Sicilia
Crocetta vara il governo PD-UDC
La giunta regionale piena di democristiani riciclati, esponenti della cultura di destra, creazionisti, nietzscheani. Il governatore annuncia tagli per 1 miliardo di euro

Dal nostro corrispondente della Sicilia
Quando il rinnegato del comunismo, Rosario Crocetta, il 24 novembre si è inginocchiato nel santuario siracusano per affidare alla Madonna delle lacrime la Sicilia, non è sfuggito a nessun attento osservatore il parallelo con Totò vasa vasa Cuffaro che non lesinava sceneggiate di devozione. Un gesto quello di Crocetta, che suggellava simbolicamente e concretamente un abbraccio governativo con l'UDC ampiamente previsto, nonché contestato dalle masse studentesche palermitane il 17 novembre con una pioggia di cannoli indirizzata contro Palazzo D'Orleans, sede del governo.
La mostruosa accozzaglia PD-UDC di Crocetta infatti non è per nulla gradita alle masse popolari siciliane che hanno già esperienza dei picciotti di Casini alla guida della Sicilia.

La composizione del governo
Dodici le poltrone assegnate, ma Patrizia Valenti, voluta dall'UDC agli Enti Locali, si è dimessa causa rinvio a giudizio per omissioni di atti d'ufficio. L'altro assessore dimessosi, Francesca Basilico D'Amelio, indicata dal PD, è stata invece sostituita dal vicedirettore della Svimez, Luca Bianchi, gradito a Bersani.
Gli assessori vicini al PD, se non addirittura militanti o dirigenti del partito, sono 3 Mariella Lo Bello, al Territorio, Nelli Scilabra, alla Formazione, Antonino Bartolotta, alle Infrastruttue.
Gli assessori direttamente legati all'UDC sono 2 Dario Cartabellotta, all'Agricoltura ed Ester Bonafede, a Famiglia e Lavoro.
Gradimenti trasversali per i "tecnici" Luca Bianchi, all'Economia, Antonino Zichichi, alla Cultura, Franco Battiato, al Turismo e Spettacolo, Nicolò Marino, all'Energia, Linda Vancheri, alle Attività produttive, Lucia Borsellino, alla Sanità.

Gli assessorati del settore economico-produttivo
Rileviamo che i due assessorati portanti dello sviluppo, Economia e Attività produttive, hanno alla guida assessori decisamente sostenitori della bontà dei provvedimenti di macelleria sociale del governo Monti. La loro nomina è un vero e proprio calarsi le braghe da parte del governatore di fronte ai diktat del governo Monti, della Ue e delle banche alla Sicilia sull'orlo del default (bancarotta).
Linda Vancheri, funzionaria di Confindustria gradita al PD, è la migliore garante della continuità, con il precedente assessore alle Attività produttive, Marco Venturi, dirigente di Confindustria. Di Venturi, integralista della spending review (tagli), infatti la Vancheri è stata assidua collaboratrice. Con la Vancheri, come precedentemente con Venturi, si garantisce la linea maggioritaria di Confindustria nel governo Siciliano che consiste nella politica di paralisi delle risorse finanziarie della Regione alle piccole e medie imprese.
Presente in giunta il meridionalista Luca Bianchi, assessore all'Economia. Gradito alla segreteria nazionale del PD e segretario regionale, Lupo, Bianchi è vicedirettore dello Svimez (Associazione per lo sviluppo dell'industria nel Mezzogiorno). L'economista non ha certo un curriculum da politicante borghese e va atteso alla prova dei fatti, anche se è bene evidenziare fin d'ora che Bianchi non è stato nominato assessore per caso. I suoi interventi sul Mezzogiorno hanno spesso denotato posizioni vicine a quelle del ministro per la Coesione Territoriale, Fabrizio Barca, e appiattite sulla linea dei tagli voluta dal governo Monti. Nel dicembre del 2011 tirava la volata al governo Monti, affermando che il Piano di Azione e Coesione sociale "conferma l'intento di collocare il tema dello sviluppo del Sud all'interno della strategia complessiva per la crescita" e che "dovrebbe rappresentare il modello per il proseguo dell'azione". Ma si guardava bene dall'aggiungere che quel "piano" era solo una semplice riallocazione di soldi da un capitolo ad un altro di spesa. Intanto le condizioni del Sud, ben lungi dall'essere migliorate nel corso di un anno, sono tragicamente peggiorate.
Preoccupante, inoltre, che il tema del lavoro sia affidato alla tradizione assistenzialistica e clientelare dell'UDC. Ester Bonafede ha all'attivo una carriera di poltronista nei consigli di amministrazione lottizzati. La Bonafede, moglie del vicepresidente del Tribunale di Palermo ed ex-parlamentare nazionale (UDC) Carmelo Carrara, dopo essere stata membro dal 2006 al 2011 del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Teatro Massimo di Palermo, investita dalla durissima contestazione dei lavoratori, diventa nel 2011 membro, in quota Comune di Menfi, del Consiglio di Amministrazione della società Marina e dallo scorso aprile ricopre la carica di assessore alla cultura del comune di Sambuca di Sicilia. Dal 2007 ad oggi è sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.
La sua scelta è un premio alla fedeltà personale e familiare all'UDC.
Con Crocetta l'altro assessorato che ha diretto rapporto con le politiche di sviluppo e del lavoro, quello pesantissimo all'Agricoltura, torna all'UDC. Il nuovo assessore, Dario Caltabellotta, era stato candidato con la lista di Salvatore Cuffaro alle regionali del 2001. La sua è una carriera da dirigente, cresciuto all'ombra di Cuffaro, assessore all'Agricoltura dal 1996 al 2001. La sua carriera fulminante lo vede diventare nell'agosto 2001, a un mese dall'elezione a governatore di Cuffaro, Dirigente della Segreteria tecnica dell'Assessore Regionale Agricoltura e Foreste. Caltabellotta, in sostanza, da membro dell'apparato dell'assessorato, è uno dei principali responsabili dello sfascio e dell'attuale crisi agricola siciliana che sta divorando il comparto in Sicilia.

La sanità
Lucia Borsellino, figlia del giudice Paolo Borsellino, assume la delega alla Sanità. Crocetta evidentemente spera di strumentalizzarne il cognome per dare un tono antimafioso alla dirigenza dell'assessorato siciliano più clientelare e infiltrato dai colletti bianchi della criminalità organizzata.
La Borsellino, già funzionaria dell'assessorato che adesso guida, è ritenuta vicina alle posizioni del "centro-destra" e rappresenta una garanzia di continuità con il precedente assessore alla sanità del governo Lombardo, Massimo Russo, voluto esplicitamente dai fedelissimi di Don Raffaele. Quando Massimo Russo diventa assessore, la figlia del magistrato entra immediatamente a far parte della sua segreteria tecnica. Quando scoppia la vicenda dell'incriminazione di Lombardo per reati di mafia, la Borsellino, insieme ai vertici della Sanità, si distingue per la difesa a spada tratta dell'assessore, sul quale pendeva una richiesta di dimissioni da parte dei media. Di fatto, la Borsellino ha costituito un baluardo in difesa del governo Lombardo e del resto è Lombardo stesso a nominarla "direttore generale del dipartimento attività sanitarie e osservatorio epidemiologico". Con Massimo Russo, la dirigente Borsellino ha lavorato al cosiddetto "piano di rientro", leggasi piano di tagli selvaggi alla sanità, firmato nel 2007, tra il governo Cuffaro e il governo Berlusconi ed è convintissima fautrice del suddetto piano che porterà avanti sotto il governo Crocetta, con il convinto appoggio del PD che definisce i tagli un "brillante risultato" ed esorta la Borsellino a mantenere sul campo le doti "di fermezza e leadership" mostrati nel compiere il macello. I siciliani sono avvisati.

Gli assessorati culturali
Il fisico Antonino Zichichi è stato chiamato a guidare la Cultura. Benché gradito anche al PD, il reazionario Zichichi compie la sua carriera all'ombra della DC che nel 1979 tentò di piazzarlo, senza riuscirci, alla direzione del CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare). Dopo l'inabissarsi della "balena bianca" Zichichi mette un piede sulla barca berlusconiana, definendosi "simpatizzante e amico" di Silvio Berlusconi. Nel 2005 viene proposto da Antonio Tajani, PDL, come candidato a sindaco di Roma, ma Zichichi rifiuta. Ha di recente sfiorato la candidatura alle prossime politiche per il PDL.
I forti legami con le gerarchie ecclesiastiche gli valgono il titolo di membro dell'Accademia Pontificia per le scienze. In nome del suo credo cattolico, infatti, Zichichi conduce una crociata oscurantista che lo porta ad attaccare dall'interno l'epistemologia della scienza. Zichichi, ossimoro personificato, fisico e cattolico-creazionista, criticatissimo nella comunità scientifica italiana e internazionale, infatti, è uno dei principali oppositori in Italia all'evoluzionismo in nome del neocreazionismo e delle tesi antiscientifiche del "Disegno Intelligente". Sfegatato nuclearista ha dichiarato: "sarei felice se la Sicilia fosse piena di centrali nucleari".
Un reazionario e antiscientifico oggettivo come Zichichi in un assessorato chiave come quello alla cultura costituirà certamente l'ennesimo tassello dello sfruttamento e dell'oppressione culturale delle masse popolari siciliane. Intanto si profila all'orizzonte un pesante conflitto d'interessi: il figlio di Zichichi si trova nella associazione temporanea d'imprese, che ha ben cinque contenziosi con la Regione riguardanti gare per i servizi aggiuntivi al pubblico nei siti culturali siciliani. Proprio l'assessore padre dovrebbe resistere in giudizio nei confronti del figlio.
Il cantautore Franco Battiato ha la delega al Turismo e spettacolo. Un altro assessore gradito al PD, benché nel corso della sua lunga carriera da cantautore abbia mostrato una chiara ideologia trasversale e destrorsa, non mancando di esibirsi per la festa di AN e di schierarsi a favore dei liberali di La Rosa nel Pugno.
Battiato, di fatto, può essere considerato un esponente della nuova cultura di destra. Fortemente influenzato dal filosofo nichilista e nietzschiano Manlio Sgalambro, tra i suoi riferimenti vi sono esponenti del cattolicesimo medievale, come Agostino, la fervente sostenitrice della controriforma cattolica, Santa Teresa d'Avila, per arrivare ai filosofi dell'esistenzialismo.
I suoi testi colmi di individualismo, fatalismo e di disfattismo contengono una filosofia subdolamente orientata alla resa, alla sottomissione, al silenzio alla sopportazione, alla fuga. Dal canto suo Battiato dichiara di volersi impegnare solo in parte "di ciò che so fare, della organizzazione di grandi eventi". Ci chiediamo se non si possa intravedere un conflitto d'interesse nell'incarico al cantautore.
Alla Formazione viene nominata la giovane agrigentina studentessa universitaria Nelli Scilabra, leader del movimento studentesco vicina al PD e a un passo dall'essere stata candidata alle scorse politiche. Una mossa astuta e demagogica quella di Crocetta che avviene all'indomani della durissima contestazione del movimento studentesco palermitano proprio sotto la sede del governo regionale. Un'operazione mirata a ricostruire agli occhi dei giovani siciliani una credibilità delle istituzioni borghesi e a riconquistare sul piano dell'elettoralismo e del partecipazionismo borghese i giovani anticapitalisti siciliani.

Gli assessorati al governo del territorio
Il magistrato della DDA di Caltanissetta Nicolò Marino, voluto da Crocetta, assume la delega all'Energia e ai servizi di pubblica utilità. Come Battiato, il suo sarà un doppio ruolo, farà l'assessore continuando a svolgere la propria professione. "Porterò con me la logica della legalità e questo senso delle istituzioni - dichiara il magistrato - che ho notato negli ultimi tempi essere venuto meno a livello nazionale, locale e regionale". In sostanza il magistrato si erge a nume tutelare dell'assessorato dalle infiltrazioni mafiose. Si tratta dell'ennesima dimostrazione che le istituzioni politiche borghesi sono in preda alle infiltrazioni mafiose. Dall'altro la presenza di Marino nel governo, secondo ormai una prassi consolidata di chiamare nella giunta regionale esponenti dell'antimafia rischia di divenire una foglia di fico per nascondere corruzione e clientelismo dilaganti nel settore guidato da Marino che comprende anche la gestione delle risorse idriche e dei rifiuti.
La cinquantacinquenne agrigentina Mariella Lo Bello, ex-candidata, nel maggio 2012, della coalizione di PD, MPA, FLI e API a sindaco di Agrigento, segretario generale dello Spi-Cgil e provinciale della CGIL è adesso assessore al Territorio, in quota PD. Espressa dalla corrente bersaniana facente capo di Angelo Capodicasa e Mirello Crisafulli. Si tratta di un assessorato pesante che comprende anche la direzione del Corpo forestale regionale con le sue decine di migliaia di precari che nel corso degli ultimi mesi sono divenuti una sorta di capro espiatorio da sacrificare ai tagli voluti dal governo Monti.
Il segretario provinciale del PD messinese Antonino Bartolotta, gradito agli ex-margheritini e vicino all'ex-neopodestà di Messina, Francantonio Genovese, assume la delega alle Infrastrutture. Si tratta di un assessorato anche questo molto delicato. Un assessorato che deve gestire il piano di tagli in investimenti infrastrutturali e servizi di trasporto in Sicilia, voluto dal governo Monti e dai governi Lombardo, e allo stesso tempo "riallocare" sul territorio i pochi finanziamenti europei e nazionali per il Sud. Chi meglio di un organico al PD e fedele sostenitore del macello sociale in questo ruolo.

Annunciati i primi provvedimenti del governo Crocetta
Si è tenuta il 30 novembre la prima seduta della giunta Crocetta, nella quale il neo governatore ha presentato gli assessori e ha tracciato le linee generali di programmazione che riguardano bilancio e tagli. All'apertura del parlamento il governatore porterà in aula una manovra di un miliardo di euro. Intanto aveva già annunciato qualche giorno prima provvedimenti di tagli alla spesa, tra cui la liquidazione di ben 13 società partecipate. Si prospettano tempi duri per i dipendenti della regione, tra cui migliaia di precari schiacciati nella morsa dei tagli di spesa.
Infatti, nonostante permangano per Crocetta i noti problemi di maggioranza in parlamento, sembra che sui provvedimenti di taglio imposti in maniera ricattatoria dal governo Monti una maggioranza che si articoli di volta in volta intorno all'asse PD-UDC possa essere trovata senza molti sforzi. Gli stessi grillini, come l'MPA, dichiarano la propria disponibilità a votare i provvedimenti del governo.
Tocca alle masse popolari siciliane che hanno già delegittimato il governatore del PD con il 56,4% di diserzione dalle urne prendere in mano le proprie sorti e sottolineare con la lotta di piazza per il lavoro e i diritti, sull'esempio degli studenti palermitani il 17 novembre, il baratro che le separa da questo governo antipopolare, il cui stesso processo di formazione, oltre che i contenuti, mostra che Crocetta non ha nulla di rivoluzionario, come afferma di avere, e che anzi lavora per la conservazione del sistema capitalistico, arrivando per interessi di poltrona a foraggiarne i gruppi più reazionari.

5 dicembre 2012