E' il comandante dei Ros
Il generale Ganzer condannato a 14 anni per traffico di droga
Pene per complessivi 116 anni e mesi. Prescritta l'accusa di traffico d'armi. Maroni e il comando generale dei carabinieri lo difendono
Le leggi speciali fasciste su operazioni "sotto copertura" e di "agente provocatore" vanno cancellate

Con una sentenza dell'VIIIª sezione del Tribunale di Milano, presieduta dal giudice Luigi Caiazzo, il comandante dei Ros (Il fantomatico "Raggruppamento operativo speciale", unico organo investigativo dei carabinieri deputato alle indagini su criminalità organizzata e terrorismo) Giampaolo Ganzer è stato condannato a ben 14 anni di carcere per traffico internazionale di droga, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici e 65 mila euro di multa.
Un verdetto durissimo, frutto di cinque anni di processo, 170 udienze e ben una settimana di camera di consiglio, che fa seguito alla richiesta del pubblico ministero Luisa Zanetti che aveva chiesto 27 anni di carcere per Ganzer per operazioni condotte "sotto copertura" ritenute fortemente irregolari, denominate "Cobra" e "Cedro I". Con il comandante dei Ros il tribunale ha condannato Mauro Obinu, ex colonnello del raggruppamento speciale dei carabinieri, a sette anni e dieci mesi, i quattro narcotrafficanti libanesi, giordani e colombiani, tutti irreperibili, a 18 anni complessivi. Le lungaggini procedimentali hanno portato alla prescrizione per un altro reato quello relativo al traffico internazionale di armi (119 kalaschnikov, 2 lanciamissili, 4 missili e numerose munizioni) venduti e poi sequestrati nel '94 ad un clan di calabresi in una delle cosiddette "consegne controllate", secondo le regole delle operazioni "sotto copertura".
La vicenda che ha indotto i giudici di primo grado a una sentenza così ferma e netta riguarda le forti irregolarità nelle operazioni antidroga condotte tra il '91 e il '97 che avevano portato alla costruzione di una vera e propria associazione per delinquere aggravata dall'uso delle armi e dal numero di componenti, nonché peculato e falso. Secondo la tesi dell'accusa, il comandante Ganzer avrebbe diretto e organizzato un gruppo di militari che invece di combattere il traffico di droga avrebbero scientemente abusato della loro posizione per utilizzare il traffico stesso, arricchirsi con la vendita della droga e conseguire visibilità e successo: il tutto tramite illecite importazioni, detenzioni e cessioni di droga, utilizzando le strutture messe a disposizione dei carabinieri per le operazioni condotte dai Ros e violando le leggi speciali sulle operazioni sotto copertura per la lotta al narcotraffico.
Nella sua requisitoria il pm Zanetti ha sottolineato che i militari "hanno deviato dai propri compiti e doveri creando un traffico di droga prima, al fine di reprimerlo poi (...) usando a tal fine la loro conoscenza investigativa, le loro indagini, strumentalizzando le risorse dell'arma, e giuridiche'' e violando le norme che disciplinano le operazioni antidroga "sotto copertura". Tra le condanne più dure spicca anche quella dell'ex sottufficiale Gilberto Lovato (13 anni e sei mesi e una multa di 59 mila euro); da definire, invece, la posizione dell'ex pubblico ministero di Bergamo Mario Conte, che ha avuto un ruolo in questa vergognosa vicenda e la cui posizione è stata stralciata, con rinvio del processo a dopo l'estate.
Un fatto di una gravità inaudita che non ha sfiorato assolutamente il comandante generale dei carabinieri Leonardo Gallitelli che, anzi, ha candidamente affermato "la piena affidabilità del generale Giampaolo Ganzer e dei Ros. La grande professionalità e il rigoroso impegno del generale Ganzer e del reparto da lui guidato trovano riscontro negli straordinari risultati conseguiti in questi anni, e anche nella giornata odierna, nella lotta al crimine organizzato e all'eversione". A fargli eco la dichiarazione senza pudore del sottosegretario alla Difesa Guido Crosetto per il quale "la conclusione del processo al generale Ganzer rappresenta uno dei punti più bui della storia repubblicana" (sic!). In perfetta sintonia il ministro fascio-leghista Maroni: "Naturalmente ho pieno rispetto e fiducia nella magistratura, ma altrettanta fiducia ho nell'operato dei carabinieri, del Ros e del suo comandante. Sono fermo sostenitore del principio della presunzione di innocenza fino a prova contraria. Il generale Ganzer ha la fiducia del Comando generale dei carabinieri e quindi anche la mia".
La condanna a Ganzer e compari conferma che le "forze dell'ordine" del regime neofascista ormai si muovono nel più totale disprezzo delle regole, grazie anche alle leggi speciali volute sia dalla "sinistra" borghese che dalla destra per tollerare l'ampio spazio di manovra concessa soprattutto ai nuclei speciali, come i Ros. Vanno dunque abolite immediatamente tutte le leggi speciali che confidano poteri particolari che, in violazione palese della democrazia borghese, varcano la linea pericolosa e ambigua delle cosiddette "operazioni di copertura" e dei famigerati "agenti provocatori", né più né meno la base per far sì che a breve carabinieri e nuclei speciali delle "forze dell'ordine" possano avere anche licenza di uccidere.

21 luglio 2010