Lo dichiara a "Il Giornale'' del neoduce
CASTRO: "NON HO L'ONORE DI CONOSCERE BERLUSCONI''
"Non ci interessa l'ideologia di chi è al governo''
"ABBIAMO AMICI NEI GOVERNI DI DESTRA''
Il neoduce Berlusconi ha trovato un altro estimatore internazionale, un estimatore inaspettato nel leader cubano Fidel Castro che si è dichiarato in una recente intervista pubblicata su il Giornale. L'intervista è del settimanale Chi del gruppo Mediaset e rilanciata dal quotidiano di Berlusconi il 12 giugno scorso.
Tralasciamo la lunga parte del servizio dedicata alla questione del terrorismo dove Castro ripete la solidarietà agli Usa espressa dopo l'11 settembre e riesce solo a dire che "è sbagliato'' rispondere agli attentati con una guerra. E la parte relativa al solco sempre più profondo tra paesi ricchi e paesi poveri, accentuato dalla globalizzazione, che una volta era uno dei suoi cavalli di battaglia. Con toni ecumenici, sempre più evidenti dopo la visita del papa a Cuba, si lamenta che non cresca "la coscienza del Mondo ricco e sviluppato''. Nei quasi due terzi del servizio dedicati a questi argomenti riesce a non dire nemmeno una parola contro l'innominato imperialismo e la sua politica militare e economica di oppressione verso il resto del mondo.
Castro non maschera più nemmeno a parole l'abbandono dell'antimperialismo da parte del governo dell'Avana che sta traghettando il paese verso il capitalismo. Non sorprende quindi che nell'ultima parte del servizio, su sollecitazione dell'intervistatrice, si dilunghi sugli "eccellenti rapporti'' con i governi di centrodestra.
"Il fatto che un paese sia guidato da questo o da quel governo non influisce particolarmente'' nei rapporti fra Cuba e gli altri paesi, afferma Castro, "per noi non cambia nulla, abbiamo avuto eccellenti rapporti con governi conservatori''. Certo che nei paesi capitalisti e imperialisti non esistono sostanziali differenze tra governi di centrodestra e di "centrosinistra'' ma le considerazioni di Fidel Castro vanno oltre quelle che potrebbero essere considerate posizioni tattiche di un paese nei suoi rapporti con gli altri.
A Castro non interessa l'ideologia di chi è al governo, lo dichiara esplicitamente rispondendo a una domanda sulle relazioni tra l'Avana e il governo Berlusconi. Il leader cubano sostiene che i rapporti tra i governi dei due paesi sono "buoni, immaginate che cosa succederebbe se cambiassero ogni volta che cambia il governo. Non dimentichi che abbiamo avuto eccellenti rapporti anche con governi conservatori. A noi interessa soltanto che le relazioni siano serie, non ci interessa l'ideologia di chi è al governo. Abbiamo moltissimi amici nella sinistra ma non mancano amici che appartengono a governi di destra''.
Tra queste amicizie interclassiste Castro non può annoverare quella col neoduce Berlusconi e a fine intervista se ne duole sottolineando che "non ho avuto l'onore di conoscerlo'' e che amerebbe visitare l'Italia.
Un onore che l'imbroglione cubano cerca di guadagnarsi in tutti i modi. Risulta dai commenti all'intervista a Chi apparsi su altri quotidiani italiani che in merito alla attuale situazione italiana Castro ha detto: "vedo che con il governo attuale l'Italia sta sopportando la crisi meglio di altri paesi europei''. Un elogio aperto a Berlusconi. Possibile che dall'altra parte dell'Atlantico non siano arrivati gli echi della massiccia lotta dei lavoratori contro il governo del neoduce o siano sfuggiti all'orecchio disattento di Castro. O forse non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, tantopiù se è concentrato a mendicare un incontro con un amico da
conquistare.

26 giugno2002