Come possiamo fare fronte unito "tutti insieme" contro il fascismo di Berlusconi?

Cari compagni e compagne,
non ci conosciamo di persona, ma vi seguo spesso via web. Avrei tante cose da scrivervi, ma non so neanche io da dove cominciare.
Anzitutto, come peraltro già fatto in più di una occasione, vorrei farvi le mie più sincere e sentite congratulazioni per come viene preparato "Il Bolscevico". Credo (anzi sono sicuro) che tra tutti i giornali dei partiti/movimenti politici, "Il Bolscevico" è l'unico (e sottoscrivo l'unico) che veramente rende al lettore un sincero ed onesto punto di vista.
Mi reputo un simpatizzante, o più semplicemente un amico del PMLI: seguo con vivo interesse il sito, leggo con passione "Il Bolscevico", mi rendo disponibile a partecipare a qualsiasi riunione-studio, ma non sono iscritto tra le sue file, in quanto lo Statuto del Partito all'art. 12 non me lo consente.
Sono dispiaciuto ed amareggiato: la sinistra italiana ormai è persa, divisa da differenze teoriche che hanno lacerato un grande movimento. Marxisti-leninisti, trotzkisti o altre correnti e differenze di pensiero ci hanno indebolito davanti alla borghesia capitalistica, alle grandi banche, ai politici corrotti. Non mi sento per niente tutelato. Vorrei avere una luce da seguire, un Partito forte che riesca a riunire tutta quanta la sinistra (anche quella meno vera, da istruire) che sia portata avanti da persone serie e che sappiano comunicare con la base in modo chiaro.
Da un mio primo studio sul PMLI, posso confermare che questo potrebbe assurgere a tale posizione di guida. Il problema è che noto un certo escludere le sopracitate differenti correnti di pensiero, un tagliarle fuori, con il risultato che i comunisti in Italia sono e resteranno per sempre divisi. Sembra quasi un gioco, una gara a chi è più comunista degli altri. Solo che in palio non c'è una coppa, ma la libertà di milioni di lavoratori e di lavoratrici italiane. Non è importante se Stalin era in lotta con Trotzky, o in che misura Stalin si è conformato alle teorie di Lenin rispetto a Trotzky. La storia è storia. E rimane là. Oggi dobbiamo fare i conti con una borghesia che ha affilato gli artigli, che chiede ai lavoratori sempre di più, che toglie le conquiste più basilari ai lavoratori e ai cittadini (libertà di stampa, perdita della cultura, sfascio della scuola).
Giustissimo avere una linea guida, un indirizzo chiaro e preciso in mente da seguire conformandosi a questo, ma fino a che punto potremo andare avanti così disuniti? La mia sincerità viene prima di me: non credo che la popolazione italiana voglia conformarsi ad un partito che fa di Stalin una delle sue 5 bandiere. Ma sarò onesto fino in fondo: anche a me spaventa questo vostro pensiero. Forse perché di Stalin non ho mai approfondito niente. Forse perché guidato nello studio da un regime capitalistico di stampo democratico-borghese, che mi ha impedito di vedere le cose in un'ottica diversa? Probabile, resta il fatto che mi ritengo comunque amico del PMLI. So di per certo che il PMLI è composto da persone serie, oneste, di animo deciso e sincero, e "chi se ne frega" (passatemi il termine) delle teorie staliniste, credo che l'importante sia stare uniti, al di là delle divergenze di opinione e fare fronte unito TUTTI INSIEME per cercare di fermare il fascio di centro-destra o centro-sinistra.
Come ha detto la compagna Martenghi nell'ultimo Congresso del PMLI (visto su You-Tube), il "PMLI non ha la forza necessaria per far smettere il fascismo di Berlusconi, che qualcun altro faccia qualcosa".
Perché invece di "qualcun altro" non possiamo creare qualcosa di grande: noi, il PMLI, insieme ad altri movimenti studenteschi, di sinistra extraparlamentare o parlamentare, muovendo da subito richieste di incontri comuni, dibattiti, stringendo amicizie/alleanze con altri partiti/movimenti, istruendo i giovani, e facendo conoscere a loro (uomini di domani) il PMLI per quello che veramente è: la luce del comunismo, per l'Italia unita, rossa e socialista.
Con i migliori rossi saluti.
Luca - Milano
 
Caro compagno,
grazie molte per avere espresso con sincerità i tuoi apprezzamenti, i tuoi dubbi, le tue critiche e le tue proposte. Siamo certi che altri simpatizzanti e amici del PMLI saranno interessati, o comunque trarranno beneficio da questo dialogo centrato sulla fondamentale questione del fronte unito.

Il fronte unito antifascista
Per chiarirci le idee occorre innanzitutto definire quali sono gli obiettivi di un fronte unito. Attualmente per te, esattamente come per noi, la priorità consiste nella costruzione del fronte unito per abbattere il governo del neoduce e il regime neofascista.
A causa della natura e delle caratteristiche del nemico di classe, l'alleanza che ricerchiamo è un alleanza larga, che abbracci tutte le forze antifasciste del nostro Paese. A questo proposito, in genere, chi ci accusa di settarismo nasconde il fatto che il PMLI da tempo si dichiara, non pronto, bensì prontissimo ad unirsi "a tutti gli antifascisti, gli anticapitalisti, gli intellettuali sinceramente democratici e progressisti, che al di là delle loro posizioni partitiche, filosofiche o religiose siano disposti a dare vita ad un nuovo 25 Aprile per liberarsi del nuovo Mussolini". Come abbiamo detto e scritto in mille occasioni, e anche recentissimamente, "è questa per noi marxisti-leninisti la battaglia da vincere oggi per poter proseguire verso l'Italia unita, rossa e socialista, la stessa per cui lottarono e diedero la vita gli eroici partigiani e i giovani del Luglio '60". In altri termini ciò significa che per noi, oggi, "riunire tutta quanta la sinistra" consiste nel ricercare l'unità con tutti coloro che intendono battersi per spazzare via la borghesia mafiosa, piduista, fascista, razzista, schiavista e xenofoba che è al potere.
Quali partiti istituzionali ritieni siano disponibili a dare concreta attuazione ad un simile impegno? Fino ad oggi, a conti fatti, gli appelli del PMLI alla lotta di piazza antigovernativa sono caduti nel vuoto ed anche sull'acuto e lungimirante allarme del PMLI circa l'avvenuta restaurazione del fascismo sotto nuove forme, nuovi metodi e nuovi vessilli sulla base del piano di "rinascita democratica" della P2 di Gelli, vige ancora una ferrea censura, anche da parte dei dirigenti dei partiti e dei giornali di partito che si definiscono "comunisti". Finirà? Lo speriamo ardentemente perché sappiamo che hai perfettamente ragione quando affermi che "non si tratta di un gioco".
Guai a sottovalutare ancora una volta il nuovo Mussolini - troverai scritto in tanti nostri articoli, appelli e documenti - darlo per finito prima del tempo, come è già successo più volte, o aspettare le illusorie prossime elezioni dove grazie ai suoi potentissimi mezzi mediatici il neoduce è in grado di conquistare il consenso elettorale necessario per rimanere ancora una volta in sella. Il neoduce Berlusconi va cacciato subito e il regime neofascista va affossato subito! È ovvio che, da questo punto di vista, se guardiamo unicamente al panorama dei partiti del regime neofascista e delle sue appendici, siamo assaliti dal disgusto, dalla rabbia e dal pessimismo. Ma noi non siamo pessimisti, in quanto, a differenza dell'imbelle opposizione parlamentare, e dei partiti falsi comunisti, impegnati più a giocare al leaderismo e al primato della propria frazione che a combattere lo spietato ed acerrimo nemico di classe, constatiamo quotidianamente nella lotta di piazza che le masse più avanzate e combattive stanno già dando battaglia al governo del neoduce Berlusconi, con le grandi e forti manifestazioni sindacali e operaie contro la manovra finanziaria di lacrime e sangue, i licenziamenti, il precariato, i bassi salari, il nuovo modello contrattuale, con le mobilitazioni studentesche contro le controriforme Gelmini e Aprea, con le lotte contro le nuove leggi razziali, con le battaglie contro le devastazioni ambientali e per la difesa dei territori, come quelle contro le mega-discariche militarizzate in Campania, il ponte sullo Stretto di Messina, contro la Tav, i No Dal Molin, i No Mose e tanti altri, con le manifestazioni dei "NoBerlusconiDay" e contro la legge bavaglio, con le mobilitazioni per avere verità e giustizia sulle stragi di Stato e contro le mafie. Accanto agli operai della Fiom anche i lavoratori del pubblico impiego danno segni importanti di risveglio e di rivolta.
Sappiamo tuttavia che questo oggettivamente non basta e che "occorre con urgenza chiamare le masse a scendere in piazza per abbattere la nuova dittatura fascista ed è per questo che bombardiamo senza sosta la Cgil affinché proclami lo sciopero generale di 8 ore con manifestazione a Roma sotto palazzo Chigi "per abbattere il governo della macelleria sociale, del bavaglio ai media e della restaurazione del fascismo". Il PMLI anche in questo caso non mente, ammette che non ha la forza sufficiente per farlo in quanto è cosciente che è ancora lontano dall'essere quel Gigante Rosso, anche nel corpo, di cui il popolo italiano ha da sempre bisogno. Ma chi ha la forza ha il dovere di farlo senza indugio, "altrimenti si assumerà una responsabilità storica che non sarà mai cancellata". Auspichiamo che ognuno in base alle sue forze, capacità e possibilità faccia la sua parte "muovendo - come tu giustamente scrivi - da subito richieste di incontri comuni, dibattiti, stringendo amicizie/alleanze con altri partiti/movimenti, istruendo i giovani, e facendo conoscere a loro (uomini di domani) il PMLI per quello che veramente è".
Nel prepararci quindi ad immergerci anima e corpo nel fronte unito dell'autunno caldo alle porte siamo chiari fin dall'inizio: "Dopo che avremo abbattuto il nuovo Mussolini, ognuno percorrerà la propria strada, noi marxisti-leninisti certamente continueremo la lotta, promuovendo un nuovo fronte unito antifascista, contro il nuovo governo e per abbattere la terza repubblica capitalista, neofascista, interventista, presidenzialista e federalista e così via, fino a quando non saranno mature le coscienze e sufficienti le forze, per dare l'assalto al cielo: fare la rivoluzione e costruire finalmente il socialismo in Italia!".

Il fronte unito rivoluzionario
E qui veniamo al secondo tipo di Fronte unito, il fronte unito rivoluzionario. Un embrione che non è ancora nato a causa del periodo di riflusso che ha investito nell'ultimo ventennio la lotta di classe, in Italia e in tutto il mondo, ed alla deideologizzazione operata per 70 anni dal vecchio PCI revisionista che ha fatto ripiombare la coscienza di classe delle giovani generazioni in condizioni pre-marxiste. Questo fronte unito ha come obiettivo la conquista del socialismo - come afferma il programma del PMLI - e dipende appunto "dalla conquista delle larghe masse operaie, contadine, giovanili e popolari che sono ancora oggi influenzate e dirette dai revisionisti e dai socialdemocratici". Per costruire questo Fronte unito - prosegue - "non c'è che un modo, quello di lavorare con perseveranza e in maniera organizzata negli organismi di massa, soprattutto nel sindacato, dove si trovano queste masse e di difendere strenuamente i loro interessi parziali e immediati legandoli però sempre agli interessi generali e a lungo termine, in modo che ogni lotta delle masse diventi parte integrante della lotta per la conquista del potere politico". Il compito del PMLI in questo caso è quello di "coordinare e unificare tutte le lotte del proletariato e dei suoi alleati che, quantunque scaturiscano da varie situazioni e dalle molteplici esigenze dei gruppi sociali anticapitalistici e si muovano su piani diversi e su obiettivi particolari, è necessario siano convogliate nel torrente travolgente della rivoluzione socialista".
Ciò significa che i marxisti-leninisti mentre guidano la lotta delle masse per migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro, devono far loro comprendere che non si può strappare niente di fondamentale al capitalismo e al suo governo, se non con la forza, con la violenza e con l'azione rivoluzionarie contando sulle proprie forze e sul proprio ardimento, e che oggi partecipare alle istituzioni rappresentative borghesi significa frenare la loro totale disgregazione e soffocare lo slancio rivoluzionario del movimento operaio, contadino, popolare e giovanile".
Il nostro Partito considera infatti "decisiva la lotta contro le illusioni elettorali, parlamentari, costituzionali, riformiste e pacifiste agli effetti dello sviluppo della lotta rivoluzionaria di classe, della decomposizione e liquidazione dello Stato borghese, della completa separazione delle masse da questo Stato e della costruzione del Fronte unito rivoluzionario". Per questo da oltre 33 anni "conduce un'opera instancabile e puntuale di denuncia e di smascheramento delle istituzioni rappresentative borghesi e delle loro azioni in modo da mostrarne la vera natura e funzione, metterle alla berlina e discreditarle totalmente agli occhi del popolo".
In conclusione da un lato i vari tipi di fronte unito non vanno confusi l'uno con l'altro, diversi i tempi, le caratteristiche, le tattiche, gli scopi, pena il tragico fallimento di entrambi gli obiettivi sopra menzionati, d'altra parte occorre essere coscienti che il successo del fronte unito antifascista, di natura tattica, condiziona in modo determinante il successo del fronte unito rivoluzionario, di natura strategica rispetto al primo. Essere coscienti, dunque, che è dalla partecipazione attiva e conseguente, e dal ruolo di avanguardia che il nostro Partito sarà in grado di svolgere nel fronte unito antifascista (che oggi prende la forma del fronte unito contro Berlusconi e il berlusconismo) che passa lo sviluppo e il radicamento del PMLI e la maturazione dei tempi per il successo della lotta per il socialismo in Italia.
E sarebbe un errore gravissimo, se dovendoci armare per affrontare queste dure battaglie, dovessimo privarci di quella guida per l'azione che ci deriva dalla conoscenza della vita e dell'opera di Stalin e degli altri Maestri del proletariato internazionale, Marx, Engels, Lenin e Mao e dei loro preziosi insegnamenti, in particolare in riferimento, appunto, alla lotta di massa e al fronte unito. Forse è proprio questo il punto da cui cominciare?

1 settembre 2010