COMUNICATO DELLA 1a RIUNIONE PLENARIA
DEL 4° UFFICIO POLITICO DEL PMLI

L'Ufficio politico (UP) del PMLI il 12 settembre 1999 si è riunito in seduta plenaria, poche ore dopo la commemorazione pubblica di Mao in occasione del 23° Anniversario della sua scomparsa. Esso ha discusso e approvato i rapporti presentati dai compagni Giovanni Scuderi, Segretario generale del Partito, e Emanuele Sala, che avevano per tema, rispettivamente, "La situazione del Partito e iniziative da prendere" e "La nuova edizione del Programma d'azione del PMLI".
All'inizio dei lavori il compagno Scuderi ha esaltato il discorso commemorativo di Mao pronunciato dal compagno Mino Pasca a nome del Comitato centrale (CC) del PMLI definendolo "brillante, educativo e incoraggiante".
L'UP ritiene che questo discorso ha fatto risplendere Mao e la sua opera, il marxismo-leninismo-pensiero di Mao e il Partito, mentre ha dato un duro colpo al governo del rinnegato D'Alema e all'imperialismo. Inoltre ha confermato che solo quando si uniscono le proprie capacità personali alla linea del Partito è possibile ottenere dei buoni risultati marxisti-leninisti. Altrimenti non portiamo l'acqua al mulino del proletariato ma a quello della borghesia.
Le nostre capacità personali da sole, infatti, non potrebbero mai produrre niente di utile per il Partito, il proletariato e la causa del socialismo se non fossero legate e messe al servizio della linea politica del PMLI, e questa sarebbe un'arma scarica se non fosse applicata nella pratica della lotta di classe da militanti e dirigenti capaci, ossia da compagne e compagni che pensano, ragionano, studiano, analizzano, elaborano piani e che conoscono bene le materie e i casi di cui si occupano e la situazione concreta in cui operano.
L'UP, constatando e apprezzando l'enorme e generoso lavoro fatto dal Partito dal 4° Congresso nazionale ad oggi, ha rivolto un caloroso ringraziamento a tutti i militanti e i simpatizzanti attivi del Partito per i grossi sacrifici, anche economici, sostenuti nel lavoro di radicamento e per essere presenti alle manifestazioni di massa nazionali, di cui non ne abbiamo mancata una, per diffondere le nostre parole d'ordine sulla guerra imperialista nei Balcani, il contratto dei metalmeccanici, la parità scolastica, l'autonomia universitaria, il terrorismo e i diritti degli immigrati.
Un elogio particolare è stato rivolto alle istanze che hanno celebrato in maniera militante l'8 Marzo, il 25 Aprile e il 1° Maggio. Dobbiamo insistere su questa strada perché è un nostro dovere imprescindibile e perché se non celebriamo noi queste ricorrenze, così cariche di significato storico, politico, proletario, rivoluzionario e antifascista, rischiano di scomparire nel tempo. Specialmente per il 1° Maggio occorre prendere ogni anno delle iniziative in tutte le città dove siamo presenti, anche se si tratta di un semplice banchino, per portare in piazza le bandiere dei maestri e del Partito. Non ci può essere 1° Maggio senza le bandiere rosse in piazza.
In questo periodo la combattività e la sicurezza di sé dei militanti sono cresciute ed ormai è pratica corrente misurarsi da pari a pari con gli altri partiti persino nelle loro stesse iniziative pubbliche, come dimostrano gli esemplari interventi di dirigenti e non del Partito. Bisogna proseguire su questa strada per portare il fuoco in casa dei rinnegati e dei falsi comunisti. Il nostro obiettivo è farsi conoscere e apprezzare dalla loro base, scuoterla e conquistarla alle nostre posizioni. Se riusciamo a farci capire dalla base di questi imbroglioni, usando giusti argomenti e adeguati accorgimenti tattici, non è difficile ottenere dei consensi e conquistare almeno degli alleati e degli amici.

IL BOLSCEVICO

Fin qui l'UP, il CC, le Commissioni centrali in generale, "Il Bolscevico", hanno sostenuto e guidato molto bene, ciascuno in base alle proprie competenze e compiti, il lavoro del Partito. Certamente un ruolo fondamentale di orientamento l'hanno avuto i documenti dell'UP sull'8 Marzo e la socializzazione del lavoro domestico, sull'aggressione imperialista alla Serbia, sulle elezioni europee e su quelle amministrative, nonché "Il Bolscevico", senza la lettura, lo studio e l'impiego del quale non sarebbe possibile sintonizzarsi col Partito, avere le stesse idee e lo stesso spirito marxista-leninista, la stessa visione degli avvenimenti e svolgere un lavoro marxista-leninista puntuale, efficace e aggiornato.
Sottovalutare "Il Bolscevico" vuol dire sottovalutare il PMLI e sopravalutare i giornali e i partiti borghesi. Ciò che ci dà "Il Bolscevico" non ce lo può dare nessun altro giornale. Nei giornali borghesi o falsi comunisti possiamo trovare più notizie, ma la valutazione di classe e marxista-leninista la possiamo trovare solo su "Il Bolscevico".
Fra tre mesi il nostro glorioso organo di stampa compie 30 anni. Festeggeremo questo importante Anniversario l'11 dicembre prossimo a Firenze con un ricevimento aperto a tutti i lettori e gli amici de "Il Bolscevico" annunciato attraverso un manifesto. è la prima volta che prendiamo un'iniziativa del genere, potrebbe essere il preludio alle feste de "Il Bolscevico" all'aperto. Se non le potrà organizzare il Centro, c'è da augurarsi che prima o poi l'iniziativa la prenda qualche istanza inferiore.
Questo Anniversario è una buona occasione per fare una campagna di abbonamenti e di sottoscrizione a "Il Bolscevico" e delle diffusioni di massa straordinarie.
Dobbiamo duplicare le nostre attenzioni verso "Il Bolscevico" come lettori, diffusori, redattori e finanziatori. Dobbiamo rafforzare i legami de "Il Bolscevico" con i suoi lettori e collaboratori non membri del PMLI. Dobbiamo tendere a creare in ogni città dei gruppi o circoli di "amici de Il Bolscevico".

LO STUDIO

L'UP ha rilevato che le istanze intermedie e di base, in generale e a parte qualche eccezione, godono attualmente una buona salute politica e organizzativa. Chi più e chi meno, risentono ancora della spinta e dell'influenza del 4° Congresso. Si avverte però, analizzando il lavoro svolto fin qui, che il capitolo del Rapporto congressuale sulla costruzione del Partito non è stato assimilato fino in fondo in tutte le sue parti.
Esso ha bisogno di essere studiato e ristudiato da tutti i militanti e da ogni istanza e settore di lavoro per stabilire concretamente che cosa occorre fare per sviluppare il Partito nel proprio ambiente di lavoro, di studio e di vita.
L'UP, pertanto, esorta tutte le istanze del Partito a esaminarlo punto per punto e indicazione per indicazione, e su ciascuno di essi prendere delle misure concrete per applicarle nella propria istanza specifica. Meglio fare meno cose che trascurare questo studio.
Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare. è questa la parola d'ordine che ancora adesso e più che mai dobbiamo tenere a mente nel nostro lavoro politico quotidiano. L'esperienza del Partito dimostra che essa è la chiave del successo.
Riguardo allo studio dobbiamo concentrarci sui temi di nostra competenza e che sono inerenti ai compiti che il Partito ci assegna. Dato il poco tempo che abbiamo a disposizione per lo studio, non possiamo leggere tutto quello che ci piace e che i nostri interessi culturali personali ci richiedono.
Il dibattito parlamentare, culturale e scientifico in corso ci impone di studiare collettivamente il tema delle biotecnologie, con particolare riferimento alla clonazione umana e animale, e prendere una posizione ufficiale in merito. L'UP e il CC tratteranno questo delicato e difficile tema, che non trova una risposta già pronta nelle opere dei maestri, non appena la compagna Monica Martenghi sarà in grado di presentare lo studio che le è stato affidato e ci saranno le condizioni per riunirsi.

IL PROSELITISMO

Il Partito per assolvere tutti i suoi compiti rivoluzionari ha bisogno di molti militanti. Recentemente nuovi compagni sono venuti a rafforzare le nostre file. Sono elementi di indubbio valore con buone capacità politiche e organizzative. Se ben diretti e formati possono dare dei grossi contributi allo sviluppo del Partito.
Dobbiamo utilizzare appieno la campagna di proselitismo in corso per aprire senza indugio le porte del Partito ai simpatizzanti attivi. Sarebbe un errore aspettare che essi abbiano la coscienza, la conoscenza e il legame col Partito dei militanti effettivi. Non aspettiamo che siano essi a chiedere di entrare nel Partito. Proponiamoglielo noi. Se sono d'accordo con lo Statuto e il Programma del Partito, hanno i requisiti previsti dallo Statuto e vogliono essere membri del Partito non c'è motivo di tenerli ancora sulla soglia.
La nostra politica del proselitismo è quella di non essere né troppo rigidi né troppo elastici nell'ammettere nuovi membri nel Partito.
Per sostenere la campagna di proselitismo l'UP ha approvato un appello dal titolo "Vieni con noi". Il sito internet del PMLI ci sarà di grande aiuto per far conoscere a una platea più ampia l'appello. Questo nostro bel sito, che è stato realizzato, e viene gestito con tanta intelligenza e amorevole cura, dalla Commissione di stampa e propaganda, e che è stato reso possibile grazie alla disponibilità, ai mezzi e al finanziamento di una famiglia di un nostro dirigente, ci ha permesso di rompere, in una certa misura, il ferreo black-out stampa che vige da sempre ai nostri danni, visto il crescente numero di visitatori italiani ed esteri di quasi tutti i continenti.

LA NOSTRA POVERTA'

Le idee, le iniziative, i progetti non ci mancano. Ma non possiamo realizzarle per mancanza di mezzi e di fondi. Se perdura questa situazione addirittura rischiamo di ridurre le nostre attività.
La nostra povertà di mezzi e di risorse economiche purtroppo continua ad essere l'ostacolo che ci impedisce di affrontare nelle migliori condizioni gli altri quattro ostacoli che rallentano e rendono difficoltoso lo sviluppo del Partito. Quanto prima questa questione dovrà essere trattata a livello centrale, intanto l'UP invita le varie istanze a prendere delle iniziative in merito, anche commerciali e paracommerciali per rendersi autosufficienti economicamente.
Naturalmente le attività economiche da noi promosse, per essere efficaci e raggiungere il loro scopo, devono mirare a fare soldi, molti soldi. Bisogna però stare attenti a non scadere, a non essere vittime della visione capitalistica che bisogna pur avere per svolgere bene questo lavoro. La politica proletaria deve sempre stare al primo posto anche in questa attività, e gli eventuali compagni che vi vengono impiegati devono avere la coscienza - che va periodicamente rinfrescata e rimotivata - che quello che fanno, il sacrificio personale che compiono è un dono quotidiano che fanno al Partito e alla causa.
Anche i simpatizzanti e gli amici vanno sensibilizzati sui problemi economici del Partito e coinvolti nella loro risoluzione.
In una prossima riunione, l'UP tratterà la questione della perequazione salariale tra i dirigenti nazionali del Partito, in quanto quella vigente non è più attuabile e gestibile. In base all'esperienza già fatta e data la nuova situazione esistente nell'UP e nel CC essa va rivista e riformata. Tuttavia si ritiene opportuno e utile che nell'intertempo la Commissione di Amministrazione continui a gestire la vecchia perequazione salariale, nelle forme possibili e con i dovuti aggiustamenti, per quanto riguarda i vecchi quadri rieletti nel CC dal 4° Congresso, per evitare che di colpo vengano a mancare delle entrate che metterebbero in ginocchio il Partito.

I COMPITI PRIORITARI

L'UP ha confermato i compiti prioritari assegnati ai suoi membri e ha preso due misure politiche-organizzative per rendere più agili, dinamiche e tempestive la sua vita interna e il lavoro di direzione del Partito.
Tenere a mente i propri compiti prioritari e operare coerentemente nella pratica è di fondamentale importanza per avere un rapporto chiaro con l'UP e il Partito e per apportare dei contributi concreti allo sviluppo del Partito.
Il valore di un dirigente marxista-leninista non si misura in base al posto che occupa nel Partito, bensì per le opere che produce conformemente alla linea del Partito e ai compiti specifici che gli sono stati affidati.
In questo quadro l'UP ha esaminato la direzione del lavoro giovanile e la attività del Partito a Reggio Calabria prendendo le dovute misure allo scopo di rilanciare il lavoro su questi due fronti nevralgici per lo sviluppo del Partito.
L'UP ha constatato che, in genere, i rapporti politici e i collegamenti tra le istanze intermedie e di base e il Centro sono ottimi. Ma per quanto riguarda i rapporti amministrativi e burocratici a livello di base si può fare di più e meglio. Indubbiamente dal lavoro politico attivo non rimane molto tempo per prendere in mano carta e penna (o computer), eppure è necessario trovarlo per informare regolarmente e tempestivamente il Centro sul lavoro che si svolge e sull'applicazione delle indicazioni contenute nelle circolari delle istanze e Commissioni centrali. Altrimenti è impossibile sapere ciò che accade nel Partito e intervenire tempestivamente sui problemi che sorgono, col rischio anche di perdere alla fine il controllo del Partito.

LA NOSTRA POLITICA ESTERA

L'UP, sulla base degli sviluppi della situazione internazionale, ha riconfermato l'analisi del 4° Congresso sull'imperialismo e sui movimenti di liberazione nazionale.
L'attuale nemico principale dei popoli a livello mondiale è costituito dall'imperialismo americano e dall'imperialismo europeo, anche se il primo è più pericoloso e aggressivo del secondo. Non è detto però che esso sia lo stesso in tutte le regioni e in tutti i luoghi. Nel caso del Kosovo attualmente il nemico principale è il regime capitalista, nazionalista e fascista del rinnegato Milosevic. Nel caso di Timor Est il regime fascista e colonialista di Giakarta. Nel caso dell'Europa occidentale l'Unione europea imperialista. E così via.
Sulla situazione a Timor Est, l'UP ha approvato un documento dal titolo "Col popolo timorese e per l'indipendenza di Timor Est, contro il regime genocida, fascista e colonialista di Giakarta".
L'UP, osservando gli sviluppi della situazione in Kosovo, ha rilevato che essi confermano la giustezza della posizione del Partito sull'Esercito di liberazione nazionale del Kosovo (UCK). Il che però non significa che noi ci appiattiamo su di esso e che condividiamo tutte le sue posizioni.
Il nostro appoggio all'UCK di ieri e di oggi non pregiudica affatto una qualsiasi altra posizione che possiamo prendere domani. Noi stiamo ai fatti. Finché un movimento di liberazione nazionale sta col suo popolo e rimane fedele e coerente all'impegno che ha preso con esso, noi l'appoggiamo, altrimenti non l'appoggiamo e lo critichiamo. Come abbiamo fatto con l'Olp e il PKK.
Un movimento di liberazione nazionale può allearsi tatticamente anche col "diavolo", interno ed esterno al proprio Paese, pur di realizzare la liberazione del suo popolo e del suo Paese. Questo movimento tradisce il suo popolo solo se fa delle alleanze strategiche con il "diavolo" e se lo libera da un imperialismo per sottometterlo a un altro imperialismo.

LE TRE GRANDI BATTAGLIE

Nei prossimi giorni e mesi abbiamo da affrontare tre grandi battaglie. Quella sulla finanziaria e sullo "Stato sociale", quella sulle elezioni regionali e quella sulle controriforme scolastica e universitaria.
La prima battaglia la stiamo già conducendo dalle colonne de "Il Bolscevico", ma è necessario portarla tra le masse agitando la questione e indicando le nostre posizioni.
Dovunque è possibile dobbiamo costituire dei Comitati unitari e di massa per respingere gli infami attacchi del governo del rinnegato D'Alema alle conquiste sociali ed economiche dei lavoratori.
I nostri compagni sindacalisti e lavoratori devono agitare fortemente la questione e promuovere delle iniziative di lotta per respingere la finanziaria 2000, il taglio delle pensioni, sotto qualsiasi forma esso avvenga e ogni altra misura antioperaia e antipopolare del governo.
L'UP è però convinto che il contributo più grande che noi possiamo dare a questa battaglia sia la pubblicazione della nuova edizione del Programma d'azione del PMLI la cui redazione è stata affidata al compagno Emanuele Sala.
Non sarà un lavoro semplice e rapido. Poiché non si tratterà solamente di "ripulire" e aggiornare il vecchio Programma d'azione, che ha già sulle spalle ben 21 anni, di riordinare le rivendicazioni del Partito pubblicate successivamente, ma di riformare l'impianto e di elaborare le nuove rivendicazioni che si ritengono necessarie alla luce dell'attuale situazione politica, sociale e sindacale. Un lavoro enorme, ma dobbiamo fare l'impossibile per pubblicarlo entro le prossime elezioni regionali o al più tardi in occasione del 1°Maggio 2000.
L'UP fa appello a tutto il Partito, ai suoi simpatizzanti e amici e alle masse coscienti perché collaborino all'elaborazione del Programma d'azione del PMLI inviandoci le rivendicazioni di cui sentono la necessità.
Bisogna prepararci bene alla battaglia elettorale, e fin da ora. "Il Bolscevico", per tempo, dovrà fare piena luce sulle nuove regioni circa la loro competenza, struttura, legge elettorale, ecc., illustrando e denunciando, punto per punto, i provvedimenti legislativi già operanti e quelli in via di approvazione.
Il federalismo non è ancora ufficiale e costituzionale, ma esse lo hanno realizzato di fatto. Bisogna quindi smascherarlo.
Le istanze intermedie e di base devono partecipare a questo smascheramento denunciando le malefatte delle proprie regioni riguardo la sanità, i trasporti, ecc. Devono entrare soprattutto in campo, per quanto sarà possibile, i Responsabili regionali del Partito.
Le istanze toscane devono particolarmente impegnarsi nella denuncia della regione Toscana, poiché i DS intendono fare di essa e di Firenze "un modello politico di valore nazionale" dopo la caduta del "modello di Bologna". Nei discorsi elettorali dovremo tenere alta la grande bandiera rossa dei Comitati popolari sforzandoci di approfondire e articolare il nostro discorso su di essi.
Per quanto riguarda la battaglia contro le controriforme scolastica e universitaria dobbiamo fare quanto ci è possibile, nonostante la delicata situazione organizzativa che stiamo attraversando sul fronte giovanile e studentesco. Per fortuna ci vengono incontro i compagni napoletani che stanno facendo una buona esperienza a livello universitario.
Nelle scuole e nelle università dove siamo presenti con militanti e simpatizzanti dobbiamo cercare di fare delle esperienze modello sulla base della nostra linea scolastica e universitaria e della linea di massa. Bisogna approfittare delle manifestazioni studentesche per farci conoscere e lanciare le nostre parole d'ordine. Bisogna legare le rivendicazioni immediate e particolari alla nostra parola d'ordine generale "Scuola e università pubbliche, gratuite e governate dagli studenti". Bisogna fare della propaganda mirata verso le scuole e le università più avanzate e combattive. Dobbiamo essere consapevoli che le nuove generazioni, e gli studenti progressisti in particolare, non sono chiusi e refrattari al socialismo e ai maestri. Ci giungono informazioni, in particolare da Napoli, Palermo e Firenze, che vi sono degli studenti universitari che richiedono di studiare le opere di Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao.

L'ESEMPIO DEI DIRIGENTI

La lunga e proficua riunione dell'UP si è conclusa con una maggiore consapevolezza da parte dei suoi membri del fatto che in ultima analisi i massimi dirigenti nazionali hanno in mano il destino e il futuro del nostro amato Partito.
Il Segretario generale a questo proposito ha detto: "Da noi, dalla nostra unità di classe e marxista-leninista, dalla nostra fedeltà al Partito, al proletariato e alla causa del socialismo, dalla nostra azione e combattività, dal nostro esempio proletario rivoluzionario, dalla nostra difesa della linea proletaria rivoluzionaria del Partito, dipendono la qualità e la combattività di tutto il Partito.
Noi siamo, come massimi dirigenti del Partito, continuamente sotto gli occhi attenti e vigili dei militanti e dei simpatizzanti del Partito e del proletariato rivoluzionario. Siamo scrutati e valutati per ogni nostro pensiero e gesto. Non possiamo fallire, non possiamo deluderli.
Occorre la nostra totale dedizione al Partito e alla causa. Dobbiamo continuare a mettere gli interessi della causa del Partito, del proletariato e del socialismo al di sopra della nostra stessa vita e subordinare gli interessi personali a quelli della causa.
Certamente non possiamo trascurare i nostri impegni e doveri di coppia e familiari, ma mai essi devono condizionare i nostri impegni e doveri politici. Il nostro dovere più grande è servire il Partito, il proletariato e la causa con tutto il cuore e con tutto noi stessi.
Certamente non possiamo non avere dei momenti di riposo e di relax, di svago e di relazioni sociali anche extra Partito. Ma essi vanno vissuti come necessità per recuperare energie e lucidità, come mezzi non come finalità.
E' dura, faticosa e piena di sacrifici e di rinunce personali la vita di un dirigente marxista-leninista, ma è tanto bella e appagante la gioia di vivere per la causa più nobile, quella dell'emancipazione del proletariato e di tutta l'umanità.
Avanti allora, marciando sempre in testa alla Lunga Marcia del Partito del proletariato, della riscossa e della vittoria!
Coi maestri vinceremo!