Perché non ripensate la propaganda e il sito del pmli?

Cari compagni,
sono uno studente del corso di laurea in Filosofie e scienze della comunicazione e della conoscenza, studio le pratiche comunicative e i processi cognitivi, e vengo al dunque: è necessario che il PMLI ripensi l'aspetto formale della sua propaganda, dei manifesti, del sito internet. Non voglio polemizzare col partito, nemmeno fare la figura del saputello imbevuto fino al capo d'ideologia borghese, eppure penso che il partito ha l'obbligo di aggiornare le proprie tattiche, di studiare le innovazioni e le scoperte in tutti i campi del sapere, di strappare alla borghesia il potere sulla cultura, il partito è un progetto in divenire e in costante evoluzione.
Quando affermo che gli aspetti comunicativi del PMLI devono essere aggiornati non mi riferisco alla linea politica o alle parole d'ordine, essi sono fondamentali, ma possono essere detti e veicolati in molti modi. Ho cercato di argomentare come non sia tanto la chiarezza del messaggio, l'assenza di rumore e di fraintendimenti a determinare la riuscita della comunicazione, ma che piuttosto l'efficienza non solo non è sempre possibile ma è da cercarsi altrove. Lo stesso messaggio, è noto, può essere comunicato in più modi.
L'advertising è una teoria del destinatario e delle pratiche che scaturiscono - hysteron proteron - dall'ultimo anello della catena. L'ultimo come primo. Se il PMLI avesse le risorse finanziare adeguate potrebbe scoprire che a parità di materiale pubblicitario (con la stessa spesa nei supporti ma con un investimento ingente in ideazione d'agenzia) raggiungerebbe molte più persone, riuscirebbe a comunicare meglio. La retorica verbovisiva del PMLI però non è fallimentare, molti sono i giovani che scrivono al
Bolscevico, molti quelli che s'avvicinano ai banchini propagandistici, ma il partito resta pur sempre piccolo e la pubblicistica (non mi riferisco ai giornali) avvicina chi ha già simpatie comuniste ma allontana di gran lena chi ha pregiudizi verso il comunismo o lo ignora "per sentito dire", cioè la maggior parte delle masse lavoratrici spoliticizzate.
Il PMLI si configura così, suo malgrado, come un prodotto di nicchia (i numeri non mentono), nel ventennale sforzo di raggiungere le masse. Ciò non avviene certamente a causa della sua linea politica, che anzi è la più vicina in assoluto alle masse che ci sia mai stata in Italia (forse in millenni), e neanche solo a causa di una sbagliata prassi comunicativa, i motivi sono molteplici e la maggior parte è stata già bene analizzata dal partito stesso nei suoi documenti politici e programmatici. Tuttavia l'aspetto comunicativo rappresenta una buona concausa, manca proprio quel terreno comune, quella terra di nessuno virtuale, quell'interconnessione simpatica (sym pathos, patire insieme) che permette ad esempio alle multinazionali di relazionare con le masse, prendendole per il culo, ma che permetterebbe al PMLI di creare le precondizioni per comunicare il proprio programma politico, di speranza e rigenerazione politica. E non è necessario spiattellare questo programma sempre sin da subito (anche se in alcuni casi è doveroso farlo), come non lo è per le multinazionali esibire i propri prodotti, le loro "bontà" e caratteristiche, tant'è che questo tipo di pratica pubblicitaria, pur persistendo, tende a essere soppiantata finanche dalla sparizione della marca. È semplicemente l'instaurazione di un rapporto di simpatia.
Il PMLI utilizza gli stilemi grafici e linguistici della propaganda sovietica e cinese della metà del secolo scorso, esatti dal punto di vista filologico ma inefficaci sulle masse di oggi. Personalmente m'è capitato d'essere attirato proprio da questi stilemi, così come molti altri a cui piace la storia del movimento comunista e che vi scrivono, ma quando ho mostrato il vostro format ad altre persone mi sono sentito dire di tutto: vintage, retrò, archeologico, sorpassato, ecc. Poi ho provato a dire loro lo stesso vostro messaggio con altre parole e tutti erano d'accordo! Allora il coraggio d'un partito di massa deve essere quello di abbandonare stilemi e pratiche discorsive a cui è emotivamente legato, se inefficaci e ormai lontani dalle masse, dev'essere cosciente della superiorità della propria linea politica e cercare i migliori metodi d'interconnessione con la classe lavoratrice, i suoi gusti e tendenze, costruendo un ponte piacevole da percorrere e adatto a farla passare.
Il sito internet andrebbe completamente ricostruito, eccone i punti deboli. Non è possibile affidare l'interattività e il rapporto con le masse alle sole mail, c'è bisogno di vita, di discussioni con chat e forum e come vi spiegherò ci sono molti modi per farlo (Indymedia non è il solo modello possibile). La staticità del sito è dunque un punto debole se non è affiancata da contenuti dinamici, nella sezione "dibattito aperto" c'è di tutto fuorché un dibattito con gli utenti.
Sarebbe utile impostare una sezione con all'interno diversi forum. I nomi dei forum corrispondono alle "sezioni" del vostro attuale sito (includendo anche dalla seconda alla decima delle undici voci "in evidenza", anche se sarebbe meglio forse smaltirle nelle sezioni), dunque ogni forum è un'area tematica in cui sono catalogati gli articoli. Bisogna fare una buona categorizzazione. I forum (le aree tematiche e non i singoli articoli) devono essere accessibili da una barra nella home page. Presto potrete promuovere alcuni utenti particolarmente attivi e vicini al partito come moderatori anche per l'altra sezione, togliendovi l'onere di controllare le discussioni. Oltre all'occasione di ricreare in piccolo situazioni dialettiche effettivamente presenti nella società. Un giorno grazie a questi collaboratori potrete anche pensare di creare sezioni statiche dedicate alla storia della rivoluzione russa, quella cinese o il '68 italiano, rendendo disponibili per ricerche sul web informazioni e materiali che non esistono (in rete c'è poco), raccontando finalmente la versione del proletariato di fatti interpretati in mille nauseabonde salse.
I manifesti del partito sono molto belli, vanno solo migliorati e a parità di numeri di copie stampate andrebbero introdotte altre proposte in piccole percentuali di stampa. Fra i vostri manifesti trovo ben fatti "Con Lenin per sempre" e "Unisciti al PMLI".
Se il neoduce Berlusconi ha conquistato la fiducia della metà dei votanti, trasformando la sua immagine da riciclatore di soldi della mafia in ottimo imprenditore prestato per patria passione alla politica lo ha fatto grazie al controllo dei mezzi e delle tecniche dell'informazione. Molti pubblicitari hanno fatto uno sforzo enorme per creargli un'immagine pubblica, come lo hanno fatto per i politicanti del centrosinistra. Il problema maggiore è che gli enunciati delle loro campagne non sono "indossabili" dai candidati, si pensi agli ossimori Berlusconi-legalità o Prodi-stato sociale. Il PMLI ha più forza pur avendo molti meno mezzi perché fa ciò che dice, la teoria e la prassi sono inscindibili, sareste la gioia di qualsiasi pubblicitario. Molte altre ancora sono le cose che vorrei scrivervi, ma essendo già questa missiva diventata ingestibile le rimando a un altro, spero proficuo per entrambi dialogo. Sarò disponibile a collaborare con voi, saluti comunisti.
Alessandro - provincia di Cosenza

 
Caro compagno Alessandro,
ti siamo grati per lo spirito che ti anima e per le competenze che dimostri di possedere in questo campo e che ti derivano peraltro dall'indirizzo dei tuoi studi universitari. Le tue argomentate e approfondite osservazioni critiche e le tue proposte sono benvenute perché il Partito è sensibile e attento a ogni critica e suggerimento, anche il più piccolo e apparentemente insignificante, che riceve dalle masse popolari e da chiunque voglia aiutare la causa del proletariato e del socialismo, figurarsi se vengono da un compagno esperto nel settore della comunicazione e animato da rispetto e spirito dialettico e costruttivo. Se le critiche sono giuste è nostro dovere correggere immediatamente i nostri errori, se le riteniamo errate cerchiamo sempre di motivare le nostre ragioni.
Hai perfettamente ragione a sottolineare l'importanza di aggiornare le proprie tattiche, di studiare le innovazioni e le scoperte in tutti i campi del sapere, di strappare alla borghesia il potere sulla cultura, pur senza illudersi, aggiungiamo noi, che mai riusciremo a competere con la borghesia ad armi pari fintantoché essa avrà il potere politico e noi, in quanto partito del proletariato, ne saremo esclusi e quindi se prima non la rovesceremo come classe dominante. Del resto non è un caso che siamo stati tra i primi a comprendere i vantaggi che potevano derivare da un sito www.pmli.it che pubblica i nostri più importanti documenti e posizioni e ad attivarlo quantunque fossimo e siamo privi di adeguati mezzi economici e conoscenze e competenze tecniche.
Da sempre siamo perfettamente consapevoli che il più corretto e forte messaggio politico perde di efficacia e non colpisce nel segno se non riesce a raggiungere i suoi interlocutori, cioè se viene propagandato in modo sbagliato o insulso. Tuttavia non dobbiamo mai cadere nell'errore opposto, cioè di credere che la forma prevalga sul contenuto della comunicazione e possa in qualche modo compiere il miracolo di ridare vita a un contenuto fiacco o, peggio errato, della comunicazione stessa.
Ci chiedi di fare nostra l'advertising, la teoria del destinatario e delle pratiche che scaturiscono dall'ultimo anello della catena ma sappi che noi marxisti-leninisti abbiamo un principio politico più generale sintetizzato assai bene dallo slogan dalle masse alle masse, un modo per dire che la nostra politica e il nostro operato cominciano, sono ispirate e traggono la linfa vitale dalle masse e, nel contempo devono ritornare ed essere verificate e debitamente corrette dalle masse secondo un ciclo virtuoso senza fine di cui il Partito è responsabile.
Secondo te non è necessario spiattellare il nostro programma sempre sin da subito... perché altrimenti il partito resta pur sempre piccolo e la pubblicistica avvicina chi ha già simpatie comuniste e allontana di gran lena chi ha pregiudizi verso il comunismo o lo ignora 'per sentito dire', cioè la maggior parte delle masse lavoratrici spoliticizzate... finendo per configurarsi così, suo malgrado, come un prodotto di nicchia. Dissentiamo da tale rilievo critico per due ordini di ragioni.
Anzitutto perché una cosa è la propaganda di Partito e un'altra è la propaganda che lo stesso Partito può ispirare e orientare nel lavoro di massa e che svolgono i suoi militanti nel lavoro di fronte unito e negli organismi di massa diretti o influenzati dal Partito. Al primo tipo di propaganda non può mancare mai la riaffermazione delle proprie coordinate ideologiche e politiche, la propria collocazione di classe, la netta ed esplicita discriminazione dell'abissale diversità che divide il PMLI da tutti gli altri partiti del regime neofascista, compresi quelli revisionisti e falso comunisti. Anzi quanto più la borghesia propaganda la favoletta della morte del comunismo e i liquidatori revisionisti e trotzkisti del PdCI e del PRC le danno man forte, tanto più è nostro dovere gridare che il PMLI è il partito della classe operaia e del socialismo. Loro abbandonano e rigettano la falce e martello, la bandiera rossa e ogni scelta di classe a favore del proletariato e contro il capitalismo, noi contrapponiamo anche graficamente la nostra grande falce e martello e chiamiamo i fautori del socialismo disgustati e delusi da quei partiti a non disarmare perché il partito della rivoluzione e del socialismo c'è ed è il PMLI.
Se anche noi ci mimetizzassimo per paura di irretire le masse più arretrate chi altro potrebbe scuoterli, rincuorarli, conquistarli e resuscitarli come marxisti-leninisti? E bada bene che la falce e martello e la bandiera rossa sono simboli senza tempo e tutt'altro che stilemi grafici e linguistici della propaganda sovietica e cinese della metà del secolo scorso. Sostenere ciò significa sposare, anche inconsapevolmente, la tesi dei socialdemocratici, dei revisionisti e dei rinnegati che, per autogiustificarsi, sostengono che il marxismo-leninismo è un'ideologia ottocentesca e che noi siamo sorpassati, archeologici e retrò, mentre il loro liberalismo borghese, apparso e affermatosi assai prima in Inghilterra e Francia, non si capisce per quale miracoloso prodigio è attuale ed eterno. Come sei riuscito te a mettere da parte i tuoi fallaci pregiudizi e hai compreso la nostra forza perché non arriveranno a capirlo anche gli altri? Èuna questione dialettica e di presa di coscienza. Talvolta può bastare l'aiuto di un altro compagno per capire, altre volte occorrono tempo e ripetute esperienze, soprattutto la partecipazione alla lotta di classe. Richiamare anche graficamente, senza ripeterne pappagallescamente stile e influenze legate a quei due periodi storici e ai relativi mezzi di comunicazione, è per noi come "un marchio di fabbrica", la riaffermazione visiva della continuità tra la nostra e quelle due straordinarie esperienze storiche di costruzione del socialismo.
Le critiche e le proposte che fai al sito internet ci trovano sostanzialmente d'accordo. Il problema della interattività è un problema di risorse economiche, umane e di conoscenze. Occorrono soldi, e non pochissimi, che attualmente non abbiamo, per pagare i server che lo ospitano e i relativi programmatori o informatici che lo studino e lo gestiscano. Occorrono compagni, che attualmente non abbiamo, che seguano i forum e un certo numero di moderatori delle diverse sezioni. Occorrono esperti rossi nel settore, che attualmente non abbiamo, che possano apportarvi tutte quelle migliorie e correzioni che il tempo e le nuove esigenze rendono necessarie. Nelle attuali condizioni non riusciamo a fare di più e di meglio di quel che facciamo. Ecco perché ci accontentiamo di un sito ridotto all'osso, spartano e zeppo di link tuttavia siamo pronti a migliorarlo e a ricostruirlo non appena le condizioni oggettive e le priorità del nostro lavoro ce lo permetteranno. Pian piano riusciremo a conquistare nuovi esperti rossi in ogni campo e anche grazie a loro riusciremo a migliorare l'efficacia della nostra propaganda. Hai ragione a scrivere: Il PMLI ha più forza pur avendo molti meno mezzi perché fa ciò che dice, la teoria e la prassi sono inscindibili, sareste la gioia di qualsiasi pubblicitario.
Intanto te per primo dacci tutto l'aiuto che puoi darci anche grazie alle tue competenze e al tuo ricco patrimonio di idee.

4 ottobre 2006