Al comizio del neoduce a Genova
Polizia e carabinieri caricano i contestatori di Berlusconi
Ferita alla testa una ragazza di 15 anni
Prodi: "Deploro qualsiasi atto di violenza"
Per aver osato contestare Berlusconi alcune centinaia di giovani e giovanissimi genovesi sono stati caricati e selvaggiamente picchiati da polizia e carabinieri. La peggio è toccata ad una quindicenne ferita gravemente alla testa e che ha riportato un trauma cranico e facciale. Ma molti altri giovani sono tornati a casa con lividi sulle spalle, le braccia, la schiena e le gambe.
Teatro dell'ennesima violenza poliziesca e fascista è stata ancora una volta Genova, questa volta blindata per lo show elettorale del neoduce svoltosi il 21 marzo nel teatro Carlo Felice.
La pacifica manifestazione per contestare Berlusconi era stata organizzata nella mattinata dal collettivo studentesco che si era dato appuntamento nel centro della città nei pressi del teatro dove si teneva l'adunata dei "berluscones" protetta da decine e decine di poliziotti e carabinieri in assetto antisommossa.
Al concentramento erano arrivate alcune centinaia di giovanissimi, per la maggior parte studenti medi tra i 14 e i 18 anni, a cui si erano uniti i giovani di alcuni centri sociali e simpatizzanti del PRC. Rulli di tamburi e slogan "pittoreschi" scandivano il ritmo alla contestazione. "Buffone, buffone, vattene", gli hanno gridato quando il neoduce è arrivato, oppure "mille euro: voi una cena, noi manco un mese" (riferendosi al costo della cena di finanziamento con gli industriali che avrebbe dovuto tenersi a palazzo Ducale e poi trasformata in un cocktail veloce per mancanza di iscritti). Su uno dei tanti striscioni era scritto "Berlusconi spacciatore di illusioni".
Nient'affatto "pacifici" invece dovevano essere gli ordini impartiti alle "forze dell'ordine" dal neoduce, che non ha mai tollerato alcuna contestazione, e dal ministro Pisanu.
Così è bastata la pretestuosa provocazione di un fan del neoduce che si è messo tra la polizia e gli studenti, insultando violentemente questi ultimi, per far scattare proditoriamente la prima e più violenta carica dei carabinieri, durante la quale è stata ferita Ludovica che insieme alle sue coetanee era nelle prime file. Poi altre due cariche sono arrivate dalla polizia. Una vicino al camper di sostegno a Scajola, e l'altra davanti alle gradinate che portano all'entrata del teatro. Alcuni testimoni hanno raccontato che alcuni carabinieri pestavano, invece che con i manganelli di ordinanza, con bastoni di ferro rifasciati con lo scotch. Anche se ammaccati e contusi diversi manifestanti hanno continuato a presidiare il teatro fino alla fine del comizio tacciando di "fascisti" i supporter di Berlusconi che lasciavano il teatro, mentre il neoduce sgusciava via da un'uscita laterale. La contestazione ha avuto una coda davanti al palazzo Ducale, quando un giovane gli ha gridato "Evviva Vittorio Mangano", riferendosi allo stalliere di Arcore processato per mafia e al centro delle inchieste sui processi Dell'Utri. Berlusconi ha cercato di far finta di nulla, ma non gliel'ha fatta. "Tu non ti puoi permettere. Sei un coglione" gli ha urlato puntandogli minacciosamente il dito contro, e subito dopo il malcapitato è stato sopraffatto dagli agenti e portato via di forza.
Immediate le reazioni del "centro-sinistra" ai fatti genovesi. Ma per dire che cosa? Non per difendere i giovani e il loro diritto democratico di manifestare, non per stigmatizzare la gratuita violenza della polizia, non per denunciare che il neoduce sta conducendo una campagna elettorale di stampo fascista ed eversiva e fuori da ogni regola democratico-borghese. La sola cosa che ha saputo dire il candidato premier del "centro-sinistra" Romano Prodi è che "deplora... ogni e qualsiasi fatto di violenza, di ostilità e di insofferenza". Una posizione, rinunciataria, ambigua e pilatesca, che appare ancor più ridicola e imbelle di fronte al delirio di onnipotenza di cui è preda Berlusconi che mentre vomita a getto continuo insulti e minacce sugli avversari politici e assurde falsità sul comunismo (ora il repertorio si è arricchito dei "bambini cinesi bolliti"), ha la faccia di bronzo di fare la vittima per la "violenza perpetrata" nei suoi confronti dal "centro-sinistra" (sic!) e di gridare all'"emergenza democratica". Roba dell'altro mondo!

29 marzo 2006