La Cellula di Milano del PMLI celebra il 116° della nascita di Mao
Importante riunione di studio del discorso di Mao. "Respingere gli attacchi della destra borghese"
"I marxisti-leninisti, per non degenerare, devono mettere radice 'come i peli alla pelle' tra la classe operaia partecipando alla lotta di classe sotto la guida politica e la direzione organizzativa del Partito"

Dal corrispondente della Cellula "Mao" di Milano
Per celebrare degnamente in stile marxista-leninista il 116° Anniversario della nascita di Mao Zedong, militanti e simpatizzanti della Cellula milanese del PMLI, che con fierezza porta il nome del grande maestro del proletariato internazionale, si sono riuniti nel pomeriggio del 26 dicembre presso la sede di Milano del Partito per una riunione di studio sul discorso pronunciato da Mao ad una riunione di quadri di Shanghai il 9 luglio 1957 pubblicato su Il Bolscevico n. 48/09 col titolo: "Respingere gli attacchi della destra borghese".
Si tratta di un testo illuminante per meglio capire cos'è la società socialista e quanto sia complesso edificarla e difenderla dagli attacchi della borghesia, comunque mascherata, che tende sempre a restaurare il capitalismo. Ma esso è anche ricco di idee, di spunti e di indicazioni che, se applicati nella pratica e tenendo presente qual è la situazione concreta in cui operiamo, sono di estrema utilità alla nostra attuale e grandiosa impresa di rendere il PMLI un Gigante Rosso anche nel corpo. Ed è proprio questo lo spirito che ha motivato i marxisti-leninisti milanesi nell'accingersi allo studio.
Nel dibattito, diretto dal Segretario di Cellula, compagno Angelo Urgo, che è seguito alla lettura del testo oggetto dello studio sono scaturite varie interessanti riflessioni. La compagna Cristina ha sottolineato il punto sulla questione degli intellettuali e sulla tendenza piccolo-borghese alla presunzione di saperne di più in assoluto, ad avere un "complesso di superiorità", e di conseguenza, ad avere una "saccente" ignoranza nei confronti della pratica e sulla realtà oggettiva con conseguenti derive soggettivistiche e idealistiche. È nella classe operaia - in primis - e tra le masse lavoratrici, popolari e studentesche che gli intellettuali marxisti-leninisti, per non degenerare e per migliorare, devono mettere radice, come "i peli alla pelle", partecipando coscientemente alla lotta di classe sotto la guida politica e la direzione organizzativa del Partito.
Il compagno Federico ha argomentato in merito alla necessità di acquisire una concezione proletaria del mondo che si basa sullo studio graduale ma sempre più approfondito del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e si consolida partecipando alla lotta di classe non solo sul fronte politico ed economico ma anche su quello culturale nella critica alla cultura borghese (che nella maggioranza dei suoi "format" ha come "target" le classi subalterne). Il compagno Urgo ha aggiunto che per contrapporsi alla cultura borghese va acquisita, nella misura del possibile, la cultura del proletariato, anche attingendo da quanto di meglio prodotto nel socialismo realizzato nell'Urss di Lenin e Stalin e nella Cina di Mao.
Il compagno Andrea ha evidenziato come nel discorso di Mao traspare una Cina socialista in cui vigeva una estesa libertà di espressione e di critica, un'onestà di porsi nel contraddittorio, un estesissimo coinvolgimento di massa nella politica decisionale che sono distanti anni luce dalla società capitalista e dal regime neofascista in cui viviamo. Il compagno Federico ha quindi osservato come la cricca revisionista e fascista di Pechino per ingannare il popolo cinese, senza nemmeno riuscirci, simuli un'assurda continuità storica tra la Cina socialista di Mao e quella capitalista odierna; una falsa continuità che invece viene utilizzata dai revisionisti storici anticomunisti per "dimostrare" le loro calunnie accomunandole ai veri orrori dell'odierno regime fascista capitalista cinese.
L'iniziativa si è conclusa al canto de L'Internazionale, di Bandiera Rossa e del Il Sole Rosso con l'accompagnamento musicale della chitarra suonata dal compagno Andrea.

13 gennaio 2010