Varato l'esecutivo regionale del Lazio dominato dalla borghesia nera
La giunta Polverini è piena zeppa di vecchi fascisti e neofascisti doc
Sull'esempio delle contestazioni del 25 Aprile, quest'amministrazione antipopolare va buttata giù!

Dopo la risicata vittoria ottenuta contro la Bonino, colpita dal dilagante astensionismo, e grazie all'opposizione di carta del "centro-sinistra", la neofascista doc Renata Polverini non ha certo perso tempo a varare la nuova giunta regionale lo scorso 26 aprile, dandone una facciata completamente nera, accontentando vecchi e nuovi fascisti, fino agli amici sindacalisti che con lei hanno condiviso l'avventura nel sindacato fascista Ugl.
Balza all'occhio la clamorosa esclusione dell'Udc di Casini, alleato nella campagna elettorale, che dopo aver nicchiato in attesa di nuove sostanziose poltrone, ha alzato la voce con il deputato Antonello Innarilli, presidente della provincia di Frosinone, che in polemica con le scelte della Polverini ha addirittura promesso di fare una vera e propria "secessione da Roma" minacciando di raccogliere le firme per un referendum per staccarsi dalla regione Lazio e dar vita alla ventunesima regione, quella "delle Province", Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo.

Vecchi e nuovi fascisti
Nel frattempo la giunta antipopolare e neofascista del Lazio ha rispolverato i vecchi fascisti di un tempo, ringalluzziti dai risultati elettorali nazionali prima e regionali poi, e rilanciato i nuovi fascisti in un esecutivo regionale distante anni luce dalle masse popolari. Si pensi al mazziere storico del fascismo romano Teodoro Buontempo (appartenente a La Destra dell'altro storico fascista Storace) nominato assessore alla Casa, alla tutela dei consumatori e terzo settore, oppure ad Antonio Cicchetti, ex dirigente del Fronte della Gioventù di Rieti, poi neopodestà della città dal 1994 al 2002, poi consigliere regionale per AN nel periodo della giunta Marrazzo e di nuovo rieletto alle scorse elezioni, nominato assessore all'Istruzione e alla cultura.
Tra gli assessori spunta il berlusconiano Stefano Zappalà, ufficiale dell'esercito, ex consigliere regionale del Lazio (1995-2000), consigliere comunale a Latina (1997-2002), "primo cittadino" di Pomezia (2002-2005), parlamentare europeo con la casa del fascio (2004), ora nominato assessore al Turismo e al "made in Lazio". Vicepresidente della giunta regionale con delega all'Urbanistica e al territorio è Fabio Armeni (Pdl), imprenditore e consigliere regionale uscente.
L'assessorato alle politiche agricole è andato a Francesco Battistoni (Pdl), ex presidente della Fuci, la federazione dei cattolici universitari, ex assessore all'Ambiente della provincia di Viterbo; l'ex parà della folgore Giuseppe "Pino" Cangemi, divenuto assessore agli Enti locali e alla sicurezza, è un ex consigliere comunale a Roma ed ex assessore provinciale, con nuovi incarichi molti importanti conferiti dal neopodestà fascista Alemanno nella capitale (ad esempio consigliere di amministrazione di Ama s.p.a.).
A completare il nero consesso laziale c'è Marco Mattei (Pdl), neoassessore all'Ambiente, sodale del piduista Cicchitto, ex consigliere provinciale di Roma dal 2003 al 2008 ed ex sindaco di Albano Laziale; assessore all'Arte, sport e politiche giovanili è Fabiana Santini, capo della segreteria dell'ormai ex ministro Scajola, ribattezzata da diversi quotidiani locali come una "donna di ferro amante delle borse di Louis Vuitton e foulard firmati"; Francesco Lollobrigida, è assessore alla Mobilità e trasporti, ex segretario provinciale del Fronte della gioventù (FdG) e nero protagonista della campagna condotta in prima fila, con l'attuale ministro fascista Meloni, sulla presunta faziosità dei libri di testo scolastici con rivisitazione della storia antifascista. Completa la giunta la giornalista Marcella Zezza, assessore al Lavoro e alle politiche sociali, eletta nella lista Polverini e sua stretta amica.

I sindacalisti agli ordini della Polverini. Lo scontro con Cetica
Colpisce senza ombra di dubbio la cospicua presenza di sindacalisti fascisti come Luca Malcotti, ex Cisnal ed ex segretario romano dell'Ugl, ex FdG e strettissimo collaboratore di Alemanno; Pietro di Paoloantonio, nuovo assessore ai Rifiuti e alle attività produttive, stretto collaboratore di Alemanno quando l'attuale neopodestà di Roma era ministro per le Attività produttive, proviene dall'Ugl in cui ha ricoperto la carica di segretario del settore trasporti; in ultimo, Stefano Cetica, capo indiscusso dell'Ugl nazionale dal 1999 al 2006 fino a quando non gli è subentrata in quella carica proprio la Polverini. Cetica è stato sindaco a Cerveteri e gli è stata affidata la poltrona strategica del Bilancio.
Tra Cetica e Polverini i trascorsi non sono così idilliaci come vogliono far credere: dai contrasti in Ugl fino ad un documento con il quale nel 2000 l'attuale assessore al Bilancio attaccava la governatrice affermando che "nel 1997 il Caaf dell'Ugl ha conferito un appalto di 240 milioni di lire alla società Tavani Srl per forniture presumibilmente di servizi informatici, credo sia mio dovere capire fino in fondo le ragioni di questo importante rapporto economico. Anche perché la Tavani Srl è l'evoluzione della Alisan Srl, amministrata dalla signora Giovanna Sensi fortunata madre del segretario confederale Renata Polverini. Inoltre, fatto ancor più strano - prosegue Cetica - la società aveva ampliato proprio nel 1997 la sua attività all'informatica: prima si occupava del commercio e della vendita dell'abbigliamento, maglieria e biancheria intima. Il nostro Caaf ha avuto subito una grande fiducia nel destino informatico della Tavani Srl, affidandogli un appalto di rilevanza davvero notevole, anche considerando le esigenze effettive della struttura. Nulla esclude che a tutto ciò ci sia una spiegazione plausibile, a parte il comune buonsenso; tuttavia una spiegazione deve essere data".
Successivamente, secondo Il Fatto quotidiano, nel 2007 Renata Polverini cederà a Rolando Vicati, segretario Ugl forestali, a un prezzo stracciato un bell'appartamento con box di ampia metratura all'Eur, acquistato con lo sconto dall'Inpdap. A Vicari, nel 2000, Cetica rinfacciava di avere ceduto nel 1998 a soli 300 milioni un immobile pagato 430 milioni di lire nel 1988 "dalla Centro Alfa, società strumentale legata all'Ugl" a una società dei figli di Vicari stesso. Così si espresse Cetica: "anche in questo caso è necessario chiarire ogni responsabilità". L'Ugl decide di insabbiare la faccenda e Polverini e Vicari rientrarono nei ranghi; il 17 luglio 2000, cinque mesi dopo la lettera, l'attuale presidente del Lazio cede le sue quote sociali dell'Alisan e la mamma ne lascia l'amministrazione. Con buona pace di entrambi i sindacalisti neofascisti.

L'occhio della giustizia sulla neonata giunta nera
Già molte sono le inchieste che gravano minacciose su Polverini e camerati. Prima delle elezioni si era registrata a Latina la commistione tra la destra neofascista, capitanata dal ras Claudio Fazzone, e la camorra casalese al punto che per il Comune di Fondi (Latina) è stato chiesto lo scioglimento negato dal governo del neoduce Berlusconi. Particolarmente vergognoso è stato l'atteggiamento dell'ex neopodestà di Fondi, Vincenzo Zaccheo, che chiedeva un'esplicita raccomandazione per sistemare le figlie proprio alla Polverini; richiesta che veniva ripresa in un video poi in onda sulle reti nazionali. Per lo scandalo Zaccheo si è dimesso verso la fine di aprile di quest'anno da sindaco.
Un altro fascista storico, l'imprenditore Giuseppe Ciarrapico (attuale senatore del Pdl), padrone di numerosi quotidiani tra i quali i fogliacci Ciociaria Oggi e Latina Oggi, è accusato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. All'inizio di maggio la Guardia di finanza ha sequestrato immobili, quote societarie e conti correnti nell'ambito di un'inchiesta della Procura di Roma su due imprese editoriali controllate dall'ex componente della corrente andreottiana della DC e amico stretto di Almirante tramite suo figlio e prestanome, con l'accusa di aver percepito illecitamente circa 20 milioni di euro di contributi tra il 2002 e il 2007. E, infine, il passato che ritorna, ovvero l'ex governatore Storace, condannato per il Laziogate, il cui gruppo politico è mani e piedi nella neonata giunta Polverini.
Nell'analisi dell'esecutivo regionale non può non scorgersi che la giunta Polverini ha una chiara natura antipopolare e neofascista, non rappresenta assolutamente le masse popolari e risulta travolta dagli scandali, in continuità sia con la giunta Marrazzo sia con quella del fascista Storace. Ancora tenue e floscia l'opposizione di "centro-sinistra", i cui "vagiti" si sono paradossalmente sentiti soltanto quando il presidente della provincia di Roma Zingaretti ha difeso la Polverini in piazza il 25 Aprile, beccandosi peraltro uova e pomodori.
I marxisti-leninisti si opporranno con tutte le loro forze a questo nuovo scempio politico, lottando al fianco degli antifascisti e delle masse popolari, così come hanno già fatto durante la manifestazione per il 65° della Liberazione dell'Italia dal nazifascismo.

12 maggio 2010