Due milioni e mezzo di francesi in piazza contro la "riforma" delle pensioni

In concomitanza con l'inizio della discussione alla camera del progetto di legge governativo per la "riforma" delle pensioni, lo scorso 7 settembre, la Francia si è fermata per uno sciopero che ha visto sfilare nelle duecento manifestazioni organizzate dai sindacati in tutto il paese oltre 2 milioni e mezzo di dimostranti. La manifestazione principale si è svolta nella capitale dove un corteo oceanico ha sfilato da Place de la République all'Hotel de Ville per dire No all'innalzamento dell'età pensionabile da 60 a 62 anni entro il 2018 e alla norma che prevede l'età di 67 anni per avere la pensione a tasso pieno; in altre parole l'innalzamento dell'età della pensione a 67 anni.
In parlamento più che il ministro del Lavoro Eric Woerth, screditato per lo scandalo Bettencourt, l'ereditiera dell'impero L'Oreal che ha pagato tangenti a molti partiti tra i quali l'Ump di Nicolas Sarkozy, è stato il primo ministro François Fillon a difendere il contrastato progetto di legge che il presidente vuole portare a casa a ogni costo il prima possibile e in ogni caso prima della fine del suo mandato. Nella scaletta dei lavori parlamentari la legge dovrebbe concludere il suo iter entro ottobre e per farla passare il governo si è detto pronto ad alcune modifiche a favore dei lavori usuranti, dei lavoratori precoci (quelli che hanno iniziato a lavorare da giovanissimi) e dei precari. Le organizzazioni sindacali le hanno ritenute insufficienti e hanno rilanciato la mobilitazione che ha superato di gran lunga quella già forte che aveva portato al successo delle manifestazioni del 24 giugno scorso.
L'adesione allo sciopero è stata significativa, per le medie francesi, con punte del 60% nel pubblico impiego, soprattutto nei trasporti e nella scuola, e in molte aziende private. Da record la presenza nelle oltre 110 manifestazioni, con mezzo milione di dimostranti, che si sono svolte la mattina del 7 settembre. Come nelle altre del pomeriggio tra le quali quella di Parigi dove i dimostranti hanno gridato "ci siamo battuti per conquistare la pensione a 60 anni, lotteremo per mantenerla, in piazza, non nei salotti". In corteo numerosi erano i lavoratori della sanità e della scuola e molte donne, le più colpite dalla "riforma" che costringerebbe soprattutto coloro che non hanno avuto un'occupazione stabile a lavorare fino a 67 anni per avere una pensione decente.

22 settembre 2010