Dialogo con i lettori
Il centralismo democratico non frena l'azione politica del Partito?
Cari/e compagni/e marxisti/e-leninisti/e, sono un giovane palermitano iscritto a Rifondazione comunista. Colgo l'occasione per rinnovare i miei complimenti per il vostro sito Internet.
Leggendo il vostro Statuto mi è sembrato che nel PMLI le istanze di base siano eccessivamente subordinate a quelle superiori. Non vi sembra, invece, che un'efficace azione politica valorizzi l'autonomia della base?
Spero di ricevere delle risposte ribadendo che, pur non condividendo alcune delle vostre affermazioni, vi rispetto.
Saluti comunisti.
Marco - Palermo
Ti ringraziamo per i complimenti al sito del Partito.
Il PMLI, rifacendosi al marxismo-leninismo-pensiero di Mao, implica nella sua struttura organizzativa il centralismo democratico.
In base a tale principio l'individuo è subordinato all'istanza, la minoranza è subordinata alla maggioranza, l'istanza inferiore è subordinata all'istanza superiore, tutto il Partito è subordinato al Comitato centrale.
Contrariamente a quanto possa sembrare a prima vista questo rigido principio organizzativo è l'unico che può garantire quella democrazia proletaria che in altri partiti non esiste. Infatti, il principio del centralismo democratico serve a garantire che la linea politica del Partito, quella decisa dalla maggioranza durante il Congresso, venga rispettata da tutti e che da essa non si allontani nessuna istanza del Partito. Il Comitato centrale, che subordina a sé tutte le istanze del Partito, è il garante che la volontà della maggioranza venga rispettata e che dunque la democrazia interna al Partito non venga violata.
La subordinazione all'istanza superiore inoltre non significa annullamento dell'importanza politica dell'istanza inferiore. Al contrario, l'istanza di base è quella a cui attengono tutte le scelte politiche nella propria realtà, e la sua capacità d'azione e di iniziativa locale è una qualità che nel Partito viene coltivata come elemento prezioso e imprescindibile. Se non fosse così si bloccherebbe la vita del Partito e invece il PMLI è molto attivo e vitale, segno che la base funziona molto bene ed è libera, in senso proletario-rivoluzionario, di agire nella propria realtà. Questa libertà di azione deve però rispettare la linea del Partito, ovvero quella della maggioranza, e il centralismo democratico, altrimenti, come detto, si violerebbe la democrazia.