Si può trovare una linea comune per resistere a questo padronato e a questo capitalismo?

Ho partecipato lunedì 14 giugno alla manifestazione, a Milano, indetta dall'USB (unione sindacale di base) del pubblico impiego e ho raccolto vari volantini, da leggermi poi a casa; vi è il volantino del Partito Comunista Internazionale, quello di Battaglia Comunista/Tendenza Comunista Internazionalista, quello del Partito di Alternativa Comunista, quello del Partito Marxista-Leninista Italiano.
Tutti si definiscono comunisti o marxisti, ed anche il contenuto dei loro scritti è pressoché identico; mi chiedo allora, che senso ha essere così frammentati? Non è forse l'unione che fa la forza? A maggior ragione in un periodo di crisi come l'attuale, dove il padronato si sente forte più che mai e sta imponendo le sue regole antidemocratiche; se si vuole fare resistenza a questo padronato, a questo capitalismo, bisogna essere forti più che mai, anche per dare un segnale preciso alla classe dei lavoratori, sempre più allo sbando; anche a livello di sindacalismo di base (come si legge nel volantino del Partito Comunista Internazionale), "il fatto che non sia sia ancora riusciti a fare progressi verso una unitaria opposizione ai confederali, dimostra che questo non è, nonostante i proclami, l'obiettivo delle dirigenze attuali di queste organizzazioni".
È giunto il momento, secondo me, di cambiare rotta, sia a livello di partiti di sinistra, che a livello di sindacati non confederali; bisogna che questi vari soggetti si parlino tra di loro, per trovare una linea comune, un programma unitario, unica speranza per una resistenza vera a questo sistema capitalistico che intende portare all'impotenza la classe dei lavoratori.
Hans - provincia di Reggio Emilia

Grazie per aver posto anche al nostro Partito la tua proposta dell'unità di azione di tutti i partiti e di tutti i sindacati contro "questo padronato e questo capitalismo". Il PMLI è d'accordo e pienamente disponibile a unirsi con tutte le forze politiche, sindacali, sociali, culturali e religiose antipadronali e anticapitaliste per bloccare la macelleria sociale in atto da parte del governo e dei padroni.
Lo diciamo in continuazione nei documenti del Partito e negli articoli su "Il Bolscevico". Ma ancora adesso non abbiamo alcuna risposta, evidentemente perché esistono delle preclusioni verso i marxisti-leninisti, in quanto sostenitori del socialismo e del comunismo inviso anche alle organizzazioni della "sinistra" borghese. Ciononostante non mancheremo di insistere nell'invito unitario sulle battaglie di comune interesse e per gli interessi della classe operaia e delle masse lavoratrici, popolari, pensionate, disoccupate, precarie, femminili, studentesche e giovanili.
Tu potresti darci una mano facendo conoscere ai compagni, alle persone e alle organizzazioni con cui sei in rapporto la disponibilità unitaria del nostro Partito.
Come forse saprai, il nostro sindacato di riferimento prevalente è la Cgil dove lavoriamo assieme alla Rete28Aprile e nell'area programmatica di sinistra in via di costituzione. Ma non ignoriamo i "sindacati di base" di cui non manchiamo di dare notizia delle loro attività su Il Bolscevico e di partecipare alle loro manifestazioni. Come hai avuto modo di vedere personalmente alla manifestazione di Milano indetta dall'USB.
A questo proposito, forse dovresti rileggere più attentamente il volantino del PMLI per verificare se effettivamente esso "è pressoché identico" a quelli degli altri partiti che hai raccolto. Perché se le cose stessero come tu dici sarebbe davvero incomprensibile l'esistenza di più partiti "comunisti o marxisti".
In realtà, nel caso specifico, non si può dire che i partiti da te citati siano veramente comunisti, dal momento che si rifanno a Bordiga e a Trotzki. E non è una questione secondaria e da sottovalutare. Fermo restando l'unità di azione e il fronte unito contro i padroni, il capitalismo e il governo del neoduce Berlusconi che ne cura gli affari. Non ti pare?

30 giugno 2010