Il culto di Bersani nel videospot elettorale del PD

Lo spot elettorale confezionato dall'apparato di comunicazione del PD per promuovere la campagna elettorale di Bersani alla prossime elezioni politiche è un autentico "inno" al culto della personalità di stampo presidenzialista e neofascista.
Bersani a tratti supera perfino la megalomania del neoduce Berlusconi che in fatto di videospot e manifesti giganti detiene sicuramente record e copyright.
La clip infatti è quasi interamente incentrata sul faccione bonario e rassicurante del boss del PD che occupa sempre in primo piano tutta la scena, dal primo all'ultimo fotogramma ed è immortalato mentre stringe mani, accarezza donne, vecchi e bambini, dispensa saluti e sorrisi a folle di sostenitori festanti, firma autografi e raggiunge l'apoteosi quando dal palco sventola a più riprese il tricolore in segno di saluti a una selva di bandiere italiane che fanno da sfondo a diverse sequenze del video.
Il tutto è accompagnato dalle note dell'ultimo accattivante motivetto inciso dalla cantante Gianna Nannini e intitolato "Inno", il cui ritornello recita: "Che bello è vivere", che in questo particolare frangente politico ed economico appare quasi come una provocazione al cospetto delle masse operaie e popolari vittime della macelleria sociale del governo Monti sostenuto anche dal PD.
C'è da scommettere che, dopo aver scelto le canzoni interclassiste come "il cielo sempre più blu" di Rino Gaetano, "mi fido di te" di Jovanotti, "un senso a questa storia" di Vasco Rossi, "la canzone popolare" di Ivano Fossati, "cambierà" di Neffa e l'"Inno" della Nannini, l'apoteosi del PD bersaniano sarà raggiunto dal patriottardo inno di Mameli, da sempre colonna sonora dei fascisti e degli anticomunisti.

23 gennaio 2013