APPLICHIAMO CON COERENZA E CONVINZIONE LE INDICAZIONI DI SCUDERI PER COSTRUIRE UN GRANDE, FORTE E RADICATO PMLI
Al compagno Franco Di Matteo, Segretario della Cellula "Vesuvio Rosso" di Napoli, è stato chiesto un parere sul Rapporto che il compagno Giovanni Scuderi ha tenuto alla 6a Riunione plenaria del 4° Ufficio politico del PMLI che si è tenuta il 15 settembre 2002.
Di questo rapporto il compagno Di Matteo sottolinea con parole sue e a più riprese il concetto che si tratta di un documento di "alto livello ideologico, organizzativo e strategico di tipo congressuale", come l'ha definito l'Ufficio politico, e in base alla sua esperienza decennale di militante e dirigente marxista-leninista rileva le indicazioni del Segretario generale del Partito sulle quali attualmente occorre insistere per costruire un grande, forte e radicato PMLI.
Un contributo importante di riflessioni, idee e stimoli che renderanno più forte la gloriosa ed esemplare Cellula "Vesuvio Rosso" e che gioveranno assai all'intero Partito. Non possiamo quindi che ringraziare il compagno Di Matteo, fondatore oggettivo del PMLI a Napoli.
Con estremo piacere e dovere rivoluzionario espongo il mio giudizio sul rapporto presentato dal compagno Giovanni Scuderi alla 6a Riunione plenaria del 4° Ufficio politico del PMLI. Tale rapporto, a mio avviso, rappresenta un ulteriore arricchimento di alto valore politico e strategico e di grande portata storica per l'intero nostro Partito. Il compagno Scuderi ha esposto l'attuale situazione di salute politica del PMLI con una perfetta analisi politica dopo il 4° Congresso nazionale del PMLI, analisi fatta con lungimiranza magistrale e rigore marxista-leninista.
Un rapporto di fondamentale positività e di grande rafforzamento del Partito sui piani ideologico, politico, organizzativo e dell'azione. Un'analisi straordinaria fatta con enorme sforzo rivoluzionario dal compagno Scuderi, con un'accurata individuazione e illustrazione delle cose da fare bene per poter affrontare la lotta per il socialismo in Italia, rimarcando con spirito critico ed autocritico e proletario rivoluzionario l'invito ad applicare le direttive del 4° Congresso.
Il rapporto del compagno Scuderi costituisce una potente roccia per l'intero nostro Partito, spetta a noi membri del Partito, ad ogni livello collocati, impegnarci pienamente nell'applicarlo nelle realtà in cui operiamo. In particolare il compagno Scuderi esorta le istanze che sono ai primi passi: "Purchè studino di più, si impegnino maggiormente e con continuità nel lavoro politico, organizzativo e di massa e mettano a frutto l'esperienza e gli insegnamenti delle Organizzazioni del Partito più avanzate". Il rapporto fa un attento bilancio di quattro anni di attività che ha visto il nostro Partito far dei grossi passi in avanti nella costruzione di un grande, forte e radicato PMLI, ma con la necessità di fare ulteriori sforzi nell'attuazione di tale obiettivo. Un rapporto che se noi tutti lo applichiamo con coerenza e con convinzione accelereremo in maniera rapida la costruzione di un grande, forte e radicato PMLI su scala nazionale.
Il compagno Scuderi, passando in rassegna le cinque cose fondamentali che occorrono attualmente al Partito, indicate dal 4° Congresso, ci invita a metterle in primo piano come questioni di enorme importanza, ad approfondirle, a farle divenire prioritarie, a impugnarle sempre saldamente nel nostro operare politico quotidiano per avanzare con successo nella costruzione del Partito. Tutti i militanti hanno quindi il dovere di studiare in maniera approfondita e con un giusto metodo di studio rivoluzionario tale rapporto, per farlo vivere nella nostra pratica. Pratica che dobbiamo realizzare di pari passo e quotidianamente nelle nostre battaglie contro il governo del neoduce Berlusconi, elevando incessantemente il nostro livello di conoscenza, di coscienza e di combattività. Indubbiamente gli ostacoli che abbiamo davanti noi marxisti-leninisti sono parecchi, ma come ci ricorda nel suo rapporto il compagno Scuderi: "Non dobbiamo aver paura di nulla e di nessuno. Perché siamo nel giusto e lavoriamo per una nobile causa. Niente e nessuno ci può e ci deve fermare. Non dobbiamo temere lo scontro con i nemici di classe, anche se dovesse costarci dei problemi familiari e professionali e la repressione poliziesca e giudiziaria. Noi serviamo con tutto il cuore il popolo e per il popolo siamo disposti a patire il carcere e a donare la vita".
Esaminando il rapporto nel primo capitolo emerge chiaramente che occorre essere capaci di applicare i giusti metodi di lotta e di direzione, essere sempre corretti e modesti con le masse e con chi si avvicina al Partito, ma principalmente occorre mantenere saldi i principi e la linea del Partito, capire l'importanza dello studio rivoluzionario delle opere dei cinque maestri e dei documenti del Partito, essere inoltre capaci di formare nuovi militanti attraverso il proselitismo, soprattutto verso la classe operaia e i giovani, avere cura maggiore e attenta per i membri canditati e non cadere nel tranello di pensare che essi in partenza abbiano il nostro stesso livello di coscienza politica, senza considerare che talvolta anche in noi stessi riscontriamo delle lacune sia a livello ideologico che pratico. Occorre inoltre adottare strategie sistematiche nel lavoro di massa affinché le nostre iniziative non siano un fuoco di paglia, ma abbiano una vera direzione rivoluzionaria che solo noi marxisti-leninisti possiamo dare alla masse con la nostra linea politica. Nel rapporto infine emerge un dato di grande importanza, e cioè come collocare e responsabilizzare i nostri simpatizzanti e amici. Noi dobbiamo tenere sempre a mente, studiare e ristudiare le direttive uscite dal 4° Congresso che si trovano nel capitolo V (pagg. 62-63) del rapporto congressuale.
Nel suo rapporto il compagno Scuderi affronta e tratta in maniera esauriente le tre cose che bisogna applicare e difendere per costruire un grande Partito; 1 - la linea politica e organizzativa del Partito; 2 - la formazione di quadri sul modello dei 5 maestri; 3 - elevare la combattività dell'intero Partito e di noi tutti militanti. In sostanza il compagno Scuderi ci dice che dobbiamo essere sempre vigilanti verso il centralismo democratico, di applicare in ogni momento della nostra vita politica l'arma della critica e dell'autocritica verso di noi e verso i compagni che commettono errori, di essere vigilanti verso le contraddizioni che sorgono all'interno del Partito e di affrontarle correttamente e dialetticamente sulla base della formula unità-lotta-correzione-unità, solo così si può evitare di cadere nella trappola in cui talvolta noi militanti cadiamo, cioè pensando di far del bene per il Partito critichiamo a spada tratta delle questioni o dei compagni con idee diverse senza aver affrontato o analizzato le loro posizioni con il giusto metodo dell'invincibile scienza del marxismo-leninismo-pensiero di Mao. Come giustamente ci dice il compagno Scuderi nel suo rapporto "Le contraddizioni in seno al Partito non sono negative ma positive. Perché trattandole correttamente, sulla base della formula unità-lotta-correzzione-unità, si ha occasione di chiarire le idee, correggere le idee errate, approfondire le questioni, accrescere la combattività e l'esperienza del Partito e conoscere meglio i compagni. Mao giustamente rileva che `Se nel Partito non ci fossero né contraddizioni né lotta ideologica per risolverle, la vita del Partito cesserebbe"'.
Solo se mettiamo in opera tale rapporto possiamo rimuovere quelle situazioni di immobilismo che in alcuni casi frenano lo sviluppo del Partito. Non a caso il compagno Scuderi tratta la questione del radicamento in maniera molto energica arricchendola con forte slancio rivoluzionario e nuove argomentazioni invitandoci a mantenere salde le priorità che ruotano attorno alla parola d'ordine "Studiare, concentrarsi sulle priorità, radicarsi; radicarsi, concentrarsi sulle priorità, studiare". Occorre, come ci dimostra Scuderi, avere le idee chiare sui nostri piani di intervento politico nelle situazioni di lotta in cui decidiamo di operare, dobbiamo quindi fare dei seri e duri sforzi sul fronte dello studio della nostra realtà se non vogliamo essere presi alla sprovvista rispetto ai temi che andiamo ad affrontare, dobbiamo sempre dare il meglio di noi stessi alla causa con disciplina, preparazione e capacità politica. Bisogna vagliare attentamente le priorità su cui si sceglie di intervenire con competenza e padronanza, solo cosi si possono ottenere risultati forti e radicarci in tutti i luoghi di vita e di lavoro delle masse e del proletariato. Bisogna essere convincenti con le masse, non solo a parole ma con la pratica di lotta attiva, bisogna partire dal livello medio di coscienza delle masse per poi elevarlo gradualmente. Senza inutili forzature che portano direttamente al fallimento politico, bisogna essere perseveranti e continuativi nelle lotte avendo chiara la situazione che non è possibile ottenere tutto e subito. Con questi punti salienti del rapporto di Scuderi, insieme alle indicazioni generali scaturite del 4° Congresso, abbiamo una potente arma, una fonte di tesoro ideologico per noi militanti del PMLI per fare bene la lotta di classe.
Il compagno Scuderi nel rapporto ci apre la mente sul tema del radicamento in maniera magistrale dicendo: "Concentrarsi sulle priorità significa stabilire i temi principali su cui centrare e sviluppare il lavoro politico, rivendicativo, di massa, organizzativo, propagandistico e giornalistico, in base alle necessità e ai bisogni più urgenti delle masse della propria città. Significa bombardare senza soluzione di continuità le proprie giunte comunale, provinciale e regionale" a tale proposito si sposa bene questo passaggio di Mao "Raccogliere le idee delle masse, concentrarle, quindi portarle di nuovo alle masse perché queste idee siano applicate con fermezza fino in fondo in modo da elaborare giusti criteri di direzione: questo è il metodo fondamentale di direzione". ("Alcune questioni riguardanti i metodi di lotta", 1 giugno 1943, Opere Scelte, Vol. III).
Nella sua parte finale del rapporto Scuderi evidenzia i 5 grossi ostacoli che rallentano e rendono difficoltoso lo sviluppo del PMLI, ma sta a noi fare il meglio possibile in base alle nostre forze a disposizione per rimuovere questi ostacoli. La ricerca di consensi, di amici, di alleati, di forme di autofinanziamento devono essere messe all'ordine del giorno nei nostri programmi operativi cercando di responsabilizzare i nostri simpatizzanti. Solo se ci muoveremo in questa direzione renderemo vivo e operativo il rapporto del nostro Segretario generale compagno Giovanni Scuderi.
Infine voglio esprimere la mia grande gioia per la cooptazione di 3 nuovi compagne e compagni, come membri candidati, nel CC del PMLI, sicuramente saranno una mazzata a chi ha tradito e pensava così di indebolire il Partito, non sanno, come ci ha insegnato il grande maestro del proletariato internazionale Lenin, che epurandosi dei cattivi elementi, dai codardi e dai vigliacchi ci si rafforza. Esprimo anche una grande soddisfazione per le indicazioni di rafforzare la Redazione centrale e di aumentare di almeno due pagine il nostro glorioso organo di stampa, "Il Bolscevico", e di incrementare la sua diffusione.
Avanti compagni, impugnamo con forza il rapporto del compagno Scuderi, sicuri che riporteremo nuove e più grandi vittorie al PMLI, al proletariato e al socialismo.
Coi maestri vinceremo!