Difendiamo l'istruzione pubblica! Cacciamo Monti!
Combattiamo il capitalismo, per il socialismo!

Il governo Monti della grande finanza, dell'UE e della macelleria sociale, in perfetta continuità con il governo del neoduce Berlusconi, sta mettendo in pratica una politica di privatizzazione e aziendalizzazione della scuola e dell'università, come dimostra, fra le altre cose, il sostegno accordato al disegno di legge 953 (Aprea) che trasforma le scuole in fondazioni private, incentiva l'"autonomia scolastica" e cancella la libertà d'insegnamento. Tagli, tasse, aumento dei costi a carico degli studenti sono all'ordine del giorno. Le tasse universitarie sono state di fatto liberalizzate. I sostegni al diritto allo studio (come le borse di studio) vengono messi in discussione. L'obiettivo è completare il disegno della scuola e dell'università classiste, aziendaliste e "meritocratiche" del regime neofascista.
Com'è avvenuto a Milano, Torino, Roma e Napoli, l'unica risposta che Monti sa dare alle studentesse e agli studenti che si ribellano e scendono in piazza è il manganello tanto caro a Mussolini e Berlusconi. Giusto occupare scuole e università.
La nera politica di Monti e Profumo non deve passare! La lotta può fermarla! Gli studenti sono già scesi in piazza e ci sono tutte le premesse perché possano contribuire a un autunno rovente. Ora bisogna proseguire su questa strada e dare vita ad un forte movimento studentesco che, unitariamente ai precari, ai docenti ed al personale Ata, lanci una grande, coraggiosa e combattiva mobilitazione nazionale in difesa dell'istruzione pubblica, impiegando tutte le forme di lotta ritenute necessarie, e ponendosi come rivendicazione fondamentale: Scuola e università pubbliche, gratuite e governate dalle studentesse e dagli studenti.
Ciò significa battersi perché la scuola e l'università siano finanziate con fondi pubblici anziché tartassando gli studenti e le loro famiglie, venga interrotta ogni forma di finanziamento pubblico alle private, perché vengano messe in campo misure vere ed efficaci a sostegno del diritto allo studio, come l'erogazione di borse di studio per tutti gli studenti economicamente disagiati, la gratuità del materiale didattico, agevolazioni per trasporti, vitto, affitti, l'edilizia scolastica, ecc. Significa quindi battersi affinché gli attuali "organi collegiali" delle scuole e delle università, asserviti ai privati e dove le rappresentanze studentesche sono prive di ogni potere, siano sostituiti da nuovi organi con poteri vincolanti nei quali i rappresentanti degli studenti, eletti e revocabili dall'Assemblea generale delle studentesse e degli studenti, abbiano la maggioranza.
Il movimento studentesco che sta montando sarà anche l'occasione per discutere su come organizzarsi e darsi una piattaforma rivendicativa a livello nazionale, in modo da assicurarsi forza e continuità. L'esperienza del movimento studentesco italiano ci dice che il metodo migliore è quello della democrazia diretta fondata sull'Assemblea generale delle studentesse e degli studenti di ogni scuola e facoltà, dove discutere e approvare documenti e piattaforme da mettere poi a confronto in assemblee regionali e nazionali.
Occorre comunque prendere coscienza che nessuna conquista sarà mai stabile e duratura senza lottare contro il capitalismo, per il socialismo. È il capitalismo infatti che scarica i costi della sua crisi e del suo illusorio salvataggio sulle masse lavoratrici e popolari, nonché sull'istruzione pubblica. È il capitalismo che incatena i saperi alle logiche del mercato ed alla ricerca del massimo profitto da parte dei capitalisti e della borghesia.
Intanto è sempre più urgente cacciare Monti, attuale servitore governativo del capitalismo italiano e degli interessi dei privati sull'istruzione, autore, assieme a PDL, PD, UDC, FLI e API, di un massacro sociale ancora più grave di quello effettuato da Berlusconi. Per questo obiettivo dovrebbero unirsi tutte le forze politiche, sociali, sindacali, culturali e religiose democratiche e antifasciste. Che le piazze studentesche facciano pressione sui sindacati perché proclamino lo sciopero generale di 8 ore di tutte le categorie con manifestazione nazionale sotto Palazzo Chigi!

10 ottobre 2012