Documento dell'Ufficio politico del PMLI
Non diamo tregua al "nuovo" governo del neoduce Berlusconi
Buttiamolo giù con la lotta di piazza

Berlusconi tira dritto. Sull'esempio del suo maestro Mussolini. L'elettorato l'ha sfiduciato, ma lui se ne frega. L'UDC l'ha quasi sconfessato, ma lui se ne frega. AN e l'UDC hanno invocato una "discontinuità" col precedente governo, ma lui se ne frega. Ha imposto ai suoi alleati la sua linea con qualche contentino programmatico e qualche nuova poltrona governativa. Grazie anche al presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, nuovo Vittorio Emanuele III, che gli ha dato via libera per formare un "nuovo" governo, che di nuovo ha solo il record di ministri, viceministri e sottosegretari.
Il cosiddetto Berlusconi bis o ter non è né "un governicchio", né "un governo balneare", né tanto meno "un governo piccolo piccolo, inadeguato e incapace". In realtà è lo stesso governo di questi ultimi quattro anni che se porterà in porto la controriforma costituzionale avrà pienamente restaurato il regime capitalista, neofascista, presidenzialista e federalista conformemente al disegno della P2 di Gelli, Craxi e dello stesso Berlusconi. Quest'ultimo l'ha detto chiaro e tondo alla Camera: "il programma non cambia ma viene integrato da tre nuovi capitoli".
Non crediamo, perciò, che questo governo possa fare qualcosa di concreto per migliorare le condizioni disastrose del Mezzogiorno e delle famiglie. Non ci sarà niente per il Mezzogiorno, se non una turistizzazione per soli ricchi, come ha già preannunciato il neoministro dello sviluppo e della coesione territoriale Gianfranco Micciché. E per le famiglie, i lavoratori, i disoccupati, i pensionati e le masse popolari un piatto di lenticchie. Non ne ricaveranno giovamento nemmeno i lavoratori in lotta per il rinnovo dei contratti di lavoro, a cominciare dai metalmeccanici e da quelli del pubblico impiego.
Chi ci guadagnerà saranno solo gli industriali e i padroni che avranno il taglio dell'Irap, gli sconti fiscali, le agevolazioni sulle fusioni, il freno ai salari e l'aumento delle ore lavorate in nome di una maggiore competitività dell'industria per tentare di battere la concorrenza europea e mondiale. è quanto ha dichiarato Montezemolo: "Le priorità indicate da Confindustria sono al centro del programma. Noi chiediamo solo di poter competere, un governo di fine legislatura può fare cose importanti".
In parlamento si sono sprecati fiumi di parole per attacchi secondari a Berlusconi e al suo governo da parte dei partiti della "sinistra" borghese, ma nessuno di essi, nemmeno Rifondazione trotzkista, ha avuto il coraggio di bollare come neofascista la strategia del leader della casa del fascio. Con ciò L'Unione del tecnocrate borghese democristiano Prodi si è assunta una grave responsabilità di fronte al proletariato e al popolo italiani e alla storia del nostro Paese.
Non c'è dubbio che Berlusconi sia uscito con le ossa rotte dalla sonora sconfitta elettorale, e che sia indebolito dalle contraddizioni e dalle contestazioni interne alla casa del fascio, ma da qui a dire che sia finita l'"era berlusconiana" ce ne corre. è certo comunque che per un altro anno Berlusconi continuerà a fare il bello e il brutto tempo ai danni del proletariato, delle masse popolari e della stessa democrazia borghese. Questo non dobbiamo concederglielo, attaccandolo senza dargli un attimo di tregua, fino a buttarlo giù con la lotta di piazza e la lotta di classe. Altrimenti non è facile togliercelo dai piedi, specie se riuscirà a realizzare il partito unico della destra, ossia il partito unico fascista del nuovo secolo.
Se L'Unione vuol dare una prova di autentico antifascismo, avendo un considerevole e sufficiente seguito di massa, non ha che da promuovere una grande manifestazione nazionale a Roma sotto Palazzo Chigi per mandare subito a casa il nuovo Mussolini. I sindacati, per la circostanza, dovrebbero proclamare uno sciopero generale di 8 ore per portare in piazza i lavoratori. I marxisti-leninisti italiani ci saranno e faranno la loro parte. Poi ciascuno andrà per la sua strada, il PMLI proseguirà la lotta di classe per guidare il proletariato verso la conquista del potere politico e del socialismo.
Uniamoci per buttar giù il governo del neoduce Berlusconi, il regime neofascista e la sua costituzione!
Per l'Italia unita, rossa e socialista!
Coi maestri e il PMLI vinceremo!

L'Ufficio politico del PMLI

Firenze, 29 aprile 2005