Firenze
Da tutta la Toscana in 100mila contro la stangata Berlusconi. In prima fila le operaie e gli operai solidali con i lavoratori di Pomigliano. Camusso abbassa i toni. Saluti e applausi dei manifestanti ai marxisti-leninisti
Scuderi e Sala animano e infiammano la delegazione del PMLI. Il Segretario generale lancia l'appello per un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini

Dal nostro corrispondente della Toscana
Finalmente anche per la Toscana è arrivato il tanto atteso giorno dello sciopero generale contro la stangata del governo Berlusconi. Nonostante la negativa divisione della data dello sciopero rispetto alla maggioranza delle regioni che erano scese in piazza il 25 giugno, i toscani hanno risposto massicciamente e manifestato in ben 100mila a Firenze nell'ambito dello sciopero generale di 8 ore indetto dalla Cgil.
Caldo torrido e sole a picco non hanno fermato i manifestanti che muniti di bandiere e cappellini rossi, portati anche da casa, aspettavano a gloria quest'appuntamento per poter gridare tutta la loro rabbia contro il governo del neoduce Berlusconi, contro la stangata, in difesa delle pensioni, di scuola e università pubbliche, dei servizi sociali e assistenziali privatizzati, contro la legge bavaglio, contro le "morti bianche" e contro la crisi industriale che colpisce duramente anche in Toscana.
400 i pullman giunti nella città del Giglio da tutta la regione. Altissima l'adesione allo sciopero, 80% nell'agro-industria e nella grande industria metalmeccanica, 60% nel tessile, chimica e nel commercio. Presenti lavoratrici e lavoratori, pensionati, studenti, le donne attive e combattive in prima fila a tenere gli striscioni. Forte, determinata e ben visibile la classe operaia che a discapito di quanto sempre più spesso affermato dalla borghesia di destra e di "sinistra", esiste eccome e in quest'occasione è emersa maggiormente con la coscienza di classe negli striscioni e negli slogan in particolare nella parte di corteo in cui erano i manifestanti extra Firenze e provincia, radunati a piazza Demidoff. Ad esempio da Massa Carrara c'era lo striscione: "Fiom - Classe operaia".

Due grandi cortei
I cortei hanno sfilato per i due lungarni (quello dei manifestanti da Firenze e provincia si radunava a piazza Cavalleggeri, davanti alla Biblioteca Nazionale), con l'effetto di due fiumi rossi che a Ponte Santa Trinita si sono riuniti sprigionando la loro forza in un unico corteo che ha attraversato la borghesissima via Tornabuoni ed è terminato in piazza Santa Maria Novella.
L'inedita scelta del percorso operata dalla Cgil non è stata in verità felice, sia perché ha diviso per un bel tratto la manifestazione ma soprattutto perché ha finito col non "disturbare" più di tanto la città vetrina e turistica del sindaco Renzi e a non bloccarla nei viali di circonvallazione.
A proposito del piddino Matteo Renzi, rispetto ai suoi colleghi sindaci di altre città, ha deciso di non partecipare alla manifestazione sollevando qualche malumore nel suo stesso partito. Il neopodestà ha affermato: "non concordo con la manovra finanziaria di questo governo, ma sono il sindaco e non ritengo opportuno aderire alla manifestazione di un sindacato". Queste dichiarazioni come accade sempre più spesso hanno trovato il plauso della destra fiorentina e della collaborazionista Cisl che ha apprezzato.
Il governatore toscano Enrico Rossi (PD) invece, bontà sua, ha partecipato per 45 minuti al corteo, salvo poi subito dopo correre all'assemblea annuale di Confindustria per abbracciarne il fascista presidente Giovanni Gentile e accordarsi sulle future privatizzazioni e cementificazioni.
Tornando alla manifestazione, tanti gli striscioni e i cartelli che hanno testimoniato le numerose presenze. Alcuni esempi: i lavoratori fiorentini Seves, Nuovo Pignone, Galileo, Maggio Fiorentino, Teatro della Pergola "Prima bruciano i libri adesso i teatri", Villa Cherubini "65 dipendenti in cassa integrazione", "Dipendenti Emmelunga-Aiazzone... a costo 0", lavoratori Filcams-Cgil, Rinascente, Roberto Cavalli Rsu, Guess Italia Rsu, Cgil-Careggi, Esselunga, Unicoop, Gkn, Ferragamo, Esaote, Selex, la Asl 10 "Tagli, sacrifici, condoni, diciamo basta al governo Berlusconi", Fisac Cgil Gruppo Intesa S. Paolo, la Sammontana di Empoli, la Piaggio di Pontedera con cartelli in solidarietà ai lavoratori di Pomigliano "Chi combatte può anche perdere, chi non combatte ha già perso, Pomigliano non si piega, Noi schiavi mai", le acciaierie di Piombino, la Buitoni di San Sepolcro che non ha aperto i cancelli per la totale adesione dei lavoratori allo sciopero, Magna Rsu di Livorno, Spi-Cgil Valdichiana "Contro lo schiavismo in fabbrica siamo tutti Pomigliano", Perini di Lucca, un gruppo di lavoratrici del grossetano si erano autofabbricate delle canottiere con davanti scritto "Pomigliano riguarda anche noi".
Presente l'Anpi con alcuni partigiani. Spiccava lo striscione in ricordo delle vittime del 29 giugno 2009 alla stazione di Viareggio; in tale città da pochi giorni c'era stato un corteo di oltre 15.000 manifestanti per protestare contro il governo Berlusconi in merito ai ritardi nei finanziamenti per la ricostruzione e nel condannare i colpevoli della strage costata la vita a 32 persone.
Cantate più volte "Bella Ciao" e "Bandiera Rossa". Tra gli slogan più gettonati: "Bonanni fai solo danni", "Tagli alla cultura nuova dittatura", "Berlusconi, Bossi e Fini farete la fine di Mussolini", "Chi non salta Berlusconi è".

Lo spezzone del PMLI
Nel corteo proveniente da piazza Cavalleggeri si è inserito magnificamente il PMLI che aveva aderito alla manifestazione. La rossa e combattiva delegazione del Partito guidata da Claudia del Decennale, Responsabile del PMLI per la Toscana, era composta da militanti, simpatizzanti e amici provenienti da Firenze, Scandicci, Rufina, Vicchio del Mugello, Fucecchio, Vico Pisano, Stabbia, Prato e Livorno.
Le compagne e i compagni hanno portato in piazza le bandiere dei Maestri e del Partito, i cartelli "Contro la stangata" e "Per un nuovo 25 Aprile". Sono state distribuite in un'ottima diffusione numerose copie de Il Bolscevico n. 26, centinaia di volantini sulla stangata e con il Documento a firma della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI su Pomigliano d'Arco, nonché le efficaci strisce adesive sul nuovo 25 Aprile. Buona diffusione è stata svolta anche al concentramento di piazza Demidoff, dove il PMLI è stato ben accolto.
La delegazione marxista-leninista, armata di tamburo, fischietti e vuvuzelas, è stata animata e infiammata nella combattività dall'infaticabile Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, presente per tutto il corteo insieme ad altri dirigenti nazionali, e dal compagno Emanuele Sala, Responsabile della Commissione per il lavoro di massa del CC del PMLI con slogan (lanciati tutti quelli preparati dal Partito e apparsi su Il Bolscevico n. 24), comizi volanti e il canto di "Bella Ciao".
All'inizio del corteo dal microfono Scuderi ha salutato a nome del PMLI tutte le operaie e gli operai, le lavoratrici e i lavoratori, gli studenti e i pensionati, sottolineando l'importanza di questo sciopero generale, successivamente ha denunciato il governo del neoduce Berlusconi che sta realizzando il "piano di rinascita democratica" della P2 e di Gelli, inoltre ha avanzato l'importante richiesta dello sciopero generale nazionale di 8 ore con manifestazione sotto Palazzo Chigi. In un altro intervento, con al fianco il compagno Mino Pasca, egli si è rivolto esplicitamente alla classe operaia e alle masse lavoratrici, popolari e giovanili per dar luogo a un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini. Prendendo esempio dal Luglio '60 quando con la lotta di piazza fu abbattuto Tambroni.
Scuderi, nel corso del corteo, ha avuto modo di dialogare a lungo con un giovane operaio di una fabbrica di scarpe di Stabbia (Firenze) in merito alla linea politica e tattica del Partito, ma anche di incoraggiare e confrontarsi con dei giovanissimi studenti fiorentini e pratesi che hanno sfilato per tutto il corteo suonando le vuvuzelas e il tamburo e sventolando la bandiera dei Maestri. Al termine della manifestazione il Segretario generale ha ringraziato sentitamente uno ad uno i membri della delegazione per l'ottima partecipazione.
Preziosissimo il contributo dei simpatizzanti che hanno collaborato attivamente, contribuendo alla vittoriosa partecipazione del PMLI.
La delegazione del Partito è stata accolta benissimo nel corteo, a parte un provocatore che, rimesso comunque al suo posto, ha tentato invano di zittirci. Nel nostro spezzone si sono unite molte donne che con orgoglio si sono attaccate le strisce del Partito e hanno gridato gli slogan, nonché militanti di Rifondazione con tanto di bandiera. I lavoratori della Esaote di Firenze hanno attaccato al loro striscione le strisce adesive del Partito e richiesto più volte di lanciare la parola d'ordine in difesa dell'articolo 18.
Alla confluenza dei due cortei un lavoratore della Funzione pubblica-Cgil del Mugello-Val di Sieve ha salutato dal megafono la presenza del PMLI ed è stato contraccambiato dal Partito.
Applausi e saluti a pugno chiuso alla nostra delegazione dalla folla che assisteva in via Tornabuoni.
Nel corteo abbiamo potuto notare alcuni operai e lavoratori che hanno sfilato con Il Bolscevico bene in vista o chi si era portato da casa la bandiera dei Maestri presa dal Partito in altra occasione.
Le compagne e i compagni sono stati fotografati e ripresi anche da molti turisti italiani e stranieri. Inoltre molti colleghi di lavoro di nostri militanti si sono fermati a salutarli calorosamente. Alcuni giovani operai sono rimasti ammirati dal cartello "Berlusconi abbattiamolo", definendolo "bello e proprio azzeccato".
Un giovane operaio simpatizzante di Livorno del PMLI ha espresso questo illuminante giudizio: "La giornata era molto calda, ma quando il corteo si è incendiato dai nostri canti come Bella Ciao e dalle nostre parole d'ordine come 'Lotta di classe è nostro dovere, classe operaia al potere' non ho più sentito il caldo che dava fastidio, ma il fuoco che veniva da dentro".
Da denunciare il quasi completo black-out dei mass-media nei confronti del PMLI, debitamente tagliato dalle riprese e dalle foto, nonostante fosse quasi impossibile, e dai servizi giornalistici, salvo alcune belle immagini su "Sky". In senso generale i principali quotidiani, nonché "l'Unità" e "Liberazione", hanno trattato con superficialità o per niente l'importante e qualificata manifestazione. "Il manifesto" l'ha completamente ignorata, così il "Tg3" nazionale di Bianca Berlinguer.

Il comizio e la piazza
Sotto un sole sempre più cocente all'arrivo del corteo, piazza Santa Maria Novella è diventata rossa e dopo alcuni interventi di delegati e lavoratori ha svolto il comizio, com'era successo a Bologna il 25 giugno, l'ex PSI craxiana ora del PD e vicesegretaria generale della Cgil Susanna Camusso. Il suo è stato un lunghissimo e morbido intervento che non ha infiammato la piazza, tutto teso a non andare al nocciolo della questione, nemmeno in merito al governo Berlusconi sul quale si è limitata ad affermare che "occorre iniziare a dire che il nostro governo non è il migliore d'Europa e che continua a fare l'opposto di quello che servirebbe" o che "si può fare un'altra manovra" (sic!). Se da una parte la Cgil non è riuscita durante la manifestazione a fornire alle operaie e agli operai, alle lavoratrici e ai lavoratori in maniera concreta e forte gli strumenti e gli obiettivi politici giusti per protestare, dall'altra non ci è riuscita manco la Camusso. La futura segretaria generale della Cgil non ha certo riportato la rabbia e le richieste delle lavoratrici e dei lavoratori non annunciando alcun appuntamento futuro di lotta, tanto meno la proclamazione dello sciopero generale nazionale di 8 ore con manifestazione sotto Palazzo Chigi.
Il segretario generale della Cgil Toscana, Alessio Gramolati, qualche giorno dopo la manifestazione ha affermato di essere rimasto "sorpreso" per la grande partecipazione allo sciopero. Parole che non ci meravigliano ma che devono far riflettere sull'abisso che separa la volontà e la determinazione dei manifestanti con gli attuali ridotti obiettivi che si pone il massimo sindacato italiano. La forza c'è e occorre portarla sotto Palazzo Chigi!
Il PMLI ha svolto al meglio il suo ruolo di avanguardia della classe operaia, solidarizzando e fraternizzando con gli scioperanti, tra cui gli operai della Piaggio di Pontedera, contribuendo a fare chiarezza che occorre un nuovo 25 Aprile per abbattere il governo del neoduce Berlusconi. Incoraggianti e graditi i ringraziamenti ai membri della nostra delegazione a firma della Commissione per il lavoro di organizzazione del CC del PMLI. Vi si legge fra l'altro: "Avete offerto ai manifestanti del 2 luglio una splendida immagine rossa del nostro amato Partito. Siete stati compatti, uniti, disciplinati, combattivi, instancabili, determinati a combattere la tremenda stangata di 25 miliardi e il governo del neoduce Berlusconi. Le simpatizzanti e i simpatizzanti che facevano parte della Delegazione costituivano un sol corpo con voi e hanno dato tutto se stessi per la riuscita della missione del Partito. Tutti quanti, militanti e simpatizzanti, non avete mollato un minuto la lotta nonostante il solleone, la lunga attesa della partenza del corteo, il suo lento scorrimento e la interminabile 'giaculatoria' finale della Camusso. Un vivo elogio ai compagni e agli amici giovanissimi che hanno combattuto molto bene, con coraggio e con disciplina rivoluzionaria. Un elogio particolarmente caloroso ai compagni che si sono posizionati subito sotto il palco tenendo ben alte le insegne del Partito, ai compagni che hanno svolto faticosi compiti logistici e organizzativi e al compagno che per tutto il corteo ha portato sulle spalle le trombe. Con estremo piacere abbiamo visto che siete riusciti a coinvolgere dei nuovi simpatizzanti del Partito e i giovanissimi figli di alcuni compagni. Un chiaro segno di crescita del PMLI anche in Toscana.
I dirigenti nazionali del PMLI con alla testa il compagno Giovanni Scuderi vi ringraziano dal profondo del cuore per questa splendida missione compiuta e per la vittoria riportata. Essi sono convinti che riporterete vittorie ancora più grandi nelle manifestazioni se migliorerete l'opera di coinvolgimento dei manifestanti che si uniscono spontaneamente allo spezzone del Partito e degli spezzoni che stanno immediatamente avanti e dietro al nostro spezzone per quanto riguarda le parole d'ordine e i canti".

7 luglio 2010