L'intero gruppo dei deputati di AN presenta un'interrogazione parlamentare al ministro dell'interno
I fascisti vogliono impedire al PMLI di commemorare Stalin
Silenzio connivente della "sinistra" parlamentare
FORZA ITALIA E FORZA NUOVA HANNO ANNUNCIATO MANIFESTAZIONI IN CONTEMPORANEA ALLA COMMEMORAZIONE
A cinquant'anni dalla sua morte Stalin continua a turbare i sonni dei fascisti e di tutti i reazionari che da lui sono stati umiliati e sconfitti. Appena sentono il suo nome reagiscono come cani rabbiosi.
Così è successo appena hanno saputo che il PMLI avrebbe commemorato Stalin, in occasione del 50° anniversario della sua scomparsa, il 2 marzo 2003 al Palazzo dei Congressi di Firenze.
La stampa borghese, fascista e filogovernativa si è scatenata contro l'"indegna" celebrazione del "dittatore", del "sanguinario", del "criminale" Stalin. L'intero gruppo parlamentare di AN, con in testa il capogruppo Ignazio La Russa, ha presentato una interrogazione urgente al ministro dell'Interno per chiedere l'intervento del governo. Il capogruppo di AN alla Regione Toscana, Maurizio Bianconi, ha chiesto di bloccare l'iniziativa. Il consigliere regionale di AN, Achille Totaro, ha annunciato una interrogazione per sapere se era stata concessa gratuitamente al PMLI "la prestigiosa sede" del Palazzo dei Congressi. Il capogruppo di Forza Italia al consiglio comunale di Firenze ha chiesto che in "risposta alla manifestazione del PMLI" si tenga "una cerimonia in Palazzo Vecchio per ricordare tutte le vittime di Stalin". La Federazione di Firenze della teppaglia fascista di Forza Nuova dal canto suo ha annunciato una manifestazione in piazza se "verrà autorizzata" la manifestazione del PMLI.

"LIBERO" APRIPISTA DEI FASCISTI
A fare da apripista ai fascisti nella canea contro Stalin e il PMLI è stato ancora una volta il quotidiano di Vittorio Feltri, "Libero", giornale legato al "Movimento monarchico italiano" e che grazie a questo imparentamento riscuote fior di miliardi di vecchie lire col finanziamento pubblico dei giornali di partito. Feltri è un antico nemico del PMLI, fin da quando dirigeva il settimanale "l'Europeo" ed è ancora caldo il gravissimo attacco provocatorio e diffamatorio, condotto in sodalizio con "La Padania" e "L'opinione delle libertà" nell'ottobre scorso contro il nostro Partito accusato di legami col terrorismo islamico e Bin Laden (cif. "Il Bolscevico" n. 43/02).
Costretto a pubblicare la doverosa smentita di quelle infamanti accuse, adesso si è di nuovo scatenato dedicando il 4 febbraio un'intera pagina alla commemorazione di Stalin, incitando apertamente alla censura e alla repressione dell'iniziativa del PMLI. "Libero" si è spinto addirittura, in un apposito articolo riquadrato, a istigare apertamente i trotzkisti a "dissociarsi pubblicamente" da tale iniziativa. Per incoraggiarli ulteriormente il giorno successivo "Libero" è andato anche a intervistare l'ex iscritto alla IV Internazionale trotzkista, Aldo Ricci, oggi sovrintendente dell'Archivio di Stato, che ha affermato: "Il vostro accostamento tra Hitler e Stalin è molto giusto". L'ennesima dimostrazione della storica convergenza fra fascisti e trotzkisti in funzione antistalinista, antisovietica e anticomunista. Qualcosa del genere è accaduta anche sul sito di Indymedia dove si è aperta una discussione sull'attacco di AN alla commemorazione di Stalin e oltre a messaggi di appoggio e di incoraggiamento al Partito, si possono leggere messaggi di anarchici e trotzkisti dichiarati che attaccano a loro volta il PMLI fino alla minaccia fisica, non denunciano e stigmatizzano i fascisti e al massimo teorizzano una vigliacca e inaccettabile "equidistanza".

LA CANEA ANTI-STALIN E ANTI-PMLI
Alla campagna di "Libero" si sono immediatamente uniti com'era prevedibile altri quotidiani fascisti e filogovernativi come il "Secolo d'Italia", il "Giornale della Toscana", "Il Roma", ma anche quotidiani borghesi cosiddetti "indipendenti" come "La Stampa" e "La Repubblica".
Si distingue per perfidia e falsità il "Quotidiano nazionale" (La Nazione-Il Resto del Carlino-Il Giorno) che tramite la penna velenosa di Giovanni Morandi ha strumentalizzato la vicenda per calunniare pesantemente il Partito. Morandi però non è riuscito a celare la preoccupazione per la risonanza ricevuta dal nostro Partito in questa circostanza, svelando quella sorta di patto (più o meno formalizzato) fra i mass media borghesi di destra e di "sinistra" per oscurare l'esistenza stessa del PMLI.
Anche il quotidiano on-line "Il Nuovo", diretto dall'ex-manifesto, ex sessantottina e ora adepta della destra diessina e ulivista Lucia Annunziata, si è distinto per livore anti-Stalin e anti-PMLI mettendo in rete un articolo di Luca Gelmini infarcito di falsità e di ironia quanto mai fuori luogo.

L'INTERROGAZIONE DI AN
Dalle parole si è passati anche ai fatti. Ottantasei deputati di AN, precisamente l'intero gruppo parlamentare, se si tolgono i 13 deputati che hanno incarichi di governo come ministri e sottosegretari, con in testa il capogruppo Ignazio La Russa, hanno presentato lo stesso giorno dell'uscita di "Libero" una interrogazione a risposta immediata al ministro dell'interno (che pubblichiamo a parte) per chiedere al governo di intervenire per impedire la commemorazione di Stalin. In essa i deputati di AN sostengono che "il dibattito così strutturato, senza peraltro alcun contraddittorio storico, risulta fuorviante o addirittura celebrativo di un criminale della storia". Questi fascisti, tutt'altro che pentiti, ritengono che la commemorazione sarebbe addirittura "in contraddizione con la Carta dei diritti dell'uomo del '47" e con "i principi della nostra Costituzione" e più concretamente arrivano a ipotizzare nella manifestazione gli estremi di "una violazione di norme penali quale quella di apologia di reato". Pertanto, essi chiedono al governo cosa intenda fare per "prevenire la commissione di tale fattispecie criminosa", ossia cosa intenda fare per impedire la manifestazione del PMLI.
L'Ufficio stampa del PMLI con una nota del 5 febbraio ha immediatamente e duramente denunciato l'"assurda e antidemocratica interpellanza parlamentare" affermando con forza che "Evidentemente ai fascisti pesa ancora l'umiliazione a loro inflitta da Stalin, che è stato l'artefice principale, alla testa dell'eroico popolo sovietico, della sconfitta di Hitler e di Mussolini, e temono strategicamente di riceverne un'altra, questa volta definitiva, da parte del PMLI".
"Dicono di non essere più fascisti - continua il comunicato -, ma si comportano da fascisti... Rendere onore a un campione mondiale antifascista e antinazista significa far apologia ai valori democratici che sono ancora impressi nel cuore di tutti i popoli del mondo. Checché ne dicano i fascisti la commemorazione di Stalin è compatibilissima con la Costituzione del '48, che se c'è è anche opera sua. Mentre è An, e questo governo, che non è compatibile con essa. Tanto è vero che il `centro-destra' è stato in prima linea per distruggerla e instaurare un aperto regime neofascista, presidenzialista e federalista". All'accusa di esser stati finanziati e favoriti dalle istituzioni locali, comune e provincia di Firenze e regione Toscana, il PMLI ribatte che "le istituzioni di Firenze, provincia e Toscana non c'entrano niente con la nostra doverosa e riconoscente iniziativa per Stalin. Abbiamo agito e agiamo in piena autonomia e indipendenza politica e organizzativa, pagandoci di tasca nostra tutte le spese, compresa quella per la sala del Palazzo dei Congressi di Firenze".
Il PMLI non prende certo lezioni di democrazia dagli eredi dei fucilatori di partigiani e dei mazzieri fascisti. Da personaggi come Ignazio La Russa che prima di vestire il doppiopetto e sedere sui banchi di Montecitorio (oltreché nei salotti e nelle discoteche vip milanesi e romane) è stato tra i leader del "Fronte della gioventù" e poi del MSI ed è ricordato come uno dei più noti picchiatori di San Babila a Milano, fedele del boss del MSI Franco Servello. O da Italo Bocchino, vicecapogruppo di AN alla Camera, che ha illustrato in parlamento l'interrogazione al governo, che in gioventù ha scorrazzato con le bande fasciste del Fuan e del "Fronte della Gioventù".

LA RISPOSTA DEL GOVERNO
La pretesa di AN è tanto assurda che lo stesso governo ha dovuto riconoscere la legittimità e la costituzionalità dell'iniziativa del PMLI.
Carlo Giovanardi (UDC) ministro dei rapporti col Parlamento, che ha risposto per conto del governo alla interrogazione parlamentare di AN nel "Question time" di mercoledì 5 febbraio, in diretta televisiva su Rai3, ha affermato che "Nonostante la forte connotazione politica dell'iniziativa, nessun provvedimento può essere adottato preventivamente in ragione del rispetto dei principi costituzionali che garantiscono a tutti il diritto di riunione pacifica e di libera manifestazione del proprio pensiero, con l'unica limitazione relativa al rispetto dell'ordine pubblico e del buon costume. Non è, peraltro, la semplice manifestazione del pensiero che può integrare la fattispecie penale di apologia di reato, ma solo quella che per le sue specifiche modalità integri un comportamento concretamente idoneo a provocare la commissione di delitti". Giovanardi, che cita "informazioni assunte dall'ufficio territoriale del governo di Firenze", ha rassicurato i deputati di AN che "per garantire il regolare svolgimento dell'iniziativa sarà predisposto un adeguato servizio d'ordine pubblico da parte della questura di Firenze" e purtuttavia ha dovuto aggiungere che "solitamente, le manifestazioni organizzate dagli aderenti al citato partito si svolgono in maniera pacifica".
Ovviamente il democristiano Giovanardi non ha potuto esimersi dall'unirsi alla canea anti-Stalin dei fascisti esprimendo a chiusura della sua risposta "il giudizio politico negativo su una manifestazione che vuol rendere onore ad uno dei più grandi criminali della storia, condannato da ogni coscienza civile e democratica". La risposta del governo ha soddisfatto i fascisti di AN sul piano del riconoscimento politico, ma non su quello concreto. L'hanno espresso immediatamente in aula, invocando il pronunciamento dell'intero parlamento, e l'hanno dimostrato nei fatti attraverso le annunciate manifestazioni di Forza Nuova, da una parte, e di Forza Italia, dall'altra e chissà cos'altro c'è da aspettarsi. Certo è che se qualcuno oserà imbastire una provocazione, ora sappiamo chi saranno i mandanti.

CRIMINALI SONO I FASCISTI
La tesi avanzata per primo da "Libero", ripresa dai deputati di AN nell'interrogazione parlamentare e appoggiata dallo stesso governo attraverso Giovanardi secondo cui Stalin sarebbe uguale se non peggio di Hitler è falsa e improponibile. Non ha alcun fondamento se non nelle fantasiose, manipolate e falsificate ricostruzioni fatte da storici e presunti intellettuali al soldo degli stessi fascisti e dai rinnegati del comunismo che devono così espiare le loro antiche "colpe" di fronte alla classe dominante borghese.
Hitler era un criminale riconosciuto non solo dai popoli che ne hanno subito la barbarie, ma anche da un tribunale internazionale. Stalin non è mai stato processato né all'interno del suo Paese né altrove. Al contrario ha ricevuto elogi e riconoscimenti pubblici per il contributo determinante che ha dato alla testa dell'eroico popolo sovietico nella guerra contro il nazifascismo da parte di capi di Stato come Churchil, Truman, Roosvelt, che certo non possono essere accusati di essere stati filostalinisti. Secondo le fantasiose "ricostruzioni storiche" dei fascisti e dei reazionari le "vittime" di Stalin stanno crescendo in modo esponenziale. Siamo già a 40 milioni e qualcuno azzarda i 60 milioni di persone uccise, ossia quasi un terzo della popolazione di allora. Significa che almeno una persona ogni quattro è stata uccisa. Possibile che ciò non abbia suscitato la reazione e la ribellione del popolo sovietico? Senza parlare di chi circondava Stalin e che fin quando era in vita si spellava le mani per applaudirlo, salvo poi rinnegarlo una volta morto.
L'unica realtà confermata sono i 20 milioni di sovietici caduti nella guerra contro gli invasori nazisti e fascisti. 20 milioni di vite che pesano sulla coscienza di coloro che oggi sputano veleno su Stalin e pretendono di riscrivere la storia cancellando i crimini e le barbarie fasciste.
L'attacco dei fascisti e dei neofascisti a Stalin e al PMLI ha giustamente suscitato la reazione spontanea di simpatizzanti e amici del PMLI che hanno voluto esprimere immediatamente la loro solidarietà attraverso telefonate, lettere (che pubblichiamo a parte), contributi economici.
Alcuni hanno anche inviato lettere a giornali e partiti della "sinistra" parlamentare, a movimenti sindacali e sociali che per ora non ci risulta abbiano avuto riscontro. L'Aduc, l'associazione dei consumatori, il 5 febbraio ha immediatamente emesso un comunicato a firma del suo presidente Donvito in difesa della "libertà di manifestazione e di pensiero".

SILENZIO CONNIVENTE
Il Partito in prima persona ha inviato il proprio comunicato stampa a partiti e giornali legati alla "sinistra" parlamentare come DS, PRC, PdCI, Verdi e "Unità", "Liberazione", "il manifesto". Nel comunicato fra l'altro si chiedeva "Cosa faranno gli antifascisti e i democratici e tutti coloro che un giorno sono stati comunisti e dalla parte di Stalin" di fronte "a questo gravissimo attacco dei fascisti, non solo a Stalin e al PMLI, ma anche alle libertà democratiche borghesi di parola e di manifestazione? Lasceranno solo il PMLI a difendere i valori antifascisti e antimperialisti e si schiereranno, almeno col silenzio, con i fascisti? Sarebbe un bel regalo a questi reietti della storia e al governo del neoduce Berlusconi". Il risultato? Nessuno ha parlato della posizione del PMLI. "il manifesto" ha dato solo la notizia dell'interrogazione parlamentare e così ha fatto "l'U-nità", ma in cronaca di Firenze. "Liberazione" si è limitata a pub-blicare una brevissima lettera di un suo lettore che però non cita il PMLI. Le uniche eccezioni sono l'Ansa e l'Agi, oltre a "Il Tirre-no", che questa volta hanno cor-rettamente rilanciato passi significativi del comunicato del PMLI.
Alle segreterie nazionali e ai gruppi parlamentari di Camera e Senato di DS, PRC, PdCI, Verdi è stata anche inviata una lettera a firma di Monica Martenghi per l'Ufficio politico del PMLI (che pubblichiamo a parte), nella quale si chiedeva loro di prendere posizione e stigmatizzare la gravissima iniziativa dei deputati di AN in modo "chiaro e pubblico". "Sapendo come la pensate - si legge nella lettera -, non vi chiediamo certo di difendere Stalin, bensì il diritto del PMLI di manifestare liberamente il proprio pensiero, in base all'art. 21 della Costituzione".
La risposta purtroppo non è arrivata, o meglio, il silenzio connivente ha parlato in modo eloquente. E sì che avevamo avvertito che "un vostro silenzio potrebbe essere registrato nella storia come un via libera dato ai fascisti e al governo neofascista di Berlusconi di fare quello che a loro pare e di perseguitare e reprimere impunemente gli antifascisti e i comunisti, come ai tempi del loro maestro Mussolini".
Una cosa è certa: non ci fermeranno. Commemoreremo Stalin ad ogni costo. I nostri magnifici compagni, militanti e simpatizzanti, stanno diffondendo in tutta Italia migliaia di volantini e affiggendo i manifesti che annunciano la commemorazione incontrando spesso parole di incoraggiamento e di plauso fra i lavoratori, i giovani e le masse popolari. Renderemo grandi onori a Stalin come merita. Non si facciano illusioni i fascisti e tutti i reazionari, in Italia il PMLI terrà vivo in eterno il ricordo, le gesta, l'opera e gli insegnamenti di Stalin turbando il loro sonno e preparando la loro sconfitta definitiva.
Con Stalin per sempre!