Né destra, né centro, né "sinistra" borghesi
Solo il socialismo può cambiare l'italia, abbattere il capitalismo e la dittatura borghese e dare il potere al proletariato
Astieniti

Delegittimiamo le istituzioni rappresentative borghesi. Creiamo le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo

"Le chiacchiere non fanno farina", recita un antico proverbio popolare. E' il caso delle chiacchiere propagandistiche dei partiti che hanno presentato le liste per le elezioni del 24 e 25 febbraio promettendo che "cambieranno l'Italia". Balle! Non sono credibili e affidabili! Potevano benissimo farlo quando sono stati al potere, ma non l'hanno fatto. Perché? Per la semplice ragione che sono sottomessi al sistema economico capitalistico che, dall'Unità d'Italia a oggi, e sono passati 150 anni, impone a loro quello che devono o non devono fare per consentire alla classe dominante borghese di arricchirsi sempre più succhiando il sangue dei lavoratori e delle masse popolari.
Tutti i mali che affliggono il proletariato, le masse popolari, femminili e giovanili, a cominciare dallo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, dai bassi salari, dalla disoccupazione, dai tagli alla scuola e alla sanità pubblica, dipendono dal capitalismo sostenuto e servito dai partiti di destra, di centro e di "sinistra" borghesi. Come ha dimostrato chiaramente il governo Monti, messo su con un golpe bianco dalla grande finanza e dall'Unione europea imperialista con la connivenza e la collaborazione di Napolitano, appoggiato da PD, PDL, UDC, FLI e API, che ha affossato l'Italia, anziché "salvarla dal baratro", come cianciava.
A esso dobbiamo il record della disoccupazione, soprattutto giovanile, delle tasse, della cassa integrazione e della miseria. Ciononostante il "centro-sinistra" di Bersani-Vendola, che prevede di conquistare la maggioranza elettorale, è disposto a riallearsi con il tecnocrate liberista borghese Monti, che si propone di riunire attorno a sé tutte le maggiori fazioni borghesi di destra e di "sinistra".
In ogni caso, se analizziamo dal punto di vista di classe i programmi elettorali dell'uno e dell'altro, ma anche quelli degli altri partiti in lizza per il governo, vediamo che in essi non vi sono delle differenze sostanziali. Nessuno infatti mette in discussione il capitalismo italiano e la sua integrazione europea. Tantomeno mette in discussione la cornice borghese costituzionale italiana, peraltro in frantumi da tempo attraverso le leggi costituzionali e le controriforme politiche, economiche e sociali. Addirittura vogliono riformarla ancora più da destra.
Il punto politico e strategico di fondo per i marxisti-leninisti italiani è invece quello di non accettare l'esistenza del capitalismo, qualunque sia il suo tutore (Berlusconi, Monti, Bersani o altri), e combatterlo, anche con l'astensionismo tattico elettorale, per abbatterlo. Ma questo non sarebbe mai possibile per via elettorale, parlamentare, governativa, legale, costituzionale e pacifica. Tanto più oggi dati i legami del capitalismo italiano con l'Unione europea, che sta progressivamente annullando completamente la sovranità nazionale dei paesi che vi fanno parte.
Chiunque andrà al governo in Italia non potrà che attuare la sua linea sia in politica estera, come è già avvenuto per l'aggressione alla Libia e come avverrà riguardo la Siria e l'Iran, sia in politica interna per i vincoli del fiscal compact, che comporta il taglio alla spesa pubblica di 45 miliardi di euro ogni anno per venti anni.
Il capitalismo è un mostro che per vivere ha bisogno del massacro dei popoli che sfuggono al suo controllo e che gli impediscono di depredare le risorse dei loro paesi e della macelleria sociale del proprio paese. Per il bene dei popoli, va quindi abbattuto con la rivoluzione proletaria e sostituito col socialismo affinché il proletariato conquisti il potere politico e tutto, dall'economia alle istituzioni, dall'istruzione alla morale e così via, possa essere finalmente cambiato per il bene delle masse lavoratrici e popolari.
Facciamo pertanto appello alla classe operaia, ai giovani a tutti gli anticapitalisti e fautori del socialismo a non votare i partiti borghesi e del regime capitalista, compresi quelli falsi comunisti, "Rivoluzione civile" arancione e il Movimento 5 stelle, di abbandonare ogni illusione elettorale, parlamentare, governativa, riformista, costituzionale e pacifista, ad astenersi (disertando le urne, annullando la scheda o lasciandola in bianco) considerandolo come un voto dato al socialismo e al PMLI.
Il voto astensionista marxista-leninista è un'aperta dichiarazione di guerra al capitalismo e di schieramento militante col socialismo, che delegittima, isola, indebolisce e disgrega le istituzioni rappresentative borghesi e i partiti che le appoggiano e ne fanno parte. Quanto più voti astensionisti ci saranno, tanto meno rappresentativi risulteranno il governo, il parlamento e i partiti parlamentari.
Ma l'impegno dell'astensionista marxista-leninista non può certo finire col voto, va continuato giorno dopo giorno, senza mai stancarsi, battendosi in prima fila nella lotta di classe nelle fabbriche, nelle scuole, nelle università, nelle piazze anzitutto per il lavoro, i salari e pensioni più alti, la sanità e l'istruzione pubbliche e gratuite, il blocco e la riduzione delle tariffe, lo sviluppo industriale del Mezzogiorno, la difesa dello sciopero e del contratto nazionale del lavoro, la difesa dell'ambiente e della salute, la parità donna e uomo, i diritti e il matrimonio lgbt, i diritti degli immigrati.
Queste battaglie, e tutte le altre necessarie, comprese quelle per la cancellazione delle leggi antioperaie e delle controfirme varata dai governi Prodi, Berlusconi e Monti, vanno combattute attraverso i sindacati, i movimenti, le organizzazioni studentesche praticando una larga politica di alleanze e di fronte unito.
Sul piano politico e organizzativo ciò non è però sufficiente. Da tempo proponiamo all'elettorato di sinistra fautore del socialismo, quindi anche a chi non è astensionista, di creare in tutte le città e in tutti i quartieri le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, ossia le Assemblee popolari e i Comitati popolari basati sulla democrazia diretta.
Le Assemblee popolari devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti - compresi le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si dichiarano anticapitalisti, antifascisti, antirazzisti e fautori del socialismo e disposti a combattere politicamente ed elettoralmente le istituzioni borghesi, i governi centrale e locali borghesi e il sistema capitalista e il suo regime.
Ogni Assemblea popolare di quartiere elegge il suo Comitato popolare e l'Assemblea dei Comitati elegge, sempre attraverso la democrazia diretta, il Comitato popolare cittadino. E così via fino all'elezione dei Comitati popolari provinciali, regionali e del Comitato popolare nazionale.
I Comitati popolari devono essere composti dagli elementi più combattivi, coraggiosi e preparati delle masse anticapitaliste, antifasciste, fautrici del socialismo eletti con voto palese su mandato revocabile in qualsiasi momento dalle Assemblee popolari territoriali. Le donne e gli uomini - eleggibili fin dall'età di 16 anni - devono essere rappresentati in maniera paritaria.
I Comitati popolari di quartiere, cittadino, provinciale e regionale e il Comitato popolare nazionale devono rappresentare il contraltare, la centrale alternativa e antagonista rispettivamente delle amministrazioni ufficiali locali e dei governi regionali e centrale.
Chi condivide questo documento è calorosamente invitato a unirsi subito ai marxisti-leninisti nelle Squadre di propaganda dell'astensionismo marxista-leninista per propagandarlo e per aiutare le elettrici e gli elettori a capire qual è il giusto orientamento politico ed elettorale da seguire in base agli interessi fondamentali delle masse lavoratrici, femminili e giovanili. Più siamo, più colpi duri e devastanti daremo al capitalismo, al regime neofascista, alle ingannatrici e oppressive istituzioni rappresentative borghesi colluse con le mafie, che ormai sono parti integranti della classe dominante borghese, del sistema capitalistico e del suo Stato.
Uniamoci per far vincere l'astensionismo marxista-leninista contro il capitalismo per il socialismo!
Uniamoci per battere la destra, il centro e la "sinistra" borghesi del regime capitalista, neofascista, presidenzialista, federalista e interventista!
Uniamoci per delegittimare le istituzioni rappresentative borghesi!
Uniamoci per creare le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo!
Solo il socialismo può cambiare l'Italia, abbattere il capitalismo e la dittatura borghese e dare il potere al proletariato!
Coi Maestri e il PMLI vinceremo!

L'Ufficio politico del PMLI

Firenze, 15 gennaio 2013