I giornali trotzkisti pazzi per Obama
Ma anche "l'Unità" del PD liberale di Bersani e di Concita De Gregorio

La recente approvazione della pseudo riforma sanitaria di Obama ha scatenato gli entusiasmi dei trotzkisti nostrani, in crisi di astinenza dopo oltre un anno ad aspettare che il presidente Usa facesse "qualcosa di sinistra", o almeno di riformista, per giustificare l'euforia con cui avevano accolto ed osannato la sua elezione alla Casa Bianca.
Il manifesto del 23 marzo ha sparato la foto di Obama sorridente in prima pagina col trionfante titolo: "Salute a tutti". Lo stesso giorno il quotidiano di Rifondazione trotzkista, Liberazione, rispondeva sparando anch'esso in prima una grande foto di Obama che saluta e un titolo praticamente identico: "Alla salute".
Ma anche il quotidiano del partito liberale di Bersani e diretto da Concita De Gregorio, l'Unità, non è stato da meno, pubblicando a tutta prima pagina una foto di Obama mentre applaude l'approvazione della "riforma" alla Camera, con il titolo a caratteri cubitali "La lezione". Non parliamo poi degli articoli di commento, dove si sprecano giudizi superlativi come "da domenica la presidenza Obama è entrata nella storia" (Liberazione), "una straordinaria vittoria" (il manifesto), "imparare da Obama", "la più bella pagina del riformismo" (l'Unità), e così via.
Un entusiasmo, questo dei trotzkisti, dei riformisti e dei neoliberali nostrani, tanto più gratuito e degno di miglior causa quanto più Barack Obama è screditato tra i progressisti e i pacifisti del suo stesso Paese, che pure lo hanno sostenuto sperando in un cambiamento reale, e che oggi in molti arrivano ad ammettere che la sua politica è come quella di Bush, se non peggiore. Ma non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, specie chi lo aveva preso e indicato a modello per la "sinistra" in Italia e ora si contenta di spacciare per una "svolta storica" la sua "riforma" della sanità monca e condizionata dalle grandi società assicuratrici e farmaceutiche.

7 aprile 2010