Espresso un grande amore a Stalin
EVENTO STORICO
Fallito il tentativo dei fascisti, che confidavano nel silenzio connivente della "sinistra" parlamentare, di impedire al PMLI di commemorare Stalin

La solenne commemorazione di Stalin, a cinquant'anni dalla sua scomparsa, organizzata dal Comitato centrale del PMLI, e celebrata al Palazzo dei Congressi di Firenze il 2 marzo 2003, ha avuto un grande successo e rappresenta un evento storico che rimarrà scritto a lettere d'oro negli annali della storia del PMLI e del proletariato italiano.
Già era straordinario il fatto che dopo alcuni decenni dalla Grande Rivolta del Sessantotto il ritratto di Stalin fosse tornato in questi mesi a sfilare in piazza durante gli scioperi e le manifestazioni di massa, issato da dirigenti, militanti e simpatizzanti del Partito.
La commemorazione di Stalin ha tutti i caratteri dell'evento storico. Il fatto stesso che il PMLI, unico Partito in Italia, abbia deciso di rendere solennemente e pubblicamente onore a Stalin sfidando la corrazzata contro Stalin, composta da governo, fascisti vecchi e nuovi, rinnegati del comunismo, trotzkisti e anarchici, è già di per sé un evento. Tant'è vero che contro questa commemorazione si è scatenata subito la canea dell'intero gruppo di deputati fascisti di An che hanno tentato persino di imporre al governo di vietarla.
La commemorazione ha fatto giganteggiare magnificamente l'opera e il pensiero di Stalin attraverso l'appassionante video che ne ripercorre la vita e le epiche imprese, il brillante discorso del compagno Mino Pasca che sbriciola ogni menzogna e calunnia contro Stalin e ne mette in risalto gli immensi contributi allo sviluppo del marxismo-leninismo, all'edificazione del primo Stato socialista, alla costruzione del Partito bolscevico, alla direzione del movimento comunista internazionale, alla sconfitta del mostro nazifascista e, infine, attraverso il numero speciale de "Il Bolscevico" che pubblica una inedita e chiarificatrice biografia del grande maestro del proletariato internazionale.
La partecipazione numerosa, entusiasta, emozionata e a tratti commossa di tanti militanti, simpatizzanti e amici del PMLI, ai quali si sono uniti iscritti ed elettori di altri partiti come il PRC, il PdCI e i DS che, a dispetto delle direzioni dei rispettivi partiti, continuano a portare Stalin nel cuore, ne ha sugellato il pieno successo.
Una sconfitta cocente per il governo del neoduce Berlusconi, per i fascisti e la "sinistra" parlamentare che volevano impedire la commemorazione di Stalin e hanno stretto d'assedio il PMLI soprattutto a Firenze ma anche in tutta Italia, attraverso una martellante campagna stampa denigratoria e calunniosa, interpellanze ai sindaci per rimuovere i manifesti che annunciavano l'iniziativa, come è successo a Reggio Emilia, Forlì e Massa, la copertura sistematica dei manifesti, e persino con ben tre contromanifestazioni organizzate dai neofascisti di Forza Italia, dai fascisti di Alleanza nazionale e del Fuan, e dai nazifascisti di Forza nuova proprio a Firenze. L'ultima carognata l'ha compiuta "l'Unità-Toscana" di sabato 1 marzo che, invece di difenderci, sposando la tesi dei fascisti avrebbe voluto che non ci fosse stato concesso il Palazzo dei Congressi.
Volevano che intorno al PMLI si creasse il vuoto e invece questa commemorazione ha dato un grande slancio al Partito rappresentando una pietra miliare della sua lunga marcia politica e organizzativa. Come diceva Mao, ricordando un vecchio proverbio cinese, "i reazionari alzano una pietra per lasciarsela ricadere sui piedi". E così è stato.
Firenze, medaglia d'oro della Resistenza, la Firenze del proletariato e del popolo antifascista non anticomunista, non ha dato ascolto alla canea reazionaria dei fascisti vecchi e nuovi e come già era successo per la manifestazione europea contro la guerra del 9 novembre scorso, ha accolto con rispetto, attenzione e spesso con simpatia la commemorazione di Stalin.
Il Partito si è rafforzato in questa battaglia. Si è stretto ancor più al suo interno e i suoi simpatizzanti e amici si sono stretti affettuosamente a Stalin e al Partito per difenderli dai fascisti, come testimoniano i messaggi di solidarietà, i messaggi di auguri e di complimenti di chi non è potuto venire personalmente a Firenze, e come dimostra la numerosa ed entusiasta partecipazione. Le ingenti spese dell'iniziativa sono state sostenute, oltreché dai generosissimi militanti del Partito, da tanti simpatizzanti e amici.
Il muro del silenzio della stampa sul PMLI durato ben 36 anni è crollato e come minimo avranno dei grossi problemi a ricostruirlo nella robustezza e nelle dimensioni del passato. Persino il "Corriere della sera" e "La Stampa" del 3 marzo hanno fatto dei grossi servizi sullo storico avvenimento. Ovviamente non tutti i servizi sono stati corretti, veritieri e obiettivi. Da giornali come "Libero", "Il Secolo d'Italia", "Il Giornale" e compagnia certo non ci potevamo aspettare di più che il solito veleno anticomunista contro Stalin e il PMLI, frutto evidente delle umiliazioni e delle sconfitte che i fascisti hanno dovuto subire nel passato e che sanno dovranno subire nel futuro. Diverso il discorso della stampa legata alla "sinistra" parlamentare dalla quale, pur non facendoci alcuna illusione, ci si poteva aspettare fosse solidale col nostro Partito almeno nel sostegno all'articolo 21 della Costituzione, ossia del diritto di parola e di manifestazione. Invece, a parte alcuni isolati casi, come "Diario" e in parte "Il Tirreno", hanno risposto con un silenzio vigliacco e connivente, com'è il caso di "Liberazione", de "il manifesto" e di "Rinascita della sinistra", per non parlare della succitata "Unità".
La commemorazione di Stalin ha rappresentato un vero e proprio spartiacque: da una parte, fascisti vecchi e nuovi, sodali con i rinnegati del comunismo e i trotzkisti, dall'altra, il PMLI e Stalin; ossia, da una parte, la borghesia e, dall'altra, il proletariato, da una parte, il capitalismo e il regime neofascista e, dall'altra, il socialismo, l'antifascismo, l'antinazismo e l'antimperialismo.
Per chi ha partecipato alla commemorazione il ricordo rimarrà indelebile nel cuore e nella mente. Per chi non c'era raccontiamo che è stata una magnifica giornata. Una sala rossa dove campeggiava il pannello col grande ritratto di Stalin e la scritta "Con Stalin per sempre" ha accolto oltre duecento compagne e compagni, amiche e amici. Presenti diversi giornalisti, fotografi e cineoperatori. Ci sono delegati che vengono da tutta Italia, dal Trentino-Alto Adige alla Sicilia. Ci sono tutte le generazioni. Da coloro che sotto la bandiera di Stalin e in suo nome hanno combattuto contro il mostro nazifascista, a coloro che hanno riscoperto questo grande maestro del proletariato internazionale grazie a Mao che ha smascherato gli inganni dei revisionisti kruscioviani e togliattiani durante il Sessantotto. E, soprattutto, ci sono tanti giovani e giovanissimi, ragazze e ragazzi che stanno scoprendo ora il valore del pensiero e delle imprese di Stalin. Il tavolo della segreteria allestito nell'atrio con le opere di Stalin, "Il Bolscevico" con la sua biografia, i ritratti dei maestri e altri volumi e opuscoli del Partito, è letteralmente preso d'assalto.
Rosse sono le camicie dei membri della presidenza con al centro il Segretario generale del Partito, compagno Giovanni Scuderi, e di molti altri partecipanti. Rosse sono le coccarde con l'effige di Stalin e la scritta "Con Stalin per sempre" che vengono offerte a tutti i partecipanti e che vengono appuntate con fierezza sul petto. Rossi sono i canti degli inni ufficiali del Partito "l'Internazionale", "Il Sole Rosso" e "Bandiera rossa", suonati all'inizio e cantati in piedi e a pugno chiuso alla fine della manifestazione.
Inizia la compagna Monica Martenghi che a nome del Comitato centrale del Partito rivolge il saluto ai partecipanti (che pubblichiamo a parte), interrotta ripetutamente da scroscianti applausi ad ogni passaggio come quando sono esaltati i manifestanti, i lavoratori e i sindacati dei porti e delle ferrovie che bloccano i treni carichi di armi, oppure quando vengono ringraziati i circoli e le federazioni del PRC, del PdCI e di altri organismi antifascisti che hanno espresso la loro solidarietà. Particolarmente calorosi e internazionalisti proletari applausi hanno accolto
i messaggi del Comitato centrale del Partito comunista (marxista-leninista) di Grecia, del Partito marxista-leninista di Germania e dei compagni messicani Marco e Marianne.
Alla conclusione del discorso della compagna Martenghi la sala ha gridato a pugno alzato "Stalin, Stalin, Stalin", "PMLI, PMLI, PMLI". Lo stesso avverrà alla conclusione del video e del discorso di Pasca.
Si spengono le luci. Partono le immagini dell'emozionante video prodotto a cura della Commissione per il lavoro di stampa e propaganda del CC del PMLI. La sala è piena. C'è chi rimane in piedi. Gli sguardi manifestano rapimento, emozione e sovente commozione. Quando appare per la prima volta l'immagine di Stalin esplode il primo applauso. Lo stesso avverrà con l'immagine di Lenin, di Mao, del PMLI. Diventa una vera e prolungata ovazione quando scorrono le immagini dell'esercito rosso di Stalin che entra a Berlino e issa la bandiera rossa sul Reichstag. Tenere alta la grande bandiera rossa di Stalin significa non solo tenere alta la bandiera del marxismo-leninismo-pensiero di Mao e del socialismo, ma anche quella dell'antifascismo e dell'antinazismo.
La commemorazione ha già lasciato il segno nel cuore e nella mente di ognuno. Ma a completare magnificamente l'opera c'è il brillante discorso del compagno Mino Pasca che, pur letto non integrale per motivi di tempo, entusiasma i presenti. Pasca rende degnamente onore a Stalin, sbriciola dialetticamente e fatti alla mano tutte le falsità e le menzogne vomitati su di lui, rilancia e proietta nel ventunesimo secolo i suoi insegnamenti che in Italia già vivono nell'opera e nell'azione del PMLI.
Un lungo appassionato applauso accoglie le ultime parole di Pasca. Il Segretario generale subito lo abbraccia con molto affetto e in maniera prolungata.
La commemorazione volge al termine. La presidenza invita a intonare gli inni ufficiali del Partito "L'Internazionale", "Il Sole Rosso" e Bandiera Rossa" sotto la guida del compagno napoletano Francesco. Vengono gridate le parole d'ordine: "Stalin, Stalin, Stalin", "PMLI, PMLI, PMLI", "No all'aggressione imperialista all'Iraq", "Né basi, né sorvoli, né treni, porti, aeroporti, l'Italia in guerra non deve entrare", "Giù, giù, Berlusconi buttiamolo giù", "Italia unita, rossa e socialista", "Viva Marx, Viva Engels, Viva Lenin, Viva Stalin, Viva Mao Zedong", "Coi maestri vinceremo!", "Con Stalin per sempre". L'entusiasmo è alle stelle.
La commemorazione si conclude vittoriosamente grazie alla fedeltà al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, al coraggio, alla determinazione, alla passione e alle fatiche del PMLI e grazie al sostegno dei suoi magnifici simpatizzanti e amici.
I delegati delle istanze e alcuni simpatizzanti e amici sono stati invitati e hanno partecipato al pranzo offerto dal Comitato centrale in un clima di gioia e fraterno. Prima del brindisi finale il Segretario generale, Giovanni Scuderi, ha ringraziato tutti invitandoli a tenere a mente le brillanti parole del compagno Mino Pasca e quelle incoraggianti della compagna Monica Martenghi pronunciate alla commemorazione. Le ultime parole Scuderi le ha spese per i compagni Vincenzo Falzarano e Ferruccio che stanno passando un delicatissimo momento legato alla loro salute. A questi compagni, che stanno al centro del cuore del Partito, Scuderi ha augurato una lunga vita e ricordato che i militanti non moriranno mai perché il loro esempio, la loro opera, i loro insegnamenti si tramanderanno da una generazione all'altra dei marxisti-leninisti.
Sì, Stalin è vivo perché vive nel cuore del PMLI e del proletariato italiano.
Coi maestri vinceremo!
Con Stalin per sempre!