Il discorso del leader di Hezbollah Nasrallah
"Una vittoria storica e strategica sull'aggressore israeliano"
"Ora no al disarmo imposto"
Hezbollah ha riportato una "vittoria strategica e storica" su Israele. Lo ha detto il leader Nasrallah in un messaggio trasmesso dalla televisione libanese al Manar, la tv del movimento, il 14 agosto. "È una vittoria per la Resistenza e per tutto il Libano, una vittoria per tutta la nazione araba", ha proseguito Nasrallah che ha reso omaggio a "tutti i martiri", guerriglieri Hezbollah, soldati dell'esercito libanese, personale della protezione civile e popolazione civile uccisi durante i 34 giorni di guerra, in cui i bombardamenti israeliani "per la prima volta dalle aggressioni al Libano hanno preso di mira anche le abitazioni oltre che le infrastrutture, distruggendo 15.000 case".
Sulla ricostruzione del paese ha detto che "le distruzioni provocate dalle bombe israeliane non hanno avuto pari nella storia dell'umanità... mobiliteremo tutti i fratelli per la ricostruzione. Dobbiamo aiutarci a vicenda e non aspettare l'intervento delle autorità del governo o le agenzie internazionali. Ogni famiglia deve provvedere a trovare un tetto per ripararsi. Dobbiamo aver la pazienza, ma tutti riceveranno un aiuto".
"La volontà e la fede, la pianificazione e l'azione che ci hanno permesso di resistere devono essere messi al servizio della ricostruzione. Ci vogliono ingegneri e lavoratori com'era necessario garantire guerriglieri. Dobbiamo lavorare volontariamente per dimostrare la nostra capacità di ricostruire in fretta il nostro paese ridotto in macerie. Non ci devono essere sciacalli del mercato, nessun materiale per le costruzioni deve subire aumenti di prezzi, a causa dell'aumento della domanda".
Quanto alla questione del disarmo della resistenza, reclamato da sionisti e imperialisti, Nasrallah riferendosi a parlamentari libanesi ha affermato che "mentre i vostri fratelli guerriglieri combattevano per difendere l'onore del paese e respingevano con i loro sacrifici l'aggressione israeliana, si discuteva nelle 'stanze chiuse' di questo argomento... Non è un argomento nuovo quindi. Nell'ultima riunione del governo alcuni ministri lo hanno affrontato e poi lo hanno rivelato alla stampa come argomento di discussione pubblica e non più interno al governo. Chiedo alle forze politiche responsabili di continuare il confronto su questo tema in ambito chiuso e non pubblicamente per evitare rotture e strumentalizzazioni da parte del nemico. È un errore riportare il dibattito pubblico sul disarmo della resistenza invece di far fronte alla ricostruzione del paese e la garanzia di un tetto per l'oltre un milione di sfollati. A prescindere dal valore dell'idea in sé parlare in questo momento del disarmo del movimento sciita libanese - ha sottolineato Nasrallah - è immorale".
"Invito i sostenitori della resistenza a non entrare in discussioni inutili su questo argomento, perché dobbiamo avere l'obiettivo dell'unità del paese. Non dobbiamo aprire vecchie ferite interne. La vittoria che abbiamo raggiunto non può essere offuscata da una rottura dell'unità nazionale... Queste voci sono una provocazione e noi non cadremo in questo tranello. Senza le armi della resistenza non ci sarebbe stata questa vittoria, che tanti paesi arabi non hanno potuto realizzare davanti all'esercito israeliano. Loro chiedono molto di più di quanto richiesto dalla risoluzione dell'ONU e di quanto si aspettavano Usa e israele. Chi ci difenderà? I nostri nemici continuano ancora a minacciare il Libano di distruzione. Chi lo difenderà? Le loro poltrone in uffici dall'aria condizionata? Le forze Onu? Non credo. La resistenza è nata per difendere il Libano e siamo disponibili a riprendere la discussione sull'argomento, ma senza ricatti. Noi siamo per la sovranità dello Stato. Noi siamo parte di questo Stato. Il nostro esercito nazionale entrerà nel Sud e questo esercito deve essere messo nelle condizioni di difendere il paese dalle aggressioni israeliane. Soltanto in quelle condizioni non sarà più necessaria la presenza della resistenza popolare... Qualcuno afferma che il disarmo della resistenza è la condizione essenziale per uno stato libanese forte. Io penso esattamente il contrario". La discussione sul disarmo del movimento sciita, ha sostenuto Nasrallah, "deve proseguire nel suo ambito naturale", vale a dire il "dialogo nazionale" tra le diverse forze politiche libanesi, perché altrimenti "farebbe perdere al Libano la sua forza, che è basata sulla fermezza, la solidarietà e l'unità nazionale".
"Uno stato libanese forte, giusto e capace è il nostro obiettivo - ha concluso Nasrallah. Non possiamo disperdere gli elementi di forza, la resistenza e l'unità del paese, prima ancora di garantire le condizioni di sopravvivenza e difesa del paese".

30 agosto 2006