Ciampi dice il falso
Non è vero che l'occupazione italiana dell'Iraq "rispetta la Costituzione''
L'ipocrisia di Ciampi nel coprire e giustificare l'intervento militare italiano in Iraq è ben nota. Lo si è visto in particolare in occasione dei funerali di Stato dei morti di Nassiriya, trasformati per volontà sua e del governo in un'orgia mediatica nazionalista e guerrafondaia. Ma che l'inquilino del Quirinale avesse anche la faccia tosta di invocare l'articolo 11 della Costituzione, per legittimare la presenza delle truppe di occupazione italiane in Iraq, è veramente il colmo della falsità e della malafede.
Ciampi ha voluto inserire tale riferimento nel suo discorso di auguri natalizi rivolto in teleconferenza il 22 dicembre ai 9.200 militari italiani inviati in missione all'estero, in Iraq, Afghanistan, Kosovo, Albania, Bosnia ecc. Rivolgendosi in particolare ai soldati della missione "Antica Babilonia'' in Iraq, Ciampi ha voluto sottolineare il suo pieno accordo col governo Berlusconi sulla permanenza del contingente italiano nel paese in guerra a fianco degli imperialisti anglo-americani, sostenendo che "quella che state percorrendo è la strada giusta, alla quale l'Italia partecipa per ricostruire l'Iraq e ridare stabilità e democrazia al Paese''.
"Mi auguro - ha insistito Ciampi - che la vostra missione possa continuare, perché questa è la strada giusta, da percorrere con pieno successo fino a quando sarà considerata terminata dal nostro Parlamento. Voi siete là per una missione di pace''. è a questo punto, trascinato evidentemente dalla foga di camuffare la sempre più risibile e stantìa falsità del carattere "pacifico'' della missione di guerra in Iraq, che Ciampi ha tirato fuori a sorpresa e del tutto a sproposito il riferimento all'articolo 11 della Costituzione: "Non dimentichiamo - ha detto infatti - l'articolo 11 della Costituzione con cui l'Italia rifiuta la guerra come strumento di conculcamento della libertà e della democrazia dei popoli. L'Italia partecipa a queste operazioni quando sono approvate da istituzioni internazionali di cui facciamo parte''.
Che ipocrita! Che imbroglione da gioco dei bussolotti! Proprio lui, che dovrebbe essere il "garante'' della Costituzione e del rispetto dei suoi principi, non si perita a strumentalizzare uno dei suoi articoli più qualificanti (storpiandolo, fra l'altro) e a rovesciarne il significato nel suo esatto opposto, pur di legittimare a posteriori un atto deciso in aperta e stridente contraddizione con questo stesso articolo. Per non parlare dell'altra clamorosa falsità spacciata da Ciampi, che la missione in Iraq sarebbe stata approvata da istituzioni internazionali: quando mai, visto che è stata decisa e attuata ancora prima della risoluzione-farsa del Consiglio di sicurezza dell'Onu, che peraltro non ha cancellato l'illegittimità dell'aggressione ma ha solo preso atto dell'occupazione militare di fatto dell'Iraq? In questo caso, in quanto a faccia di bronzo, bisogna proprio dire che l'inquilino del Quirinale fa concorrenza a quello di Palazzo Chigi, il che è tutto dire.
E che quella di Ciampi sia stata un'interpretazione paradossale e di comodo della Costituzione, un'evidente forzatura della sua lettera e del suo spirito al limite del golpe istituzionale, è confermato anche dal fatto che, contrariamente al solito, il testo di questo discorso non è stato pubblicato sul sito Internet ufficiale della presidenza della Repubblica. Segno evidente che Ciampi è ben consapevole delle critiche di anticostituzionalità che potrebbe attirarsi.
Una precauzione eccessiva, visto che la "sinistra'' di regime non ha fiatato davanti al suo discorso patriottardo e guerrafondaio e si è ben guardata dall'attaccarlo. Al massimo, come ha fatto Russo Spena per il PRC, si è limitata ad osservare che "Ciampi sbaglia'', quando non lo ha addirittura apprezzato, come Mussi del "correntone'' DS, secondo cui "la solidarietà con i militari che sono lì non è in discussione e fa bene Ciampi a manifestarla''.