Como
Il mafioso fascista Dell'Utri cacciato da un dibattito
Il senatore del PDL voleva presentare il cosiddetto diario di Mussolini
I mafiosi e i fascisti non hanno diritto di parola
Lunedì 30 agosto a Como vi è stata una durissima contestazione, finita con la cacciata dal palco, all'indirizzo del mafioso e neofascista senatore Dell'Utri intento a presentare i presunti diari di Mussolini alla manifestazione "ParoLaio". Nel corso degli anni, infatti, il sodale del neoduce Berlusconi non ha mai nascosto le sue simpatie per il regime del ventennio fascista e all'inizio del maggio 2009, in un'intervista al compiacente pennivendolo Klaus Davi, ha dichiarato che Mussolini è stato un dittatore troppo buono per riuscire a vincere la guerra: "Mussolini ha perso la guerra perché era troppo buono. Non era affatto un dittatore spietato e sanguinario come poteva essere Stalin". Già in precedenza, e precisamente l'11 febbraio 2007, Dell'Utri annuncia di aver ricevuto dai figli di un partigiano deceduto (di cui si rifiuta di rivelare il nome) cinque presunti diari manoscritti da Benito Mussolini, contenenti appunti dal 1935 al 1939. Alcuni storici borghesi come Francesco Perfetti si esprimono in favore dell'autenticità, altri come Giovanni Sabatucci, Valerio Castronovo, Emilio Gentile e Denis Mack Smith si esprimono al riguardo con forte scetticismo. Pochi giorni più tardi sarà L'Espresso ad annunciare che uno studio smentisce l'autenticità dei diari, già smascherati come falsi dal Time di Londra nel 1980 e da Sotheby's negli anni novanta. Nonostante ciò, il senatore PDL continua in questa battaglia tesa a screditare, tra l'altro, anche la Liberazione dell'Italia da parte dei partigiani dal mostro nazifascista, dichiarando di avviare la revisione dei libri di storia "ancora oggi condizionati dalla retorica della Resistenza".
Tutto questo mentre il co-fondatore di Forza Italia, assieme al nuovo Mussolini Berlusconi, veniva condannato, lo scorso mese di giugno, a 7 anni per concorso esterno in associazione mafiosa di tipo mafioso in appello, nonché diversi processi pendenti, ultimo l'avviso di garanzia per l'inchiesta sulla "P3". Tutta questa situazione non è certo sfuggita alle masse popolari che hanno tuonato tutto il loro disprezzo per il mafioso e novello fascista senatore del PDL alla manifestazione di Como al grido di "Vergogna, via i mafiosi da Como" e "Marcello baciamo le mani". Alla fine lo stesso Dell'Utri viene cacciato dai manifestanti che a centinaia arrivano fin sotto al palco contestandogli soprattutto la sua recente condanna per i suoi rapporti con la mafia.
La salutare e sacrosanta estromissione pubblica del senatore ha trovato un silenzio imbarazzante da parte della dirigenza sonata e rimbambita del PD che non ha partecipato alla protesta né ha diffuso uno straccio di comunicato a favore dei manifestanti, a riprova della fumosa opposizione del rinnegato neoliberale Bersani e compari, assolutamente in linea con il regime neofascista voluto e propugnato dalla P2, Gelli, Craxi, Berlusconi e Dell'Utri.

8 settembre 2010