Accordo nell'Isola tra il Polo e i fascisti di Rauti
AVOLA ALLA FIAMMA IN CAMBIO DELLA DESISTENZA IN SICILIA
Accordi anche nel Lazio, Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia

Dal nostro corrispondente di Acireale
Nelle scorse settimane il neoduce Berlusconi è arrivato perfino a battersi il petto di fronte alle telecamere per dire che il Polo neofascista mai e poi mai avrebbe concluso un accordo elettorale coi fascisti di Rauti per volgere a proprio favore l'esito di alcuni collegi cosiddetti a "rischio''.
Ma si sa che i politicanti borghesi pur di arrivare al potere sono disposti a tutto e che soprattutto Berlusconi e i suoi accoliti neofascisti in doppiopetto non fanno certo eccezione. Puntuale la conferma. Alla vigilia della chiusura delle liste elettorali, infatti, la "Casa delle libertà'' ha concluso con la Fiamma tricolore di Rauti un accordo elettorale che permetterà al neoduce Berlusconi di raccogliere attraverso un patto di desistenza in tutta la Sicilia i voti dei nostalgici di Mussolini e della "repubblica di Salò''. In cambio i rautiani hanno ottenuto il via libera da Forza Italia, CCD, CDU e Alleanza nazionale per l'elezione del camerata Luigi Caruso nel collegio senatoriale di Avola (Siracusa).
Si tratta di un patto di desistenza organico, che non ha niente di occasionale né tantomeno una portata di mero valore locale come si sono affrettati a giustificare i leader del Polo, ma, come dimostrano gli altri analoghi accordi sottobanco stipulati nel Lazio, Abruzzo e Friuli-Venezia Giulia testimoniano il segno evidente di una precisa linea politica ed elettorale.
In particolare il patto di desistenza stipulato in Sicilia tra la Fiamma tricolore e la "Casa delle libertà'' contiene in sé diverse questioni che ad una ad una vanno da subito esplicitate.
Innanzitutto va tenuto presente che la Sicilia ha rappresentato in tutta la storia della Repubblica italiana il laboratorio politico delle scelte tattiche della politica nazionale prima democristiana, poi del "centro-sinistra'' allargato al PRC, ancora dopo del "centro-sinistra'' con l'Udeur in maggioranza. Oggi a conferma di una tradizione consolidata, la Sicilia diventa luogo di sperimentazione delle alchimie elettoralistiche della politica partitocratica del "centro-destra''.
Non sorprende sul piano ideologico che una compagine come la "Casa delle libertà'' non perda un attimo a imbarcare Rauti e i nostalgici del fascismo della Fiamma, che dal canto loro si aggiungono ad AN nella strenua e vergognosa apologia del fascismo completando anche il quadro di riferimento della destra italiana. Non esiste infatti in nessuna parte alcun esempio che smentisce e nega la propensione della destra, "moderata'' o estrema che sia, a cercare l'accordo con il grande capitale economico che le offre rifugio, protezione e possibilità di esprimere i connotati autoritari. Come Mussolini si fece portatore degli interessi economici del Nord durante il ventennio, oggi Rauti cerca in Berlusconi il suo alleato. La riconferma dell'unico senatore eletto in Sicilia tra le file dei rautiani nel '96 è solo addotta come motivazione dell'accordo, è solo una faccia di quella medaglia che quantifica il valore e la pochezza di valori politici veri di Fiamma tricolore, del fascista e stragista Pino Rauti e del marciume fascista italiano.
La fuoriuscita poi di diversi militanti della Fiamma in dissenso con la linea nazionale e regionale del partito e il loro contestuale passaggio in "Forza nuova'', presentata in pompa magna anche a Catania mercoledì 11 aprile da Roberto Fiore, e già pronta a presentare liste per la competizione elettorale regionale del prossimo giugno, altro non rappresenta che la riproposizione della solita farsa o meglio del classico meccanismo utilizzato dal sistema capitalista per la sua riproduzione che continua inesorabile fingendo di essere un sistema democratico e rappresentativo della sensibilità politica del Paese.
Di fronte a questo stato di cose la lotta per l'astensionismo elettorale del PMLI, il radicamento del nostro amato Partito per l'Italia unita, rossa e socialista contro la seconda repubblica capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista restano l'arma più potente in mano al proletariato e agli sfruttati.