Al dibattito sull'emancipazione della donna e sui referendum sulla fecondazione assistita all'Università di Camerino
Monica Martenghi illustra i 4 Sì del PMLI e la linea del Partito sull'emancipazione femminile
Apprezzato intervento della Direttrice de "Il Bolscevico"
Venerdì 27 maggio all'Università di Camerino (Macerata) si è tenuto un dibattito sull'emancipazione femminile e sulla fecondazione assistita, organizzato dall'associazione universitaria "Pablo Neruda" col patrocinio della Cgil.
Come relatori erano presenti Antonietta Trillini della Segreteria provinciale Cgil, Dino Jajani delegato Acli, Maria Zegarelli redattrice de "l'Unità" e Monica Martenghi Direttrice responsabile de "Il Bolscevico".
Il dibattito, a cui era presente un discreto pubblico, è stato organizzato per permettere il confronto tra le principali posizioni sul tema generale dell'emancipazione della donna e il suo ruolo nella società, e nello specifico sulla legge 40 sulla fecondazione assistita.
Nel primo intervento la rappresentante della Cgil ha brevemente riassunto, anche se chiaramente influenzata dal punto di vista riformista, le lotte che le masse femminili hanno intrapreso per la loro emancipazione e la loro parificazione con gli uomini nel mondo del lavoro, la partecipazione importante alla Liberazione, non solo come staffette partigiane o collaboratrici ma anche come coraggiose combattenti, passando poi alle lotte del '68 e degli anni '70, la vittoria sul tema del divorzio e dell'aborto, ed infine qualche parola sul tema referendario.
A seguito il delegato dell'Acli ha accennato al ruolo specifico della donna nel mondo cristiano, "in quanto portatrice di particolari differenze che la rendono importante e vitale all'interno dell'istituzione familiare" (sic!), posizione purtroppo molto comune all'interno dei gruppi femminili dei partiti del "centro-sinistra", compreso il PRC, diretta emanazione delle posizioni delle femministe borghesi degli anni '80.
Ma sul tema referendario non ha spiegato minimamente né il contenuto della legge 40 né i temi dei quattro referendum, puntando il suo intervento solo sul fatto che a suo dire anche in caso di una "legge sbagliata" il referendum non è lo strumento adeguato, auspicandone il fallimento per la mancanza del quorum.
È però da sottolineare come anche all'interno delle Acli le posizioni siano più articolate e differenziate, fino al Sì ai quattro referendum.
Alle posizioni retrive, antifemminili e antidemocratiche della Cei (Confederazione episcopale italiana) sostenitrice dell'astensione, ha in parte risposto l'intervento della giornalista de "l'Unità", che ha ribadito la laicità dello Stato contro questa ultima pretesa delle gerarchie vaticane.
Certamente l'intervento più significativo e interessante è stato quello tenuto dalla Direttrice responsabile de "Il Bolscevico", che ha ripreso il filo dell'emancipazione femminile, che è al giorno d'oggi tutt'altro che conclusa. Come in passato le lotte delle masse sono riuscite a strappare al potere capitalista i loro sacrosanti diritti, ora, oltre che a difenderli dagli attacchi delle destre, del Vaticano e dei fascisti in ogni modo mascherati, bisogna continuarne la conquista di maggiori, soprattutto per quanto riguarda il diritto al lavoro e la lotta per liberare le donne dalla schiavitù domestica che sono le due leve principali dell'emancipazione femminile. Lo Stato invece con le privatizzazioni della sanità e l'aumento delle rette per asili e scuole, attuate dagli ultimi governi, sta riversando sulle donne le responsabilità, i doveri e le sofferenze legate alla cura dei figli, della famiglia e degli anziani. Ella ha poi denunciato la scarsa presenza, e spesso l'assenza, delle donne in diverse realtà lavorative e sociali.
Affrontando il tema referendario le parole di Monica "questa è una legge fascista" hanno tolto il velo su una realtà di per sé evidente, ma resa poco percepibile. Queste parole hanno scosso le altre relatrici che annuivano con la testa, accettando le posizioni espresse fino a rivedere ciò che avevano precedentemente sostenuto, contro l'imbelle posizione assunta dal "centro-sinistra", con D'Alema che arriva a fare concorrenza a Fini dichiarandosi contrario alla fecondazione eterologa.
Importanti anche le sue parole in favore di una ricerca scientifica libera e al servizio dei popoli e non degli interessi economici delle multinazionali e del capitalismo.
Anche da parte del pubblico vi è stato molto interesse per queste posizioni fino a richiederci alcuni numeri de "Il Bolscevico".
È la prima volta che il PMLI partecipa a un dibattito all'università di Camerino, ed è importante che lo abbia fatto potendosi confrontare e mostrando in pubblico le differenze sostanziali con le forze della "sinistra" borghese, tanto più che le stesse relatrici di Cgil e "l'Unità" si sono complimentate con la compagna Martenghi per la giustezza e la chiarezza delle posizioni espresse.
Concludiamo dicendo:
Avanti nella lotta per la completa emancipazione delle donne!
Votiamo 4 Sì contro una legge fascista, oscurantista, antiscientifica e antifemminile!

I simpatizzanti del PMLI dell'Università di Camerino

1 giugno 2005