Cosa pensate di microcredito, della "banca dei poveri" e dell'economista Yunus?

Cosa ne pensate di microcredito e banca dei poveri e del loro inventore, l'economista Yunus, premiato di recente col Nobel per la pace?
Francesco - provincia di Frosinone

Per dare un giudizio consapevole e convincente crediamo utile dare in breve delle notizie su: chi è e cosa ha fatto Muhammad Yunus? Cosa sono il microcredito e la "banca dei poveri" e quali le loro finalità?
Dalla sua biografia apprendiamo che Yunus, 66 anni, è nato nel 1940 a Chittagong, il più importante centro economico del Bengala orientale (Bangladesh). Figlio di un ricco orafo, con una borsa di studio tra il 1965 e il 1972 vola in America, esattamente a Nashville, e consegue il dottorato in economia. Torna nella sua città natale, diventando il capo dipartimento economico dell'Università di Chittagong, e nel 1983 fonda la banca Gremeen (banca rurale o del villaggio in lingua bengalese). Nel 1997 ha presieduto a Washington la prima conferenza mondale sul microcredito. Il secondo vertice mondiale delle "banche dei poveri" si è tenuto a metà novembre 2005 ad Halifax (Canada), cui hanno partecipato 3.000 delegati in rappresentanza di 3 mila enti sparsi nel mondo con 90 milioni di clienti circa. In primo piano, sempre Muhammad Yunus, con accanto, in questa circostanza, la regina di Spagna e i primi ministri di Pakistan, Sri Lanka e Uruguay.
Membro di numerosi comitati e commissioni internazionali nei campi dell'educazione, della sanità, dei programmi di sviluppo economico, bancario e demografico, nel corso della sua brillante carriera ha ricevuto numerosi premi "di primaria rilevanza" in Bangladesh, Stati Uniti, Svizzera, Italia, Germania, Belgio, India, Venezuela, Australia, Giappone e Regno Unito.
L'ultimo riconoscimento gli è giunto quest'anno. A Yunus e alla (sua) Gremeen Bank è stata assegnato il premio Nobel per la pace per "i loro sforzi - è scritto nella motivazione - per creare uno sviluppo dal basso". L'economista ha anche scritto un libro autobiografico intitolato "Il banchiere dei poveri".
Come nasce l'idea della cosiddetta "banca dei poveri"? Yunus, già professore di economia visitando con i suoi allievi nei primi anni '70 le campagne del suo paese, si accorge che c'è una grande massa di poveri senza lavoro e senza la possibilità di intraprendere una qualsiasi attività, essendo sprovvisti di capitale iniziale anche minimo, esclusi in partenza dalle banche tradizionali. Vi sono poi quelli che dovendo chiedere prestiti ad usura con i proventi del loro lavoro riescono a malapena a saldare i debiti, rimanendo così in una condizione di pesante indigenza. Inventa perciò nel 1976, ancora a livello sperimentale, con l'aiuto di un istituto bancario, un nuovo sistema di microcredito che avrà un grande successo in termini di sviluppo e di risultati; fino a fondare nel 1983 a tutti gli effetti, con aiuti statali, la Gremeen Bank.
Il successo del microcredito inventato da Yunus si basa su pochi ma efficaci principi. Anzitutto rovescia il rapporto tra banca e cliente. In questo caso sono i funzionari della banca che si spostano di villaggio in villaggio per avvicinare i possibili clienti. Per abbattere i costi e andare incontro ad una clientela in maggioranza analfabeta, la documentazione cartacea viene abolita e i prestiti sono concessi sulla fiducia, senza garanzia bancaria. Nel suo giro per i villaggi il funzionario incontra i clienti, riscuote le rate dei pagamenti e raccoglie gli eventuali risparmi, anche di valore modestissimo. I prestiti, piccoli o grandi che siano, debbono essere restituiti dal momento che non si tratta di assistenzialismo, ma di un prestito dato da una banca al suo cliente. La restituzione avviene sempre in forma rateale, quasi sempre settimanale, in modo che eventuali difficoltà del contraente siano subito evidenziate e diluite nel tempo. Un altro principio base di questo sistema è quello di concedere i prestiti a individui organizzati in gruppi di cinque in modo tale che la restituzione del credito concesso sia una responsabilità collettiva. Un altro punto di forza non secondario è di privilegiare il prestito alle donne, anche vedove, che nel Bangladesh musulmano (ma per la verità non solo lì) sono le più povere e prive di diritti, le più emarginate, ma anche le più capaci e desiderose di riscatto.
Il sistema ha funzionato, non solo per lo sviluppo in ampiezza che la Gremeen Bank ha ottenuto, ma per l'altissimo livello di restituzione dei crediti incassato, con gli interessi, vicino al 100 per cento per cento. Molto più elevato di quello che si registra col "normale" sistema creditizio. Questo è dovuto non solo al meccanismo sopra descritto ma anche, come dice l'economista in questione, perché i poveri sanno che persa questa opportunità non ne avranno altre per sollevarsi, sia pure di poco, dalla fame più nera. La banca ha oggi, secondo notizie ufficiali, 1.084 filiali e vi lavorano 12.500 persone. I clienti, in 37 mila villaggi, sono 2 milioni e 100 mila.
Dato questo successo forse inaspettato almeno in tali dimensioni, il modello Gremeen Bank ha travalicato i confini nazionali del Bangladesh per dar vita a istituti simili in 58 paesi in prevalenza sottosviluppati, ma non solo visto che è presente anche in Canada, Finlandia, Norvegia, Olanda, Stati Uniti, Sud Africa nonché in Cina e in Russia per un giro di affari di oltre 5 miliardi di dollari. Il microcredito inventato da Yunus ha fatto breccia presso la Banca Mondiale, la quale ha avviato dal 1995 un suo programma, e presso l'Onu che nel 1997 ha approvato una risoluzione per riconoscere ufficialmente "l'importanza del microcredito per sradicare la povertà". Nel 2000 Bill e Hillary Clinton hanno ringraziato pubblicamente Yunus per averli aiutati ad introdurre forme di microcredito in Arkansas.
Ed è proprio su questo punto che l'economista bengalese batte il tasto della propaganda. La Gremeen Bank si dice impegnata nella lotta alla povertà ed è convinta che attraverso il microcredito si può vincere la povertà. Si tratta, spiega Yunus, di dare la possibilità ai poveri, concedendogli i mezzi finanziari a credito, di intraprendere un'attività economica, di elevare il proprio reddito ed elevare così il proprio tenore di vita. Il tutto senza cambiare i principi dell'economia di mercato anzi, grazie ad essa, e senza cambiare la società fondata sulla proprietà privata dei mezzi di produzione e della ricchezza, senza cambiare le istituzioni politiche capitaliste di cui sono emanazione.
Si tratta di una tesi senza alcun fondamento e senza alcuna possibilità di realizzarsi. Basta ricordare che la povertà nel mondo non è diminuita ma cresciuta e molto come emerge dai dati drammatici resi noti di recente dalla Fao. È quanto meno utopistico, se in buona fede, sostenere che attraverso il microcredito sia possibile eliminare la povertà e con essa la fame, la disoccupazione, la mancanza di un tetto e finanche lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, visto che si immagina una società fatta di lavoratori autonomi, di proprietari piccoli o grandi che siano.
Il microcredito della Gremeen Bank, spogliato dei suoi imbellettamenti idealistici e filosofici, è nient'altro che una forma di affare finanziario di tipo capitalistico. Lo dice e lo ripete anche il suo inventore: non si tratta di filantropia, ma di attività economica con profitto. Non sono un rivoluzionario ma un banchiere, aggiunge. Appena ricevuto il premio Nobel ha tra l'altro affermato: "Siamo rimasti così ipnotizzati dal successo del libero mercato che non abbiamo più osato esprimere dubbi su di esso".
Il fatto che abbia introdotto sistemi innovativi nel settore creditizio, che abbia puntato a promuovere una clientela tra la grande massa di poveri, in particolare del Terzo Mondo, aiutando una parte di questi come dire, a mettersi in proprio, ed a elevare il proprio tenore di vita sopra la sopravvivenza, non cambia la natura di questa attività. "I poveri sono un gran mercato - dice Yunus - possono essere produttori, inventori e consumatori". D'altronde i riconoscimenti di enti e istituti internazonali, espressione del capitalismo mondiale a Yunus e alle sue attività, anche come "ammortizzatore sociale", come contenimento di conflitti, deve far riflettere.
Concludendo: il microcredito, anche nel modello Gremeen Bank, non può eliminare la povertà. Stante il sistema capitalistico è impossibile cancellare la povertà, dato che essa è speculare e fonte della ricchezza di una minoranza di capitalisti. Solo il socialismo, sopprimendo la proprietà privata, sopprimendo l'appropriazione privata del lavoro e collettivizzando l'economia e i suoi frutti può riuscire in questa impresa.

16 novembre 2006