SI POSSONO SUPERARE LA PAURA DELLA REPRESSIONE E DELL'ISOLAMENTO E IL SENTIMENTALISMO PER ENTRARE NEL PMLI?
Cari compagni,
mi sembra il momento opportuno di descrivere alcuni problemi che mi fanno esitare a militare nel Partito o a prendere iniziative come quella del volantinaggio. Premetto che in questo messaggio non voglio fare sentimentalismi, ma voglio solo esporre alcuni ostacoli oggettivi che mi impediscono la militanza.
Mi ritrovo nell'ideologia del PMLI, vorrei dare il mio contributo per costruire un forte e radicato Partito, per diffondere "Il Bolscevico'', per far apprezzare la centenaria ideologia marxista-leninista.
Militare vuol dire prendersi un impegno serio, continuativo, a cui donare una buona fetta di tempo. E mi piacerebbe, vorrei.
Ma ho paura di due cose:
1) l'isolamento sociale: so, e voi sapete sicuramente meglio di me, di come un marxista-leninista, un extraparlamentare, un rivoluzionario, un antagonista sociale, chiamatelo come volete, sia visto, purtroppo, di malo modo, isolato socialmente; conosco persone che hanno avuto difficoltà nel cercare lavoro per i propri ideali. Il rimedio ci sarebbe: mascherare la mia ideologia. Ma non è nel mio stile, voglio tutto alla luce del sole.
Ho avuto problemi con la mia famiglia, come voi sapete sin dai miei primi messaggi, mi dicono: "ma con tutti i partiti che ci sono in Parlamento, che ti vai a cercare un Partito extraparlamentare semi-clandestino''. è un loro limite, cascano nel pregiudizio.
Per militare bisogna avere coraggio, e io ne ho, ma il legame coi miei familiari non è prescindibile e i rapporti sociali sono l'essenza dell'uomo.
Ammetto che è proprio la società che vorrei cambiare, perché è marcia, ma comunque bisogna rapportarsi ad essa. Solo parlando alle masse la si può cambiare, non isolandosi.
2) la schedatura, l'incombenza giudiziaria: la magistratura a queste formazioni è particolarmente attenta; le perquisizioni sono molto frequenti. So che il Segretario Scuderi ha subito due processi; so che il Segretario della Cellula "Vesuvio Rosso'' di Napoli, compagno Di Matteo, ha subito una perquisizione.
Come si fa allora?
Innanzitutto confido nella vostra comprensione, poi credo che non sia il momento opportuno e proficuo per militare (questo per qualche tempo) fino a quando non otterrò una certa autonomia familiare. Vorrei restare simpatizzante attivo, scrivendo "Corrispondenza delle masse'', contattando in facoltà nuovi compagni per cercare di creare in futuro una cellula torinese. Siete d'accordo?
La volontà e l'impegno non mancano, devono mutare però alcune condizioni oggettive.
Vorrei una risposta esauriente e precisa sui problemi suddetti. Grazie.
Un giovanissimo piemontese
 
Caro compagno,
ti piacerebbe militare nel PMLI ma hai paura delle conseguenze: l'"isolamento sociale'' e l'"incom-benza giudiziaria''. Non si può negare che i due problemi esistono, eccome. Ma per un rivoluzionario e marxista-leninista non sono insuperabili. Come li abbiamo superati noi perché non dovresti superarli tu? è una questione di coscienza politica. Più essa cresce più la paura diminuisce fino a sparire. Quando si arriva a mettere la causa al di sopra di tutto, della propria stessa vita, dei propri interessi, della propria famiglia non si ha più paura di nulla. Anche quando gli affetti, in primo luogo familiari, continuano a pesare. La militanza marxista-leninista non comporta di per sé il taglio dei rapporti familiari e amicali. Non siamo noi che tagliamo questi rapporti ma sono eventualmente gli altri che li tagliano. Perché la pensano diversamente, o all'opposto di noi, o perché in fin dei conti non ci vogliono bene come dicono a parole.
Noi marxisti-leninisti non possiamo accettare ricatti e condizionamenti sentimentali nell'ambito familiare e amicale. Chi ci ama e ci vuol bene veramente deve accettarci così come siamo e nonostante quello che facciamo di diverso da loro. Altrimenti ciascuno vada per la sua strada. è stato sempre così per tutti quelli che si impegnano in politica, specie da marxisti-leninisti. Sarà così anche quando avremo il vento in poppa e avremo un largo seguito di massa.
I sentimenti sono una realtà, ma noi dobbiamo saperli dominare ed educare in senso rivoluzionario e marxista-leninista. Non dobbiamo essere schiavi dei sentimenti e accettare qualsiasi subordinazione sentimentale. Verso i genitori, i fratelli e le sorelle, il proprio compagno e compagna e i propri figli. Ciascuno deve essere libero di fare la sua strada. Questo vale in politica come nei rapporti sociali.
I rapporti sociali sono una necessità dell'essere umano. Ma non si può svendere la propria vita, rinunciando ai propri ideali e alle proprie scelte, a coloro che la pensano diversamente da noi, che vorrebbero che la pensassimo come loro e che agiscono contro il proletariato, il socialismo e il PMLI. La lotta di classe vuol dire anche scegliere con chi stare, non isolarsi. Anzi ricercare una grande unità e solidarietà rivoluzionaria con le masse. Solo che stante l'attuale situazione politica è inevitabile soffrire l'isolamento e l'emarginazione sociale e politica, se ci si qualifica come marxista-leninista. è il riflesso del rapporto di forza tuttora sfavorevole al Partito. Ma le cose cambieranno, e sta agli autentici rivoluzionari cambiarle.
Siamo ancora in una fase pionieristica nella costruzione del Partito che ci richiede una grande forza d'animo, un coraggio da leoni e un estremo sacrificio. Ma se elementi come te, che pure hanno preso coscienza della necessità della militanza marxista-leninista, si tirano indietro i tempi sono destinati ad allungarsi. Non fecero così i maestri, non fecero così i primi partigiani che andarono in montagna per combattere i fascisti e i nazisti. "Chi non ha paura di morire di mille ferite, ha detto Mao il 12 marzo '57, osa disarcionare l'imperatore - questo è l'indomabile spirito necessario nella nostra lotta per il socialismo e il comunismo''.
Tu, evidentemente, non hai ancora acquisito questo spirito rivoluzionario poiché sei influenzato dalla concezione del mondo borghese, in cui al centro ci sono l'idealismo, l'individualismo e l'egoismo. Puoi però disfartene assimilando la concezione del mondo proletaria attraverso lo studio del marxismo-leninismo-pensiero di Mao - cominciando dalle cinque opere fondamentali indicate dal Partito - e della linea politica del PMLI e immergendoti nella lotta di classe.
Noi non siamo un Partito semi-clandestino, ma operiamo alla luce del sole. I militanti del PMLI, come i simpatizzanti attivi, sono costantemente impegnati nelle piazze, nei luoghi di lavoro, di studio e di vita. Senza temere né la repressione poliziesca e giudiziaria, né quella padronale e delle autorità scolastiche e universitarie. Non per questo però agiamo da kamikaze. Adottiamo delle misure di vigilanza affinché la mannaia repressiva faccia meno danni possibile. Per esempio non andiamo allo sbaraglio negli scontri di piazza.
Il Segretario generale del PMLI, compagno Giovanni Scuderi, ha avuto non due ma più processi. Eppure continua a rimanere al suo posto di combattimento. Così altri compagne e compagni dirigenti o semplici militanti di base che sono stati repressi dalle istituzioni borghesi oppure hanno avuto dei problemi professionali o scolastici. Solo i più deboli sono crollati.
Nonostante questo, dobbiamo guardare con fiducia verso l'avvenire, lavorando concretamente, ciascuno per quello che può fare, per realizzare un avvenire radioso, il socialismo. Sta a te scegliere quello che vuoi fare in concreto per il Partito, il proletariato e la causa del socialismo. Puoi andare benissimo per gradi, cominciando a lavorare come simpatizzante del Partito sui fronti che hai indicato. Nel tuo paese e nell'università. Non puoi però condizionare il tuo impegno politico all'acquisizione di "una certa autonomia familiare''. Non puoi regalare questi tuoi anni alla famiglia, in pratica alla borghesia. Hai già l'età per pretendere di essere libero nelle tue scelte politiche. Sennò rischi di rimanere a lungo un bambino. Hai bisogno di emanciparti dalla famiglia gradualmente, ma fin da subito. Cominciando a rompere la clandestinità del tuo rapporto col PMLI. I genitori vanno rispettati, se se lo meritano, ma bisogna anche esigere di essere rispettati.
Dal momento che hai incontrato il tuo Partito, il PMLI, e che intendi lavorare con esso e per esso, sei entrato in una nuova fase della tua vita, che può essere bellissima anche se carica di pericoli e di rinunce personali. Pur usando tutta la diplomazia possibile, le tattiche più opportune e i compromessi meno favorevoli nei rapporti con la tua famiglia e con i tuoi amici, vai fino in fondo nella lotta per l'emancipazione affettiva, sentimentale ed economica. Sei dalla parte della ragione e hai una buona testa per vincere questa battaglia. Noi e il proletariato rivoluzionario tiferemo per te. Auguri.

29 agosto 2002