Difendere "il valore degli immobili" è argomento marxista-leninista?

Cari compagni,
il 6 aprile, a Pontassieve, ho avuto un volantino del PMLI (Organizzazione di Rufina) sull'inceneritore di Selvapiana. Non sono competente in materia (biologia, patologia, geologia, chimica, ingegneria, ecologia), né conosco Selvapiana. Infatti vivo a Firenze. Gli argomenti che ho letto sul volantino, di contrarietà all'inceneritore, mi sono sembrati validi là dove si tratta di salute umana e del territorio. Ciò non toglie che "la riduzione del valore degli immobili" (seconda colonna, ottava riga) non sia un argomento marxista-leninista. Lo ritengo ragionevole, certo, ma in un'ottica proprietaria piccolo-borghese. Personalmente avrei glissato, lasciandolo agli altri. Sia chiaro: simili stravolgimenti del territorio, lunghi anni e anni di costruzione e più o meno reversibili, costituiscono altrettanti flagelli per chi ha una casa sul posto; intravedo inoltre la "tatticità" insita nel far leva, da parte di un partito come il PMLI, anche sugli interessi dei piccoli proprietari di case.
Essere proprietari della casa in cui si vive non significa per forza stare contro un progetto socialista come quello del PMLI, ma credo che sia un fattore che genera miopia politica, questo sì.
Cordiali saluti

Nicola Spinosi - Firenze


Caro compagno,
la questione che ci poni è interessante.
Iniziamo subito col rimarcare che "la riduzione del valore degli immobili, l'impoverimento del turismo e del tessuto agricolo locale" sono espressamente indicati nel documento dei compagni rufinesi come costi aggiuntivi per la popolazione a quelli diretti che serviranno per l'impianto e che pagheremo direttamente in bolletta della tassa sui rifiuti.
Il fatto che vi siano immobili di proprietà anche di lavoratori o pensionati, che si sono indebitati per decenni con le banche per acquistare una piccola casa, è però un dato di fatto.
Purtroppo la casa in Italia (come altrove) non è un diritto per tutti come noi vorremmo e rivendichiamo, e la svalutazione degli immobili che nel nostro specifico caso, sono siti nell'area circostante all'inceneritore, penalizzerà molto di più proprio quei lavoratori che con grande fatica sono riusciti o stanno cercando di garantirsi un tetto pagando la rata di un mutuo, anziché la pesante quota di un affitto che anche in Valdisieve risulta ovunque piuttosto salato (sarebbe basilare abrogare la legge Zagatti 431 del 9/12/1998 sulla liberalizzazione degli affitti).
Inoltre il tipo di svalutazione del quale stiamo parlando è diverso da quello che colpisce più o meno tutti (anche se sarebbe necessario fare un ulteriore distinguo sugli immobili di lusso che si rifanno ad un altro "mercato") nei periodi di crisi. Dal 2008 ad oggi i prezzi delle case sono scesi mediamente di circa il 10%, per poi rimanere in stallo, e ciò significa che un immobile a Selvapiana si è deprezzato mediamente della stessa percentuale di un immobile a Rufina, Borgo S. Lorenzo o altrove, non modificando in sostanza la situazione di chi, ad esempio, ha necessità di trasferirsi in altra prima casa in altro luogo; nel caso dell'area dell'inceneritore invece saranno le sole case di quel territorio a deprezzarsi, complicando maggiormente proprio tali necessità di scambio.
Hai buon occhio nel rilevare la questione "tattica" del far leva anche su coloro che definisci "piccoli proprietari", in particolare se si considera che sul tema dell'inceneritore si è costituito da tempo un largo e combattivo fronte unito.
Sappiamo bene che la casa è un problema di portata enormemente più larga; nel nostro Programma d'azione, infatti, è indicata minuziosamente la nostra linea a partire dalla rivendicazione del diritto alla casa, dalla necessità di rilanciare l'edilizia popolare a sostegno dei senza tetto e delle famiglie più bisognose, dal risanamento a spese pubbliche di vecchi edifici in disuso, fino alla requisizione di proprietà di banche, assicurazioni e grandi proprietari da affittare a prezzi accessibili a tutti come prima casa.
Nel frattempo però non si possono tralasciare rivendicazioni immediate per migliorare la vergognosa situazione attuale quali la richiesta di forti agevolazioni fiscali per l'acquisto della prima casa per famiglie con un reddito medio-basso, per le giovani coppie e i singoli, senza discriminazione verso immigrati, famiglie di fatto e convivenze etero o omosessuali; pretendere contributi economici da parte delle amministrazioni comunali per pagare l'affitto agli indigenti e vietare gli sfratti almeno fino a quando non si sia trovata un'adeguata abitazione alternativa.

17 aprile 2013