Scroscianti applausi al discorso di Sala e al saluto di Martenghi. Entusiasmo per la fondazione delle Organizzazioni di Gavoi (Nuoro), Cesena e Civitavecchia (Roma). Invocato a gran voce lo sciopero generale
La commemorazione di Mao lancia il PMLI verso il 5° Congresso
Grande entusiasmo rivoluzionario dei partecipanti provenienti da molte regioni d'Italia. Anziani e giovani, donne e uomini, operai, lavoratori, disoccupati, pensionati si alternano alla tribuna esaltando Mao, il socialismo e il PMLI e attaccando duramente il governo Berlusconi, il PD e i falsi partiti comunisti
Scuderi rimarca i punti salienti ed esalta la classe operaia
Non è difficile trovare la sala dove si svolge la commemorazione di Mao nel 32° della scomparsa, organizzata, come ogni anno, dal Comitato centrale del PMLI. Non solo perché quest'anno si svolge presso il Circolo Arci "25 Aprile" di Firenze, una Casa del popolo molto nota nel quartiere popolare del Pignone. Basta farsi guidare dalle note delle canzoni proletarie, antifasciste e popolari che risuonano nella sala, dal rosso dei pannelli, delle bandiere e delle camicie e magliette che molti dei partecipanti indossano, dal simbolo della falce e martello che domina sullo splendido manifesto di proselitismo, su bandiere, pareti e distintivi assieme ai ritratti dei cinque grandi Maestri del proletariato internazionale Marx, Engels, Lenin, Stalin e Mao, dall'incitamento alla riscossa che trasmette il manifesto contro il neoduce Berlusconi e la terza repubblica. Niente a che fare con la kermesse della festa nazionale del PD che si è conclusa solo da qualche giorno a Firenze dove dominava incontrastato il tricolore. E, a dire il vero, niente a che fare nemmeno con i recenti congressi del PdCI e del PRC, e non solo per la coreografia.
È domenica mattina, 14 settembre, il cielo è grigio, ma sembra splenda il sole nella sala dove si tiene la commemorazione. La giornata si annuncia entusiasmante e non tradirà le attese. Lo sarà per la straordinaria partecipazione di istanze, militanti, simpatizzanti e amici da molte regioni d'Italia e per la presenza di tanti giovani, giovanissimi che immediatamente si saldano con le generazioni più adulte. Lo sarà per la forza, la convinzione e l'entusiasmo dei numerosissimi interventi di istanze e simpatizzanti uniti intorno a Mao, al socialismo e al Partito decisi quanto mai a renderlo un Gigante Rosso anche nel corpo. E lo sarà per l'importante discorso ufficiale tenuto dal compagno Emanuele Sala che riscuote scrocianti applausi dai partecipanti. Insomma, questo appuntamento annuale, sempre ignorato vigliaccamente dai mass media di regime, ma mai rituale e stereotipato, in cui il Partito cementa la sua unità marxista-leninista e si arma per affrontare le sfide del nuovo anno politico, quest'anno vive anche il clima della grande vigilia, la vigilia del 5° Congresso nazionale che si terrà entro l'anno e verso cui questa commemorazione ha lanciato tutto il Partito con entusiasmo, unità e forza proletari rivoluzionari.

Il saluto iniziale
Dopo gli affettuosi scambi di saluti e la fraternizzazione tra le delegazioni, i militanti e i simpatizzanti delle varie regioni, alle 10 in punto, sulle note de "L'Internazionale", la presidenza con al centro il Segretario generale, compagno Giovanni Scuderi, prende posto al tavolo e inizia ufficialmente la commemorazione.
A nome del CC la compagna Monica Martenghi rivolge, il saluto e i ringraziamenti, sottolineati passo passo da scrocianti applausi, ai compagni delle organizzazioni di Firenze e di Prato che hanno allestito la sala ed espresso la fraterna solidarietà a tutte le compagne e i compagni che hanno dei gravi problemi di salute, alcuni dei quali presenti nonostante tutto, mentre altri hanno inviato messaggi di saluto.
Salutando le compagne e i compagni provenienti da Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia ringrazia particolarmente quelli che hanno dovuto sopportare lunghi ed estenuanti viaggi e oneri economici non indifferenti. I militanti e i simpatizzanti della Campania hanno organizzato addirittura un pullman collettivo.
Un saluto del tutto speciale rivolge ai compagni di Troina (provincia di Enna) che proseguono con coraggio e determinazione la marcia verso l'Italia unita, rossa e socialista, nonostante un vile e vergognoso tradimento, e ai compagni della provincia di Nuoro, Forlì-Cesena, Roma, Pesaro che sono entrati, o sono prossimi ad entrare, nel Partito in occasione della commemorazione di Mao. Vero entusiasmo suscita la notizia della fondazione delle Organizzazioni di Gavoi (Nuoro), di Cesena e di Civitavecchia. Il fatto che dopo 41 anni finalmente il PMLI sia approdato in Sardegna viene sottolineato da Martenghi come un avvenimento storico per il proletariato e le masse popolari di quella regione e per tutto il Partito.
Un ricordo commosso e sentito rivolge anche ai compagni Nerina "Lucia" Paoletti, Vincenzo Falzarano e Marco Marchi che ci hanno lasciato fisicamente e prematuramente ma che sono idealmente presenti in ogni occasione.
La compagna Martenghi ringrazia quindi fraternamente e con spirito internazionalista proletario il Nucleo marxista leninista in Messico che ha inviato un caloroso e importante messaggio di saluto (pubblicato integralmente su questo stesso giornale) di cui legge ampi estratti e che è stato accolto da un fragoroso applauso.

I rinnegati di Pechino
Martenghi denuncia ora la cricca revisionista e fascista di Pechino che rifacendo la storia della Cina all'inaugurazione dei giochi olimpici ha ignorato totalmente Mao e la rivoluzione cinese. Un fatto gravissimo che Scuderi ha così commentato: "È fondamentale conoscere e studiare la storia del revisionismo moderno internazionale e italiano, se si vuol avere un'idea esatta su quello che è accaduto nei paesi un tempo socialisti e nei partiti storici comunisti; se non si vuole più essere ingannati dagli imbroglioni politici vestiti da comunisti; se si vuole far bene la lotta di classe contro il capitalismo e l'imperialismo, il governo del neoduce Berlusconi e la terza repubblica; e lavorare per la rivoluzione socialista e per l'Italia unita, rossa e socialista. Se si vuol costruire un grande, forte e radicato PMLI e impedire che i revisionisti si impadroniscano di esso e gli cambino colore".

Gli interventi dei delegati
La parola passa ora alle istanze di base e ai simpatizzanti del Partito. Martenghi ringrazia innanzitutto le istanze, i simpatizzanti e gli amici che pur impossibilitati a partecipazione alla commemorazione hanno inviato messaggi di saluto orali o scritti dalla Sicilia, dalle Marche, dal Lazio, dall'Abruzzo, dalla Toscana, dall'Emilia-Romagna e dalla Lombardia. Fra questi ha inviato auguri di buon lavoro la consigliere comunale di Firenze per la lista "Unaltracittà/Unaltromondo", Ornella De Zordo.
Al podio si alternano quindi compagni e compagne, anziani e giovani, operai, lavoratori, disoccupati, pensionati dal Sud al Nord d'Italia che in una fusione armonica e corale esaltano la figura di Mao, il suo pensiero e la sua azione, la superiorità del socialismo e attaccano duramente il governo Berlusconi, il PD e i falsi partiti comunisti. I loro profondi, ricchi e combattivi interventi danno spunto al compagno Scuderi per rimarcare fra gli applausi, i punti più salienti e significativi, come l'unità fra giovani e anziani militanti e simpatizzanti, e prendendo spunto dagli interventi di chiusura svolti tutti da giovani compagni operai, per esaltare la classe operaia che, ha detto "deve essere la testa e la colonna vertebrale del Partito".

Il discorso di Sala
Un entusiasmo crescente accoglie il discorso del compagno Sala che ripercorre il rapporto del PMLI con Mao e i suoi fondamentali insegnamenti sulla classe operaia e sulle caratteristiche che devono avere il vero partito comunista e i veri comunisti, sulla necessità di rompere con i falsi comunisti e dare forza al PMLI. Sala ora tuona contro il governo Berlusconi e la terza repubblica suscitando l'evidente approvazione dei partecipanti che sottolineano con sentiti applausi la solidarietà ai lavoratori in lotta in difesa del posto di lavoro come i dipendenti Alitalia, o colpiti dalla repressione padronale, come il ferroviere De Angelis, e da quella governativa come i manifestanti No Dal Molin. Applausi anche per il segretario nazionale dell'Associazione nazionale magistrati e il settimanale "Famiglia cristiana" che hanno osato sfidare l'omologazione neofascista imperante e il Vaticano iniziando a denunciare "pericoli" di fascismo.
E gli applausi si intensificano ancora quando Sala chiama il Partito all'agitazione e alla mobilitazione delle masse operaie, studentesche e popolari contro il governo e la terza repubblica, rivendica aumenti salariali e delle pensioni e invoca fin da subito lo sciopero generale. "Lo sciopero generale va fatto subito - ha esclamato. La Cgil lo promuova senza indugi anche se Cisl e Uil non ci stanno, prima che 'scappino altri buoi'". E la sala, incitata da Scuderi, risponde scandendo ripetutamente e a lungo "sciopero, sciopero".
Sala quindi rivolge dalla tribuna un "appello forte e accorato alle operaie e agli operai, alle lavoratrici e ai lavoratori, alle disoccupate e ai disoccupati, alle precarie e ai precari, ai giovani di ambo i sessi, ai rivoluzionari, a coloro che soggettivamente si sentono comunisti, ai fautori del socialismo, compresi quelli che ancora sono dentro il PdCI, il PRC e altre organizzazioni sedicenti comuniste, perché si uniscano al PMLI in un momento di grande importanza politica e organizzativa del nostro Partito; per il presente e per il futuro", ossia il 5° Congresso nazionale del PMLI.
Egli termina il suo discorso tra gli applausi scroscianti e il grido "Mao, Mao, Mao", "PMLI, PMLI, PMLI".
La commemorazione si conclude nella soddisfazione e nell'entusiasmo generale, con tutta la sala in piedi a cantare in coro i tre Inni del Partito, L'Internazionale, Bandiera Rossa e Il Sole Rosso, e le parole d'ordine del Partito: "Giù, giù, Berlusconi, buttiamolo giù", "È neofascista e antipopolare, terza repubblica, da affossare", "Italia, unita, rossa e socialista", "Avanti con forza per il successo del nostro grande 5° Congresso", "Viva Marx, Viva Engels, Viva Lenin, Viva Stalin, Viva Mao Zedong", "Coi Maestri vinceremo!."

17 settembre 2008