CON QUESTI RICICLATI, DI DESTRA E DI "SINISTRA", NON SI STRAPPA LA SICILIA ALLA MAFIA E AL CAPITALISMO
di un simpatizzante del PMLI - provincia di Agrigento
Giochi fatti in Sicilia. L'accozzaglia di riciclati di destra e di "sinistra" infatti ha presentato le liste per la candidatura, consigliera o presidenziale che sia, in vista delle elezioni del 25-26 maggio 2003.
Tuttavia, se non in qualche piccolo caso, l'elezione non viene vista dai siciliani con particolare interesse: il successo della destra infatti è più che certo e in alcune zone, l'agrigentino per esempio, l'Ulivo rischia di prendere una sonora lezione (anche 90% contro 10% delle preferenze).
Sono 8 le province che devono eleggere un nuovo presidente, e 2 i capoluoghi che sceglieranno un nuovo sindaco. In linea di massima, si può dire che Ulivo e Polo si presenteranno uniti già dal primo turno. L'eccezione più grossa è rappresentata da Trapani dove la Cdl si presenta divisa: la parte più "moderata" della coalizione (UDC e FI) appoggerà Giulia Adamo mentre i "duri" (AN e Fiamma Tricolore) si rifaranno al senatore Giuseppe Buongiorno. L'Ulivo presenta invece Baldo Gucciardi (Margherita).
Da segnalare che Rifondazione Comunista si presenta sempre dentro l'Ulivo, mai con liste proprie. è vero che in Sicilia il PRC non è influente, ma questa scelta rappresenta un tradimento nei confronti del proletariato siciliano e del socialismo, che certo non si può realizzare avendo come alleati partiti dichiaratamente democristiani o peggio ancora "anticomunisti". Solo a Messina il candidato presidente è "comunista": si tratta di Federico Martino, ex assessore regionale.
Sfida tra eurodeputati a Palermo: Musotto sfida Cocilovo (favorito il primo). Curiosità: anche Forza Nuova presenterà un candidato proprio a Messina, cioè Michele Formica. Ma la provincia in cui il "centro-sinistra" rischia la disfatta è Agrigento: Vincenzo Fontana (presidente uscente) affronterà Luigi Birritteri (magistrato). Nonostante la divisione all'interno del "centro-destra" (PRI e Fiamma presenteranno candidati propri, rispettivamente Giuseppe Catania, medico, e Giuseppe Camalleri) il risultato non sembra essere in discussione: si potrebbe registrare anche il tanto temuto 70% contro 30% dei voti.
Eventuali ballottaggi si svolgeranno l'8 giugno. Ma al di là di nomi e numeri, la cosa importante di questo turno elettorale è la forte presenza tra gli aspiranti consiglieri di medici e avvocati, che non sono assolutamente politici di professione e che non sono in grado di comprendere i gravi problemi che affliggono la Sicilia. Questa tendenza, uniforme sia a destra che a "sinistra", si realizzerà in un modo tale che sarà difficile strappare la Sicilia alla mafia e al capitalismo.
Difficile, ma non impossibile: anime ribelli si agitano nel suolo siculo, e a Palermo il PMLI affila i suoi artigli grazie alla neonata Cellula "1• maggio-Portella 1947" di Palermo, che dovrebbe contribuire (grazie ai suoi agguerriti membri) a far aumentare l'astensionismo nell'isola.