Presentati da destra, centro e "sinistra" borghesi
Decine di imputati, indagati e pregiudicati pronti a rientrare in parlamento
Alla faccia delle vantate "liste pulite"

Nonostante l'esclusione di decine di boss politici già condannati e non più difendibili e presentabili all'opinione pubblica pena la perdita di milioni di voti, la tanto sbandierata "operazione liste pulite" promessa da tutte le cosche parlamentari che sono impegnati nel turlupinare gli elettori alle prossime politiche del 24 e 25 febbraio si è rivelata un'autentica truffa.
Basta scorrere le liste dei candidati ufficializzate lunedì 21 gennaio dalla destra, centro e "sinistra" borghesi per rendersi conto che esse sono piene di decine di imputati, indagati e pregiudicati accusati a vario titolo di reati gravi e infamanti che vanno dall'associazione mafiosa alla corruzione, peculato, tangenti, finanziamento illecito ai partiti, abuso d'ufficio, frode fiscale e chi più ne ha più ne metta. Un esercito di imputati, indagati e pregiudicati che dovrebbe stare in galera e che invece è pronto a rientrare in pompa magna in parlamento dal portone principale. Una vergogna che certo non può essere giustificata con l'esclusione di qualche capo bastone ormai completamente sputtanato e impresentabile come ad esempio Dell'Utri, Scajola, Cosentino, Milanese e Papa nel PDL, Crisafulli, Papania e Caputo nel PD, tanto per citare i casi più clamorosi. Candidati che sono stati fatti fuori dai sondaggi per puro opportunismo elettorale e non certo per una reale "questione morale" e meno che mai dalla "volontà di fare pulizia tra le proprie file".

PDL
La piazza d'onore di questa speciale classifica di candidati impresentabili spetta di diritto al neoduce Berlusconi (capolista al Senato in tutta Italia) che nel casellario giudiziario vanta: una condanna in primo grado a 4 anni per frode fiscale (diritti tv Mediaset); due amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); otto prescrizioni (6 per mafia e riciclaggio, 2 per concorso in strage); 2 assoluzioni (falso in bilancio All Iberian, Sme-Ariosto) perché grazie alle leggi ad personam che egli stesso si è fatto approvare in parlamento il reato non è più punibile. Inoltre Berlusconi risulta a tutt'oggi imputato per concussione e prostituzione minorile (Ruby); per concorso in rivelazione di segreti d'ufficio (intercettazione Fassino-Unipol).
Al suo fianco nella definizione delle liste c'è il fedelissimo, plurinquisito, Denis Verdini, coordinatore nazionale del partito, grande difensore di Cosentino, è candidato al Senato in Toscana e risulta indagato per bancarotta fraudolenta e associazione per delinquere (Credito cooperativo fiorentino), concorso in corruzione (appalti G8), truffa allo Stato (da editore del Giornale di Toscana), associazione per delinquere (P3).
Seguono, Ignazio Abrignani (Camera Marche) indagato per dissipazione post-fallimentare. Antonio Angelucci (Camera Lombardia 2) editore di Libero, imputato per associazione a delinquere, truffa e falso. Demetrio Arena (Senato Calabria) ex sindaco di Reggio Calabria, sciolta per 'ndrangheta, sottoposto alla procedura di incandidabilità del Viminale. Giulio Camber (Friuli Venezia Giulia Senato) una condanna in via definitiva per millantato credito. Luigi Cesaro (Camera Campania 1) indagato per associazione camorristica. Cesare Cursi (Senato Lazio) indagato per corruzione. Antonio D'Alì (Senato Sicilia) indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Renato Farina, alias agente betulla, (Camera Lombardia 2) patteggiamento definitivo per favoreggiamento nel sequestro Abu Omar, condanna in primo grado per falso in atto pubblico; è l'autore dell'articolo diffamatorio che ha fatto condannare Sallusti. Claudio Fazzone (Senato Lazio) imputato per abuso d'ufficio. Raffaele Fitto (Camera Puglia) imputato per corruzione, peculato, finanziamento illecito ai partiti, abuso d'ufficio e una richiesta di condanna alla pena di 6 anni e 6 mesi di reclusione per corruzione, illecito finanziamento pubblico ai partiti, peculato e per due episodi di abuso d'ufficio. Roberto Formigoni (Senato Lombardia) indagato per corruzione e finanziamento illecito. Amedeo Laboccetta (Camera Campania 1) indagato per favoreggiamento. Silvestro Ladu (Senato Sardegna) imputato per peculato. Alfredo Messina (Senato Lombardia) indagato per favoreggiamento in bancarotta fraudolenta. Augusto Minzolini (Senato Liguria) imputato per peculato (uso personale della carta di credito della Rai). Mauro Pili (Camera Sardegna) indagato per peculato. Melania Rizzoli (Camera Lazio 1) indagata per concorso in falso. Giuseppe Romele (Camera Lombardia 2) indagato per false dichiarazioni ai Pm in un'inchiesta su finanziamento illecito ai partiti. Paolo Romani (Senato Lombardia) indagato per peculato e istigazione alla corruzione. Daniela Santanchè (Camera Lombardia 3) indagata per turbamento e interruzione di funzione religiosa. Elvira Savino (Camera Puglia) indagata per concorso in riciclaggio. Renato Schifani (Senato Sicilia) indagato per concorso esterno in associazione mafiosa dalla Procura di Palermo favorevole all'archiviazione. Salvatore Sciascia (Senato Lombardia) condannato definitivamente per corruzione alla Guardia di Finanza. Domenico Scilipoti (Senato Calabria) casa pignorata dalla Cassazione per non aver pagato la parcella a un ingegnere. Giorgio Simeoni (Camera Lazio 1) imputato per associazione a delinquere finalizzata alla truffa e al falso. Rienzo Azzi (Camera Lombardia 2) indagato per peculato. Riccardo Conti (Senato Lombardia) indagato per truffa (insieme a Verdini) per una plusvalenza di 18 milioni di euro sulla compravendita di un immobile. Giuseppe Galati (Camera Calabria) indagato per associazione per delinquere (marito di una deputata leghista uscente e non ricandidata, Carolina Lussana). Massimo Parisi (Camera Toscana) indagato (insieme a Verdini) per truffa aggravata allo Stato in riferimento ai fondi dell'editoria al Giornale di Toscana. Francesco Saverio Romano (Camera Sicilia 1) indagato per corruzione aggravata nell'inchiesta sul cosiddetto "tesoro di Ciancimino". Giovanni Rossoni (Camera Lombardia 3) indagato per peculato.

PD
Per numero di inquisiti il PD non ha i numeri del PDL ma dietro la faccia "affabile e bonaria" di Bersani marciano compatti verso Montecitorio e Palazzo Madama schiere di "mariuoli". In cima alle liste svetta il crotonese Nicodemo Oliverio, candidato alla Camera in Calabria, ex tesoriere della Margherita, sotto inchiesta per bancarotta fraudolenta per la cessione di Palazzo Sturzo. Seguono: Francantonio Genovese (Camera, Sicilia) ex sindaco di Messina, nipote dell'ex ministro DC Nino Gullotti, uomo da 20 mila preferenze che gestisce il carrozzone dei servizi di formazione professionale da 500 milioni l'anno, indagato per abuso d'ufficio; Antonio De Caro (Camera, Puglia) indagato per tentato abuso d'ufficio per una raccomandazione; Andrea Rigoni (Camera, Toscana) condannato a otto mesi per abuso d'ufficio (prescritto). E poi ancora: Caterina Romeo (Senato Piemonte) condannata a 1 anno e 4 mesi per violazione della legge elettorale; Giovanni Lolli (Senato Abruzzo) rinviato a giudizio con l'accusa di favoreggiamento (prescritto). Rosaria Capacchione (Senato, Campania) sotto processo per calunnie nei confronti di un sottufficiale della Guardia di Finanza, che aveva legittimamente fatto arrestare il marito di lei. Bruno Astorri (Senato, Lazio) indagato per concorso in abuso d'ufficio con tutto l'ufficio di presidenza nell'ambito dell'inchiesta sui rimborsi d'oro.

Lega
Su tutti spicca il caporione fascio-leghista Umberto Bossi condannato nel 1994 con sentenza definitiva dalla Cassazione a 8 mesi per violazione della legge sul finanziamento pubblico dei partiti al processo per la maxi tangente Enimont è tuttora inquisito per truffa ai danni dello Stato nel caso che ha coinvolto anche il figlio Renzo, detto "il Trota" dei finanziamenti ai gruppi parlamentari a Roma e nella Regione Lombardia. Nel mezzo una serie di condanne per vilipendio, diffamazione dei magistrati e attentato ai diritti politici. Nella stessa inchiesta sullo scandalo dei fondi pubblici investiti in Tanzania e in lingotti d'oro dal famigerato "cerchio magico" Leghista è coinvolto anche Roberto Calderoli. Secondo gli inquirenti l'ex ministro della Semplificazione avrebbe cercato di "coprire" le attività dell'ex tesoriere Belsito. Altri due candidati leghisti impresentabili sono spuntati in Puglia dove al primo posto alla Camera risulta candidato Ferdinando Pinto, gestore del teatro Petruzzelli ai tempi dell'incendio (accusato di esserne il mandante, è stato assolto) e già candidato non eletto per l'Mpa di Raffaele Lombardo. Pinto è però tuttora sotto processo per bancarotta fraudolenta aggravata per aver distratto fondi proprio dall'ente autonomo che gestiva il teatro barese; al secondo posto invece c'è un altro assiduo frequentatore delle aule giudiziarie, si tratta di Donato Amoruso, indagato per corruzione e rivelazione di segreto d'ufficio in un'inchiesta sulla Sacra Corona Unita. Amoruso fu addirittura arrestato nel dicembre 2009 - all'epoca era vicesindaco di Valenzano per Forza Italia - nell'ambito dell'operazione Domino sull'attività di riciclaggio del clan di Savino Parisi con l'accusa di aver agevolato l'iter burocratico legato all'approvazione delle concessioni relative a un progetto di edilizia universitaria da 30 milioni di euro dietro cui si celavano i soldi della criminalità organizzata.

Alleati PDL
Infine, si fa per dire, c'è tutto un sottobosco di candidati impresentabili inseriti nelle varie liste locali alleate di PDL-Lega col chiaro intento di racimolare i preziosi pacchetti di voti che essi controllano. Tra questi figurano: Santo Catalano (Senato Sicilia) candidato del Cantiere popolare-Pid, il partitino di Francesco Saverio Romano (che per sé invece ha voluto un seggio sicuro nel PDL) condannato a un anno e 11 mesi per abusivismo edilizio e abuso d'ufficio. Giovanni Di Mauro (Senato Sicilia) candidato del Partito dei Siciliani-Mpa, il partito di Raffaele Lombardo, indagato per omissione in atti d'ufficio. Filippo Drago (Senato Sicilia) candidato del PdS-Mpa, condannato in primo grado a 2 anni e 3 mesi per falsità ideologica aggravata e continuata, reato consumato da assessore dell'ex giunta Scapagnini (medico del Cavaliere) a Catania. Rossana Interlandi (Senato Sicilia) candidata del PdS-Mpa, indagata per omissione in atti d'ufficio. Raffaele Lombardo (Senato Sicilia) capolista del Pds-Mpa si è dimesso da governatore della Sicilia nel luglio del 2012 perché imputato di concorso esterno in associazione mafiosa. Rudy Maira (Senato Sicilia) candidato del Cantiere popolare-Pid, indagato per associazione per delinquere finalizzata alla gestione di appalti pubblici. Gerardo Soglia (Senato Campania) candidato di Grande Sud, il partito di Gianfranco Micciché, indagato per frode fiscale più una richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta.

30 gennaio 2013