Importante discorso del Presidente dell'Iran all'Onu
Ahmadinejad: "è giunto il tempo di sostituire il capitalismo con un nuovo sistema economico"
"Non sono antisemita. Sono antisionista". Mentre nega che Sakineh sia stata condannata alla lapidazione

Il presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è intervenuto il 21 settembre al vertice delle Nazioni Unite sugli Obiettivi di Sviluppo del Millennio con un importante discorso nel quale ha tra l'altro sostenuto che "l'ordine discriminatorio del capitalismo e i suoi approcci egemonici sono destinati alla sconfitta e si stanno avvicinando alla fine", "è giunto il tempo di sostituire il capitalismo con un nuovo sistema economico".
Un tema che ha riproposto il 23 settembre nel suo discorso all'assemblea generale dell'Onu quando ha affermato che "ora dopo circa 100 anni di predominio, il sistema capitalistico e l'attuale ordine mondiale si sono dimostrati incapaci di offrire soluzioni valide ai problemi delle società, e sono quindi giunti alla fine". "All'inizio del secolo scorso belle parole come libertà, diritti umani e democrazia crearono la speranza di poter guarire le profonde ferite del passato - ha sostenuto - ma oggi purtroppo quei sogni non sono stati realizzati e abbiamo anzi aggiunto ricordi a volte ancora peggiori di quelli precedenti. Come conseguenza delle due guerre mondiali, dell'occupazione della Palestina, delle guerre di Corea e del Vietnam, della guerra dell'Iraq contro l'Iran, dell'occupazione dell'Afghanistan e dell'Iraq, come di molte altre guerre in Africa, centinaia di milioni di persone sono state uccise, ferite o sradicate dal loro territorio. Il terrorismo, le droghe illegali, la povertà e il divario sociale sono aumentati. Le dittature e i governi nati dai colpi di stato in America latina hanno commesso crimini mai conosciuti prima, con il supporto dell'occidente. Invece del disarmo, la proliferazione e l'accumulo di armi atomiche, biologiche e chimiche sono aumentati, ponendo il mondo sotto una minaccia sempre maggiore. Come risultato, gli stessi esatti scopi del colonialisti di una volta sono stati perseguiti sotto questa nuova facciata".
Ricordando e condannando i fatti dell'11 settembre 2001, ha sottolineato che "quasi tutti i governi e i personaggi importanti hanno condannato con forza questa azione. Poi però è stata messa in moto una macchina della propaganda nella quale si implicava che l'intero mondo fosse ora esposto ad un pericolo enorme, quello del terrorismo, e che l'unico modo per salvare il mondo sarebbe stato quello di mandare forze armate in Afghanistan. In seguito l'Afghanistan, e poco dopo l'Iraq, furono occupati". E oggi registriamo che "in Afghanistan e Iraq centinaia di migliaia di persone sono state uccise, milioni sono stati feriti o sradicati dal loro territorio, e il conflitto è ancora in corso, ed in via di espansione". Non è logico "scatenare una classica guerra, con ampio impiego di truppe che hanno portato alla morte di centinaia di migliaia di persone per combattere un gruppo terrorista". E le recenti rivelazioni in seguito alla desecretazione degli atti governativi della Casa Bianca confermano quantomeno che la guerra e l'occupazione dell'Iraq erano comunque nei piani di Bush.
Nel difendere i diritti del popolo palestinese Ahmadinejad ha ricordato che "il popolo oppresso della Palestina ha vissuto per sessant'anni sotto il giogo di un regime di occupazione, avendo perduto la libertà, la sicurezza e il diritto all'autodeterminazione, mentre gli occupanti vengono legittimati". "Il regime sionista - ha ricordato -ha aggredito una flottiglia umanitaria, in palese disprezzo di tutte le norme internazionali, uccidendo dei civili. Questo regime, che gode del totale supporto di alcuni paesi occidentali, minaccia continuamente le nazioni vicine, e prosegue negli assassini annunciati pubblicamente di personaggi palestinesi e di altri mentre coloro che difendono i palestinesi vengono sottoposti a pressioni ed etichettati come terroristi e antisemiti. Tutti i valori, compreso quello della libertà di espressione, in Europa e negli Stati Uniti vengono sacrificati sull'altare del sionismo".
Riguardo al cosiddetto processo di pace rimesso in moto da Obama ha sottolineato che "tutte le soluzioni sono destinate a fallire, poiché non contemplano i diritti del popolo palestinese. Avremmo davvero assistito a questi crimini orribili, se invece di legittimare l'occupazione fosse stato riconosciuto il diritto sovrano del popolo di Palestina? Noi proponiamo senza ambiguità il ritorno degli esuli palestinesi alla loro terra madre, per poter esercitare il diritto di voto del popolo palestinese, con il quale riaffermare la propria sovranità e decidere il proprio tipo di governo".
Ultimo argomento toccato dal presidente iraniano è stato quello delle competenze delle Nazioni Unite: "la maggioranza del potere viene monopolizzato dal Consiglio di Sicurezza, grazie al diritto di veto mentre il pilastro fondamentale dell'organizzazione e cioè l'assemblea generale, viene ignorata. In molti dei decenni trascorsi, almeno uno dei membri del consiglio di sicurezza è stato anche parte in causa delle varie dispute. Il diritto di veto garantisce impunità all'aggressione e all'occupazione".
In alcune precedenti interviste a organi di informazione americani Ahmadinejad aveva tra l'altro denunciato che l'Occidente ha scatenato una campagna propagandistica per il caso di Sakineh Ashtiani, la donna accusata di concorso in omicidio ed adulterio. La giustizia iraniana non si è ancora espressa in maniera definitiva sul caso. Ha ricordato che negli Stati Uniti ben 53 donne sono state condannate a morte senza che nessuno dica nulla e ciò dimostra che le dichiarazioni occidentali sulla difesa dei diritti dell'uomo sono solo propaganda.
Ha ribadito che l'Iran "non ha alcun interesse in una bomba nucleare e non ci sarebbe di alcuna utilità". "Sia il regime sionista sia il governo degli Stati Uniti - ha aggiunto - dovrebbero essere disarmati. Le minacce al mondo vengono dalle bombe in possesso degli Usa e del regime sionista". Ha inoltre affermato che porsi domande sull'Olocausto non deve essere confuso con l'antisemitismo: "abbiamo il diritto di chiedere, dove l'Olocausto è avvenuto e perché deve il popolo palestinese continuare a soffrire per questo evento. Io non sono antisemita. Sono antisionista".

29 settembre 2010