Dopo 47 anni
Cuba riammessa nell'Organizzazione degli Stati americani
Ma il governo cubano ha dichiarato che non ci tornerà. Gli Usa approvano con riserva

Il 4 giugno scorso alla riunione dei ministri degli Esteri dell'Organizzazione degli Stati Americani (OSA, OEA in spagnolo) che si è svolta a San Pedro Sula, in Honduras è stata approvata all'unanimità una risoluzione che riammette Cuba nell'organizzazione. Nella risoluzione si afferma che "si cancellano gli effetti della risoluzione adottata il 31 gennaio del 1962 nella ottava riunione dei ministri degli Esteri attraverso la quale si escluse il governo di Cuba dalla partecipazione al Sistema Interamericano. (...) La partecipazione di Cuba alla Oea sarà il risultato di un processo di dialogo che inizierà il governo di Cuba e che si svolgerà in conformità alle pratiche, ai propositi e ai princìpi della Oea". Dopo 47 anni Cuba potrà rientrare nell'organizzazione nata nel 1948 sotto il cappello dell'imperialismo americano per il controllo del continente.
La decisione dell'Osa è stata "un grande trionfo", ha commentato il presidente venezuelano Chavez, "è la fine di un anacronismo e un'ingiustizia storica", ha aggiunto il ministro degli Esteri argentino Jorge Tajana. "La notizia riflette il cambiamento epocale di relazioni in corso in America latina", ha affermato il ministro degli Esteri dell'Ecuador, Fander Falconi, al quale era stata affidata la divulgazione ufficiale della decisione.
Il voto favorevole degli Usa è stato espresso con una riserva, spiegata dal segretario di Stato Hillary Clinton: "Cuba potrà tornare a far parte dell'Osa nel futuro, sempre e quando l'organismo decida che la sua partecipazione adempie i propositi e i principi della democrazia, diritti umani compresi". Per l'imperialismo americano la decisione dell'Osa sarebbe non il rientro definitivo ma solo un primo passo, Cuba dovrebbe prima superare una serie di esami in "democrazia".
Il governo dell'Avana ha anzitutto ringraziato tutti i paesi che hanno voluto "difendere il suo diritto a rientrare nell'organizzazione" ma ha precisato che non ha intenzione di rientrare. In una nota ha chiarito che "Cuba ribadisce ancora una volta che non è sua intenzione rientrare nell'Osa. Dal trionfo della Rivoluzione l'Osa ha giocato un ruolo attivo a favore della politica di ostilità di Washington contro Cuba. Ha ufficializzato il blocco economico. Ha disposto l'embargo di armi e prodotti strategici e stipulato l'obbligatorietà che i paesi membri rompessero le relazioni diplomatiche con il nostro stato rivoluzionario". "Per troppi anni - conclude la nota - l'Osa ha preteso, nonostante l'esclusione, di mantenere Cuba sotto la sua competenza". Il presidente Raul Castro ha sintetizzato la posizione con: "Cuba rinnega il ruolo dell'Osa".

17 giugno 2009