Non siete ossessionati da Trotzky fino a trascurare l'attualità?

Salve, sono un "proletario" disoccupato e simpatizzante di sinistra.
Vorrei tanto che mi si spiegasse e dunque capire, leggendo dal vostro sito internet, il senso e il significato della ripetizione ossessiva di Trotzky e dell'aggettivazione trotzkismo.
Ma Trotzky non è morto nel '40 a causa di una picconata in fronte non accidentalmente scagliata da anonimi sicari di Stalin? Comunque, oggi chi se ne frega. Qui e ora cosa è il trotzkismo per voi e perché è demonizzato più del fascismo? Perché questa edipica competizione alla supremazia della sinistra socialista? Perché semplificare colpe e frustrazioni ed insuccessi, bollando tutto come "trotzkista"? Avete letto di quella "fattoria" di Orwell? Perché questa rincorsa ad una utopica purezza di chi è "più comunista"? Perché non parlare più di contenuti che di cervellotiche "trame sioniste" o "trotzkiste"?
Incredibilmente ho riscontrato più similitudini nella vostra dialettica con l'estrema destra di Ordine Nuovo di quanta non ce ne sia a destra.
Non si intendano le mie domande in difesa od accusa verso alcunché, lo stalinismo e il trotzkismo sono ormai anacronismi storici e non si dovrebbe tornare indietro ma ricominciare a camminare.
Vorrei davvero capire. Cordiali saluti.
Giorgio G. - via e-mail

Salve,
evidentemente lei non ci conosce o ci conosce troppo poco. Non siamo affatto ossessionati da Trotzki. Il nostro nemico principale è la classe dominante borghese, rappresentata dai governi di "centro-destra" o di "centro-sinistra". Il nostro discorso non è solo ideologico e storico, ma è ricco di attualità, di contenuti concreti e di battaglie sui problemi immediati delle masse. La nostra dialettica simile a quella di Ordine Nuovo? Ci sembra di risentire l'attacco degli anarchici e dei trotzkisti che ci accusano di essere "fascisti rossi".
Stalin e Trotzki sono di attualità. Il primo perché i suoi insegnamenti sono fondamentali per lottare contro la classe dominante borghese e il capitalismo e per arrivare al socialismo. Il secondo perché è sostenuto ancora oggi dai partiti falsi comunisti.
Il problema non è chi è "più comunista", ma chi lo è e chi non lo è. Ed è una questione di fondamentale importanza per mettere all'angolo i falsi comunisti e far progredire la lotta di classe.
Se lei è veramente un "proletario" e un simpatizzante di sinistra ha il dovere di partecipare alla lotta per smascherare i servi della borghesia mascherati da comunisti. Possibile che non si sia ancora reso conto dello sporco gioco che fanno il PRC, il PdCI, il PCL, il Pdac, ecc.?
E come fa a rifarsi all'anarchico trotzkista Orwell? Oggettivamente le sue domande in "difesa od accusa verso alcunché" hanno un babbo e una mamma. Non può dire di essere fuori della mischia. Ci aiuti a camminare, ma sulla via dell'Ottobre tenendo presente l'esperienza accumulata dal proletariato internazionale e nazionale dalla sua nascita a oggi. Ogni altro cammino non esce dai confini del capitalismo.
Cordiali saluti.

19 marzo 2008