Documento del PMLI.Sicilia
Liberiamo la Sicilia dal capitalismo, dal sottosviluppo e dalla mafia!
Vota per il PMLI e per l'Italia unita, rossa e socialista astenendoti
Contrapponiamo alle istituzioni rappresentative borghesi le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo

Il PMLI.Sicilia approfitta della tornata elettorale del 30 e del 31 maggio nell'isola per affermare delle verità politiche incontrovertibili e mostrare che i candidati e i partiti della destra e della "sinistra" borghese non meritano alcun voto.

Situazione economica e sociale della Sicilia
Tra il 2008 e il primo trimestre del 2009 si sono perduti 58.000 posti di lavoro (8.000 nell'agricoltura, 29.000 nell'industria, 19.000 nel commercio). La Sicilia è la regione con il tasso di disoccupazione, pari al 13,9%, più alto d'Italia. I giovani in cerca di un'occupazione sono circa il 40%, il doppio della media nazionale. Il 20% dei posti di lavoro è in nero. In queste condizioni risulta ovvia l'impennata dell'emigrazione delle forze lavoro giovanili dalla Sicilia, dove il 48% delle famiglie si trova al di sotto della soglia di povertà.
L'agricoltura siciliana è in forte crisi. In cinque anni oltre 50.000 aziende hanno abbandonato il settore, a causa del crollo di valore dei prodotti agricoli e dell'aumento delle spese di produzione. I sindacati denunciano anche la recrudescenza del fenomeno della mafia agricola che, insieme alla crisi, ha fatto lievitare la piaga del lavoro nero, che riguarda almeno il 35% dei salariati agricoli, e dello sfruttamento schiavistico degli immigrati (non meno di 20.000 di essi lavorano in nero nelle campagne).
Chiudono anche le fabbriche, in testa la Fiat di Termini Imerese; in crisi la cantieristica, i poli chimici, ma anche le medie e piccole aziende. Negli ultimi anni è stato cancellato il 25% del valore aggiunto di questo settore, con un calo del manifatturiero del 24% e delle costruzioni del 22%.
La situazione dell'istruzione in Sicilia è terribile. La percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi è più del 26%. La media nazionale è del 20%. I servizi offerti dalle amministrazioni locali sono di pessima qualità. La sanità è un disastro e il settore dell'assistenza agli anziani e ai disabili ha prestazioni tendenti allo zero.

Il ruolo delle istituzioni borghesi nel disastro economico e sociale
Il crollo della Sicilia è dovuto alla crisi del capitalismo, ma responsabilità pesanti sono di natura politica, oltre che economica, e dipendono dalle scelte dei governi nazionale e regionale e delle amministrazioni locali.
L'atteggiamento antimeridionale e antisiciliano del governo del neoduce Berlusconi è un dato di fatto. A partire dall'agricoltura, dove l'ex ministro Zaia, Lega nord, ha difeso le quote latte dei produttori della "padania" e non ha fatto nulla per la crisi agricola siciliana. Nel settore industriale, dove il ministro Scaiola, Pdl, non muove un dito per contrastare la deindustrializzazione dell'isola e la chiusura di Termini Imerese. Nel settore della giustizia, dove il governo è solerte a proporre e far approvare leggi che favoriscono la recrudescenza del fenomeno mafioso, dal Lodo Alfano alla legge sulle intercettazioni. Nel settore dell'istruzione, dove la ministra clerico-fascista Gelmini, Pdl, taglierà in Sicilia ancora 3.338 cattedre nel prossimo anno scolastico.
Il governo regionale dell'imbroglione e falso meridionalista Raffaele Lombardo, Mpa, attualmente coinvolto in un'inchiesta per mafia, ha un ruolo primario nel peggioramento delle condizioni delle masse popolari. In due anni di governo, l'unico interesse da lui perseguito è stato quello di allargare il controllo clientelare mafioso, che contraddistingue il suo partito, a tutta la Sicilia. Con il consenso e la collaborazione del Pd siciliano, che si appresterebbe ad entrare apertamente in un Lombardo quater, è chiamata "stagione delle riforme" un'operazione mafiosa di occupazione scientifica di tutti i centri del potere economico e politico borghese. Anche per questo motivo diciamo nessun voto alla destra o alla "sinistra" borghese. Piuttosto Lombardo dev'essere costretto alle dimissioni!
Le amministrazioni locali uscenti, della destra neofascista o della "sinistra" borghese, non hanno brillato per difesa degli interessi delle masse popolari, ma fatto solo quelli della parte più reazionaria della borghesia isolana, la mafia. Hanno consentito la devastazione del territorio, hanno tagliato sui trasporti urbani e sulle mense scolastiche, ecc. Il federalismo e l'allentamento dei diritti hanno favorito l'ascesa di lobby ammanigliate con le istituzioni borghesi e che operano nell'espropriazione di quei pochi fondi pubblici che lo Stato e la Comunità europea destinano alla Sicilia.
Neanche la Federazione della sinistra, Sel, IdV, meritano un solo voto. Non hanno una visione chiara di quello che sta succedendo in Sicilia e della natura fascista e mafiosa dei provvedimenti antipopolari approvati dalle istituzioni borghesi. Puniti dall'astensionismo delle elettrici e degli elettori di sinistra siciliani, diversi partiti della "sinistra" borghese sono stati esclusi dal Parlamento regionale e sono assenti da buona parte delle istituzioni rappresentative borghesi locali. Adesso, benché pienamente coscienti che non faranno nulla per migliorare la situazione, si danno da fare solo per carpire i voti dell'elettorato di sinistra.

L'alternativa del PMLI
Occorre liberarsi da ogni illusione elettorale, parlamentare, governativa, costituzionale, riformista e pacifista, astenersi per delegittimare, isolare, indebolire e disgregare le istituzioni rappresentative della borghesia e per esprimere il proprio consenso al PMLI e al socialismo, battersi contro i governi della borghesia di destra o di "sinistra", ponendo al centro l'abbattimento del governo del neoduce Berlusconi. Occorre anche contrapporre alle istituzioni rappresentative della borghesia (parlamento, consigli regionali, provinciali e comunali) le istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo, costituite dai Comitati popolari e dalle Assemblee popolari basati sulla democrazia diretta. I Comitati popolari devono essere composti in maniera paritaria tra donne e uomini, che abbiano almeno 16 anni, eletti con voto palese su mandato revocabile in qualsiasi momento dalle Assemblee popolari. Queste devono essere costituite in ogni quartiere da tutti gli abitanti ivi residenti - comprese le ragazze e i ragazzi di 14 anni - che si dichiarino astensionisti e fautori del socialismo. Lo scopo fondamentale di questi Comitati e di queste Assemblee è quello di guidare le masse del proprio territorio, anche coloro che non sono astensionisti e fautori del socialismo, nella lotta politica per strappare ai governi centrale e locale opere, misure e provvedimenti che migliorino le condizioni di vita e che diano al popolo l'autogestione dei servizi sanitari e sociali e dei centri sociali, ricreativi e sportivi di carattere pubblico.
Invitiamo tutti gli astensionisti di sinistra a unirsi nelle Squadre di propaganda dell'astensionismo e nelle istituzioni rappresentative delle masse fautrici del socialismo e a battersi con coraggio e ardore per conquistare voti elettorali astensionisti al PMLI e al socialismo.

Le battaglie immediate del PMLI in Sicilia a livello comunale
Nell'immediato battiamoci per le seguenti rivendicazioni:
- Una struttura economica simile a quella che possiede il Centro-Nord, attraverso piani straordinari e la destinazione di ingenti finanziamenti pubblici.
- Un piano straordinario gestito a livello nazionale, regionale e locale per rilanciare l'agricoltura e l'industria siciliane e combattere la presenza mafiosa nelle campagne.
- La nazionalizzazione di tutto il gruppo Fiat senza indennizzo.
- La permanenza dello stabilimento Fiat di Termini Imerese.
- Gli enti locali garantiscano l'occupazione stabile, a tempo pieno e a salario intero e sindacalmente tutelata e per l'assunzione, con le suddette qualità, di tutti i lavoratori precari siciliani nelle pubbliche amministrazioni dove sono in servizio.
- La ripubblicizzazione dei servizi gestiti a livello locale privatizzati.
- Gli enti locali garantiscano servizi pubblici e gratuiti capillarmente diffusi sul territorio (asili nido, scuole, centri sociali per anziani, consultori, luoghi di socializzazione per i giovani).
- Una rete idrica moderna pubblica ed efficiente che garantisca il rifornimento giornaliero di acqua a tutta la popolazione siciliana.
- Un piano straordinario per la soluzione dell'emergenza rifiuti nelle aree metropolitane e nei paesi della Sicilia.
- La smilitarizzazione di Sigonella e sua trasformazione in aeroporto civile.
- La chiusura di tutti i Centri di Permanenza Temporanea per migranti sulla nostra isola.
- Il ritiro di tutti i provvedimenti privatistici e di controriforma in materia di Sanità, a livello nazionale e regionale.
- Le istituzioni regionali e locali si impegnino per l'istituzione di unità di primo soccorso in ogni paese della Sicilia.
- L'abrogazione definitiva del progetto del Ponte sullo Stretto e per il miglioramento e ammodernamento della rete viaria, ferroviaria, portuale ed aeroportuale siciliana.
Astensionisti di sinistra, unitevi sotto le bandiere di Marx, Engels, Lenin, Stalin, Mao e del PMLI per liberare la Sicilia dal capitalismo, dal sottosviluppo e dalla mafia!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!

PMLI.Sicilia

25 Aprile 2010