nord e del Sud. A tal proposito il 31 gennaio scorso ha affermato "guardo con estremo interesse ed attenzione al connubio tra il movimento di Lombardo e la Lega Nord".
È sostenuto dal MSI e dalla lista "Con Lauro per Napoli". Ha avuto un duro scontro con il suo ex-alleato, lo stragista Pino Rauti, che è passato alla corte di Berlusconi e sostiene il candidato della casa del fascio Malvano.

LUIGI SITO
Ex-PCI, poi confluito nei sedicenti "Comitati di appoggio alla Resistenza per il Comunismo" (Carc) negli anni '90. È stato a capo del disciolto "Movimento di lotta Lsu", egemonizzato dai Carc. Nel dicembre del 1999 era proprio lui a dirigere una manifestazione durante la quale fu organizzata una spedizione punitiva di stampo camorrista e fascista nei confronti di una delegazione del PMLI, reo di avere pubblicato la biografia del provocatore Giuseppe Maj, leader dei Carc e di aver spiegato sul n° 40/99 de "Il Bolscevico" l'incompatibilità assoluta tra l'operato di questa organizzazione e i principi basilari del marxismo-leninismo-pensiero di Mao.
Una denuncia, quella del PMLI, che negli ultimi anni i "rivoluzionari" capetti dei Carc hanno confermato in pieno lavorando alacremente per frazionare il movimento di lotta per il lavoro, a tutto vantaggio delle istituzioni e dei signori governanti del PRC, creando piccole liste di disoccupati soggiogate agli interessi di Sito e dei suoi oscuri padrini politici, non disdegnando di utilizzare i classici metodi camorristi, fatti di minacce e di aggressioni, per "far fuori" chiunque osasse contestare il suo operato antiproletario e controrivoluzionario, come accaduto anche lo scorso ottobre in piazza Garibaldi quando un disoccupato aderente alle "Rdb precari" sotto gli occhi di Sito è stato addirittura accoltellato ad una gamba per essersi rifiutato di sfilare nello spezzone dei Carc.
Noi non sappiamo come Sito giustificherà questa legittimazione dell'elettoralismo, delle istituzioni in camicia nera e dei sindaci neopodestà, quel che è certo è che la sua candidatura a sindaco, che segue l'appoggio dato dai Carc ai candidati del PRC alle ultime elezioni politiche, è il segno più tangibile, per tutti i sinceri rivoluzionari, del marcio opportunismo di quest'accozzaglia di rottami anti-PMLI e di provocatori filo-terroristi, al soldo della reazione.

MARIO ESPOSITO
Arcirevisionista e falso comunista, ex PRC ed ex PdCI, consigliere comunale di maggioranza nelle ultime legislature, negli ultimi anni è passato all'opposizione, non disdegnando su molti provvedimenti di fare asse con la casa del fascio. Attualmente è in forza alla corrente del rinnegato ex PCI-PDS-DS, ora PRC, Pietro Folena.
È sostenuto dalla lista "Unità delle sinistre" e dal fantomatico "Partito d'azione comunista" dell'imbroglione trotzkista Domenico Lopresto e dell'evangelista Vincenzo Scamardella, i quali alle recenti politiche hanno dato indicazione di votare l'imbroglione trotzkista di Ischia Domenico Savio.

ANGELO TRAMONTANO
È il candidato a sindaco con la lista "Patto per Napoli", che include anche il partito dei pensionati. Vecchio rottame DC, Tramontano è stato consigliere regionale campano di Forza Italia dal 1995 al 2001, presidente del Collegio Revisore dei Conti della Regione Campania e presiede attualmente il Centro Studi "Associazione Italiani nel Mondo".

10 maggio 2006