Prosegue la battaglia contro l'emergenza infinita dei rifiuti in Campania
Il nuovo Mussolini duramente contestato a Napoli dagli attivisti antidiscariche
Ancora una volta Berlusconi promette "miracoli", mentre Napoli e la Campania muoiono sotto cumuli di rifiuti. Proseguono manifestazioni e presìdi dei Comitati e delle masse popolari
I marxisti-leninisti in prima fila nella battaglia per la difesa della salute e dell'ambiente

Dal nostro corrispondente della Campania
Venerdì 26 novembre con un blitz alla Prefettura di Napoli, il neoduce Berlusconi è ritornato nella città partenopea promettendo un altro suo "miracolo": l'emergenza sarà risolta in dieci giorni (sic!), ha assicurato. Come due anni fa, come un mese fa. Ma mentre lui gioca a fare S. Gennaro, migliaia di tonnellate di spazzatura marciscono sui marciapiedi, davanti alle scuole, sotto i balconi.
Ad attenderlo però c'erano centinaia di manifestanti antidiscarica che lo hanno duramente contestato a gran voce con slogan del tipo: "Dimissioni, dimissioni"; "La lotta è dura e non ci fa paura"; "Berlusconi, Bossi e Fini farete la fine di Mussolini". Questa volta nessun bagno di "folla" per il neoduce e i suoi gerarchi, ma solo popolazioni arrabbiate per contestarlo in maniera determinata e per dirgli: "BASTA BUGIE - VATTENE!".
Alla giornata di contestazione contro Berlusconi hanno partecipato numerosi Comitati antidiscarica provenienti da Chiaiano, Terzigno, Giugliano e Pianura, tutti siti nel territorio di Napoli. Inoltre erano presenti, svolgendo lavoro di massa, i marxisti-leninisti campani, diretti dal compagno Di Matteo che, insieme agli attivisti del Presidio di Chiaiano, hanno fatto fronte unito nel lancio degli slogan antigovernativi e per la raccolta differenziata.
Dunque ancora una volta le masse popolari napoletane assistono al solito scaricabarile tra governo, regione e comune ma è ormai chiaro a tutti che Berlusconi, come Caldoro, Cesaro e Iervolino continuano a mentire spudoratamente, soprattutto quando danno la colpa dell'emergenza alle popolazioni che lottano per non essere avvelenate.
Come nel 2008, i politicanti del regime neofascista hanno emanato leggi speciali e inviato polizia ed esercito contro le popolazioni che protestano per difendere la loro salute e i loro territori. Hanno aperto, in violazione di tutte le norme, nuove discariche per continuare a riempirle di rifiuti indifferenziati e tossici. Hanno costruito un inceneritore, definito il più moderno d'Europa, che immette nell'aria sostanze inquinanti che superano quasi sempre i limiti previsti dalle fin troppo permissive leggi italiane. Hanno avuto il coraggio di raddoppiare la tassa sui rifiuti mentre la Campania soffoca sotto montagne di monnezza e di sostanze velenose nell'aria.
Una scellerata e criminale gestione dei rifiuti, mirata non a risolvere l'emergenza ma a ricrearla continuamente perché è sull'emergenza infinita che si continua a fare affari, come dimostrano le decine di miliardi di fondi pubblici spesi in questi anni di commissariato di governo.
Intanto di fronte alle accuse della Comunità Europea, mentre tutti dicevano di volere la raccolta differenziata, nella realtà, non veniva preso nessun provvedimento serio per avviarla, ma si continuavano unicamente a cercare altri buchi da riempire di monnezza. Questo perché una reale raccolta differenziata azzererebbe quasi del tutto i rifiuti da smaltire, facendo scomparire sia la necessità delle discariche, che per decenni sono servite anche a sotterrare rifiuti pericolosi del Nord industriale sia il grande business del trasporto; inoltre, renderebbe inutili gli inceneritori perché verrebbe meno la materia prima da bruciare.
Insomma, un vero disastro per le aziende, la camorra e i protettori del governo, regione e comune che proprio con le discariche e gli inceneritori (ne vogliono costruire altri 4 di cui uno a Ponticelli) vogliono continuare a fare profitti e ad usufruire di milioni e milioni di incentivi pubblici, grazie al CIP6, un provvedimento del Comitato Interministeriale Prezzi adottato il 29 aprile 1992, che stabilisce prezzi incentivati per l'energia elettrica.
Proseguono a Napoli e in provincia le manifestazioni e i presidi indetti dai comitati antidiscariche; a Terzigno e Boscoreale nelle giornate del 25 e 26 novembre sono stati occupati da centinaia di manifestanti, con alla testa le coraggiose Mamme Vulcaniche, i palazzi dei due comuni, tuttora l'occupazione continua con la richiesta di far chiudere la devastante cava Sari ed ottenere un incontro con il procuratore di Nola, Mancuso. La richiesta rimane quella di una chiusura immediata e di una conseguente bonifica di cava Sari, che da una settimana ha ripreso ad accogliere i rifiuti dei diciotto comuni con effetti più che tangibili: l'aria è di nuovo irrespirabile. "Rimaniamo in assemblea permanente fino a che il sindaco non prenderà un nuovo provvedimento per tutelare la nostra salute", dicono le combattive Mamme Vulcaniche a conclusione dell'assemblea nella sala della giunta.
Sabato 27 novembre, invece oltre 1.500 manifestanti hanno preso parte alla manifestazione territoriale convocata dal Presidio permanente contro la discarica di Chiaiano e dal Comitato civico Cambiamo Mugnano (vedere articolo a parte della Cellula "25 Aprile 1945" di Melito di Napoli, ndr.).
Infine, domenica 28 novembre si è svolto a Napoli un corteo contro la politica fascista sui rifiuti del governo e per la raccolta differenziata. La giornata di mobilitazione è stata indetta dalla "Rete Campana Salute Ambiente", di cui il nostro Partito fa parte. La manifestazione si è diretta verso la Prefettura. Qui un cumulo di rifiuti è stato creato ad hoc per poi iniziare insieme alle masse presenti in piazza una raccolta differenziata simbolica. Durante il corteo, super blindato dalle "forze dell'ordine", sono stati lanciati numerosi slogan anti governativi e contro la devastazione ambientale e sanitaria provocata dalle lobby malavitose e capitalistiche.
Al corteo erano presenti in prima fila i marxisti-leninisti partenopei, guidati dal Responsabile regionale del PMLI, compagno Franco Di Matteo.
Al termine della manifestazione, si è tenuta un'assemblea in piazza cui hanno preso parte anche i comitati di Giugliano e Terzigno. È stata annunciata ufficialmente la manifestazione a carattere nazionale che si svolgerà sabato 11 dicembre a Terzigno.

1 dicembre 2010