Come può il PMLI schierarsi al fianco dei rivoltosi libici?

Salve,
scusate ma vi scrivo per esprimere tutta la mia perplessità e incredulità per la posizione di un partito che ho sempre ammirato e rispettato, qual è il vostro, sulla questione libica. Davvero non riesco a capire come possiate schierarvi apertamente al fianco di ribelli appoggiati e manovrati chiaramente dall'imperialismo americano, da fondamentalisti islamici e nostalgici reazionari monarchici.
Gheddafi sicuramente non è uno "stinco di santo" ma certamente la sua forte posizione contro l'imperialismo è preferibile in tutti i casi a vedere la Libia cadere in mano a fondamentalisti islamici o peggio a un governo fantoccio legato mani e piedi agli Usa e alla Nato. Sicuramente per il popolo libico è preferibile il governo di Gheddafi che non un governo corrotto al soldo dell'occidente che svenda tutte le risorse petrolifere a multinazionali occidentali negando tutti i proventi e questa ricchezza al popolo. Non c'è alcuna legittimità per la controrivoluzione in atto in Libia, a meno che non ci si voglia unire al coro imponente e strumentale della propaganda borghese occidentale
.
Francisco, via e-mail

Grazie per averci scritto e per averci espresso con rispetto la tua "perplessità e incredulità" sulla posizione del PMLI sulla rivolta del popolo libico.
Purtroppo il Gheddafi di oggi non è più e da tempo quello del 1969, che aveva una chiara e concreta posizione anticolonialista e antimperialista. Allora e fino a quando, gradualmente, ha abbandonato quella posizione, alleandosi addirittura col nuovo Mussolini, Berlusconi, contro i migranti, noi lo abbiamo difeso strenuamente. Una prova lampante è il discorso che il compagno Giovanni Scuderi, Segretario generale del PMLI, ha tenuto alla seconda Sessione plenaria del 3° Comitato centrale del Partito e pubblicato su Il Bolscevico n. 20 del 16 maggio 1986. Tale discorso, che aveva per titolo "Inviteremo i soldati a disertare se Craxi aggredirà la Libia", fu incriminato dalla magistratura fiorentina che processò il compagno Scuderi e la compagna Patrizia Pierattini, allora Direttrice responsabile de Il Bolscevico, condannandoli rispettivamente a 8 mesi e a 5 mesi e dieci giorni per "istigazione di militari a disobbedire alle leggi (art. 266 c.p.)".
Le frasi incriminate sono le seguenti: "Si deve sapere che in Italia esiste un Partito, il PMLI, che non è caduto nella trappola del nazionalismo e che ha il coraggio ed è pronto a lanciare la parola d'ordine 'Diserzione!' qualora il governo volesse usare mezzi militari per risolvere le controversie con la Libia, la Siria e l'Iran riguardo il presunto terrorismo da essi 'appoggiato e tutelato'" ... "Se il governo italiano ricorrerà alla rappresaglia militare e alla guerra contro la Libia è solo perché l'espansionismo dell'imperialismo italiano non potrà esprimersi che con la forza delle armi. Non si tratterà di difesa del territorio nazionale ma di imporre la propria volontà egemonica alla Libia. In tal caso, ripetiamo, noi diremo ai nostri militari: 'Disertate! Rifiutatevi di sparare contro la Libia'".
Tutta la documentazione del processo, che fece scalpore e si concluse con la sentenza della Cassazione di assoluzione dei due compagni "perché il fatto non sussiste", è stata raccolta in due volumi dal titolo "Documenti sul processo Scuderi-Il Bolscevico" a cura del PMLI.
Mutato l'atteggiamento politico di Gheddafi non poteva non mutare anche il nostro atteggiamento verso di lui. Oggi ci appare come il boia e l'oppressore del popolo libico e quindi non possiamo non stare dalla parte degli oppressi. Il che ovviamente non significa accettare, per una questione di principio, che Gheddafi venga processato e condannato dal tribunale internazionale dell'Aja, cosa che spetta unicamente al popolo libico, e che i Paesi imperialisti, Usa di Obama in testa, aggrediscano e occupino militarmente la Libia con la scusa di proteggere il popolo libico.
Noi riteniamo che il popolo libico si debba conquistare la libertà soprattutto contando sulle proprie forze. Che gli imperialisti manovrino per condizionarlo e guidarlo, è un altro discorso. Spetta a esso stabilire con chi allearsi e a quali condizioni, senza nulla concedere per quanto riguarda la sua libertà e la sovranità e l'indipendenza della Libia.
Con ciò ci pare di essere coerenti con l'internazionalismo proletario, che poggia in primo luogo sul diritto alla libertà e all'autodeterminazione di ogni popolo e all'indipendenza e alla sovranità di ogni Paese.
Siamo coscienti che gli imperialisti vogliono il petrolio della Libia e mettere un piede sul quel Paese, ma il sostegno alla rivolta del popolo libico per la libertà è prevalente su ogni altra cosa. Noi siamo fiduciosi che il popolo libico, che è ricco dell'esperienza della lotta anticolonialista e antimperialista contro l'aggressione e l'occupazione dell'Italia di Mussolini, non accetterà mai il dominio dell'imperialismo.
Attento a non farti ingannare dai partiti falsi comunisti.

9 marzo 2011