Come è confermato dai documenti forniti dall'ex archivista del Kgb Mitrokhin
COSSUTTA PAGATO PER SOSTENERE I DISTRUTTORI DELL'URSS E PER INGANNARE I LAVORATORI ITALIANI
Bertinotti tace perché gli ha retto il sacco e perché i partiti da cui proviene - PSI e PSIUP - erano anch'essi pagati per gli stessi motivi dai rinnegati revisionisti del Cremlino
IL FONDATORE DEL PRC E DEL PDCI PUO' DIMOSTRARE DI AVER VERSATO A QUESTI DUE PARTITI TUTTI I SOLDI RICEVUTI ?

I documenti forniti dall'ex archivista del Kgb Vassilli Mitrokhin e resi pubblici da un libro dello storico inglese Christopher Andrew, confermano il fiume di rubli (convertiti in dollari prima della consegna) che è finito nelle tasche di Armando Cossutta direttamente o tramite suoi intermediari.
In un capitolo del libro si legge che "I pagamenti che sono registrati a Cossutta sono stati 700.000 dollari nel 1985, 600.000 nell'86, 730.000 nel 1987", ossia oltre 2 milioni di dollari in soli tre anni. Secondo Andrew quei soldi dovevano essere utilizzati da Cossutta per sostenere gli interessi del partito comunista sovietico dentro il PCI. Berlinguer aveva già compiuto lo "strappo" da Mosca, e i revisionisti sovietici avevano così deciso di dirottare gli ingenti finanziamenti che fin lì erano riservati al partito revisionista italiano a quelle che definiva "le forze sane all'interno del PCI, in particolare quelle che facevano riferimento a Cossutta e al quotidiano `Paese Sera"'.
I fatti sono perlopiù noti e già da "Il Bolscevico" denunciati fin dal 1991, l'anno in cui cominciarono ad affluire in Italia i primi documenti usciti dall'archivio del PCUS: contributi diretti da parte dei revisionisti di Mosca a sostegno della corrente filosovietica di Cossutta all'interno del PCI e delle sue riviste "Orizzonti" e "Interstampa", nonché per la sua casa editrice "Aurora" e per gli editori a lui amici Nicola Teti e Roberto Napoleone, l'acquisizione e il ripianamento dei debiti del quotidiano "Paese Sera", rimborsi per viaggi e soggiorni di Cossutta o di suoi collaboratori a Mosca, e via dicendo. Un flusso che complessivamente ammonta, certamente per difetto, a circa 12 milioni di dollari solo per gli anni '82-'87 (vedi tabella). Qualcosa come 35-40 miliardi di lire rapportati ai giorni nostri.
Per gli anni successivi al 1987 non vi sono per il momento prove documentarie anche se, almeno per quanto riguarda i finanziamenti indiretti, attraverso società di comodo controllate dal PCI, sembra che questi siano proseguiti addirittura fino al 1991, dopo cioè la nascita sia del PDS sia di Rifondazione comunista.
La documentazione consiste in Risoluzioni del Politburo del CC del PCUS, telegrammi cifrati tra l'ufficio romano del Kgb e il CC del PCUS, lettere di Cossutta, ricevute di pagamenti rilasciate per conto di Cossutta, perlopiù da Guido Cappelloni (per anni tesoriere del PCI e poi di Rifondazione, e ora responsabile del collegio nazionale di garanzia del PRC) e da G. Sacchi.

SOLDI E RICATTI PER "PAESE SERA" E "ORIZZONTI"

La documentazione conferma che dal 1982 fino al 1986 appare come destinatario delle annuali assegnazioni del "Fondo di assistenza ai partiti comunisti e ai movimenti di sinistra" non più il PCI ma espressamente il "Membro della Direzione del Partito comunista italiano compagno Cossutta" per un importo di 300 mila dollari l'anno con qualche extra.
Risulta anche confermato che Cossutta in prima persona chiese e ottenne da Mosca i contributi necessari alla nascita della sua rivista "Orizzonti" e per l'acquisizione del quotidiano "Paese Sera" e successivamente continuò a spillar soldi ai sovietici col ricatto dello "scandalo" che sarebbe scoppiato nel caso fossero emersi i retroscena di queste due operazioni.
In data 22.5.82 il CC del PCUS delibera di fornire a Cossutta i mezzi finanziari "per comprare il pacchetto azionario di controllo della società editrice di `Paese Sera"'. La transazione avviene tramite l'acquisto di gasolio e petrolio grezzo a prezzi di favore dalla società mista italo-sovietica Nafta-it da parte dell'imprenditore e direttore della società commerciale Interexpo, Luigi Remigio (fiduciario di Cossutta) per conto della Total Italiana. Tale operazione frutterà una commissione di 4,6 milioni di dollari Usa.
Così nel 1982 "Paese Sera" passa dalla società "Rinnovamento" (controllata dal PCI) alla società "Imprendit" di cui diventa amministratore unico Mario Benedetti. Ma il quotidiano non decolla. Così Cossutta torna a batter cassa a Mosca. Boris Ponomarev, il potente capo del dipartimento esteri, il 17.1.83 intercede presso il CC del PCUS affinché venga concesso un nuovo aiuto finanziario "urgente", alle "forze sane del PCI (Armando Cossutta)" "per poter proseguire la pubblicazione del giornale" e ricorda che il precedente finanziamento aveva "permesso loro di acquisire il pacchetto azionario di controllo del quotidiano `Paese Sera', di sostituire il direttore del giornale (Piero Pratesi al posto di Andrea Barbato, ndr) e alcuni corrispondenti esteri". Il CC del PCUS approva un ulteriore finanziamento di 4 milioni di dollari attraverso un'operazione finanziaria dello stesso tipo di quella precedente.
I rubli di Mosca non bastano comunque a ripianare la voragine deficitaria del quotidiano romano e a fine maggio '83 gli azionisti mettono in liquidazione la società.
Successivamente, e siamo già nel dicembre 1986, Cossutta tornerà alla carica per chiedere un nuovo finanziamento straordinario di 633.765,85 dollari (900 milioni di lire) per permettere a Benedetti di ripianare il debito contratto per "Paese Sera" nel 1982-83 che il Tribunale di Roma lo ha costretto a saldare. Si legge nella nota di Anatolij Dobrynin (subentrato a Ponomariov) che "Secondo quanto comunica il compagno Cossutta, Benedetti rischia la galera o, peggio - come scrive il compagno Cossutta - potrebbero essere fatte rivelazioni scandalose nei confronti di enti e persone, delle cui direttive Benedetti era l'esecutore". Il ricatto di Cossutta sortisce il suo effetto e Gorbaciov, divenuto segretario del PCUS nel 1985, decide di assecondare la richiesta e riaprire i cordoni della borsa.
Per la rivista "Orizzonti", diretta da Italo Avellino, e la cui pubblicazione durerà solo un anno, dal giugno 1985 al giugno 1986, Cossutta riuscirà a spillare a Mosca 500 mila dollari. 200 mila dollari per far nascere la rivista che, secondo la giustificazione di Ponomariov ha "L'obiettivo di contrastare attivamente la socialdemocratizzazione del PCI, di mobilitare le forze sane all'interno del PCI". Altri 300 mila dollari vengono ottenuti con un nuovo ricatto di Cossutta a Gorbaciov. Stanno riprendendo i rapporti fra il PCUS e il PCI e i sovietici avvertono Cossutta che non forniranno più contributi diretti alla sua corrente (rimangono quelli indiretti). Cossutta però non si arrende e chiede che gli "venga comunque prestato entro la fine di aprile (1986) un aiuto straordinario pari a 300 mila dollari" per pagare i debiti di "Orizzonti" e permettere l'uscita della rivista fino a giugno. Cossutta minacciava di chiudere immediatamente la rivista senza pagare tipografia e collaboratori il che, spiegava Dobrynin, avrebbe comportato "inevitabilmente un procedimento giudiziario e la non meno inevitabile rivelazione del nostro finanziamento segreto alla rivista, e di conseguenza un grosso scandalo politico". Inutile dire che anche questa volta Gorbaciov si piegò al ricatto.

SERVO DEI CONTRORIVOLUZIONARI

Fra l'altro, rimanendo in tema, Cossutta dovrebbe spiegare i contatti avuti dal suo intimo amico Italo Avellino con la Rizzoli e quindi con il piduista Bruno Tassan Din agli inizi del 1983 che gli fruttarono tre contratti per 60 milioni di lire, come rivela Valerio Riva nel suo libro "Oro di Mosca". Così come sarebbe l'ora che spiegasse, se lo può, i rapporti intercorsi fra lui e il faccendiere piduista e agente del Sismi e dei servizi segreti americani Francesco Pazienza, coinvolto in numerose inchieste giudiziarie (da quella relativa al caso Moro alla strage della stazione di Bologna), che in più occasioni ha dichiarato di aver ripetutamente incontrato il presidente del PdCI e di ritenerlo "persona a lui vicina".
E già che c'è non sarebbe male che chiarisse quali rapporti e sodalizi commerciali lo hanno legato o lo legano direttamente o indirettamente all'impero mediatico di Berlusconi (vedi "Il Bolscevico" nn. 46/91 e 29/98).
Pur non entrando in merito per ora all'elenco delle spie italiane del Kgb, dai documenti noti e appena rivelati, risulta chiaro che tutto il collegamento fra Mosca e Cossutta fu organizzato attraverso il servizio segreto sovietico, ivi comprese le sue visite e i suoi incontri più o meno segreti coi vertici del PCUS. è del 4-5 gennaio 1983 la richiesta di Cossutta di un incontro segreto a Riga o Tallin in considerazione della sua "difficile" posizione all'interno del PCI. Incontro che fu organizzato dal Kgb e quindi rimborsato con 5.000 scellini austriaci.
I suoi rapporti con il servizio segreto sovietico risalgono comunque ad anni molto precedenti, fin da quando Cossutta operava come collettore fra Botteghe Oscure e il Cremlino e per il PCI trattava non solo di finanziamenti e affari commerciali (per esempio attraverso la società di turismo Italtourist di cui Cossutta è stato presidente fino al '72-73), ma anche di addestramento di personale, di reti radio clandestine, documenti falsi e quant'altro. Un periodo che va dal 1966 fino al 1974, anno in cui Berlinguer decise di farlo fuori dalla segreteria perché aveva accumulato troppo potere all'interno del partito ed evidentemente nei suoi legami internazionali.
Ma i rapporti di Cossutta con Mosca non si interrompono per questo, e negli anni '80 diventa l'interlocutore nonché il destinatario privilegiato dei fondi russi quale premio per la fedeltà dimostrata verso i revisionisti sovietici, ossia ai distruttori dell'Unione sovietica di Lenin e Stalin.
Occorre a questo punto chiarire che una cosa sono i finanziamenti fatti dal PCUS e dallo Stato sovietico di Stalin e prima ancora di Lenin, al PCI, sulla base dell'internazionalismo proletario, dell'aiuto reciproco, dell'autonomia e dell'indipendenza reciproche e della difesa della comune causa del socialismo. Ed è noto che quei soldi servirono anche a finanziare la guerra partigiana contro il nazifascismo. Ben altra cosa sono i finanziamenti occulti fatti dal Kgb e dai revisionisti di Mosca, da Krusciov a Gorbaciov, ad altri partiti revisionisti esteri o a elementi come Cossutta allo scopo di assicurarsi il loro appoggio e tramite loro asservire governi e Stati. Noi saremo eternamente grati al popolo sovietico che si è letteralmente levato il pane di bocca per sostenere i partiti fratelli in Italia e nel mondo intero e non potremo mai perdonare chi ha approfittato di tanta generosità e solidarietà di classe e internazionalista per sabotare la rivoluzione.
Cossutta infatti ha servito fedelmente sia Krusciov, che Breznev, Andropov, Cernenko, per finire con Gorbaciov, tutti coloro cioè che hanno operato per la restaurazione del capitalismo in Urss, senza batter ciglio né di fronte al colpo di Stato kruscioviano del '56, né alla politica socialimperialista e aggressiva degli anni '70-'80 di Breznev, né di fronte al corso neoliberale e alla "perestrojka" di Gorbaciov. Insomma, Cossutta non si è preoccupato affatto di chi teneva la borsa dei rubli. Ciò che gli interessava è che questi continuassero ad arrivare nelle sue tasche per permettergli così di continuare ad ingannare i lavoratori italiani e a sabotare la rivoluzione socialista in Italia attraverso la creazione di coperture e diversivi a "sinistra", prima all'interno del PCI, poi all'esterno con la creazione del PRC e quindi del PdCI.
Ovviamente Cossutta non ha fatto tutto da solo. Non è un caso che Bertinotti taccia sulla questione dei finanziamenti occulti. Non solo perché evidentemente ha retto il sacco a Cossutta, sapendo benissimo da dove provenivano i fondi che hanno reso possibile la nascita e la vita del PRC, ma ben sapendo che anche i partiti da cui proviene - PSI e PSIUP - come risulta dai documenti in questione, sono stati coperti di rubli per un ammontare complessivo di oltre 75 miliardi di lire attuali.
I maestri di Bertinotti, Vittorio Foa e Riccardo Lombardi, come egli stesso li considera, hanno infatti beneficiato dei finanziamenti del Cremlino in quanto esponenti della "sinistra" del PSI. E del resto persino Walter Veltroni considera un suo maestro Vittorio Foa da quando questo canta le lodi del "centro sinistra".
Per quanto riguarda Cossutta, alla luce dei fatti è quantomeno ridicola, oltreché falsa, la sua autodifesa secondo cui egli avrebbe sempre agito "per la difesa dei lavoratori e degli interessi del Paese". Dimostri piuttosto, se lo può, che fine hanno fatto tutti i soldi da lui intascati e se veramente questi sono finiti tutti nelle casse dei loro destinatari, ivi compresi il PRC e il PdCI?