Il governo cubano prende nuove misure capitalistiche
Ai privati i campi da golf

In una intervista richiestagli dal mensile Usa The Atlantic, alla domanda se il modello socialista cubano fosse ancora esportabile, Fidel Castro rispondeva: "il modello cubano ormai non funziona più neanche per noi". Alla pubblicazione di questa parte dell'intervista Catro faceva seguire una rettifica nella quale affermava di essere stato male interpretato. A parte che il socialismo a Cuba non c'è mai stato e quindi è quantomeno improprio parlare di modello socialista cubano, la riapparizione di Fidel Castro dopo un lungo periodo di silenzio per cure mediche, e "l'incomprensione" col giornalista americano è caduta proprio nel momento in cui suo fratello, il presidente cubano Raul Castro ha dato il via a una nuova serie di riforme capitalistiche nel tentativo di superare la crisi economica che ha colpito anche Cuba. Crisi aggravata dall'ingiusto blocco economico cui l'isola è sottoposta dall'imperialismo americano, quale che sia l'inquilino democratico o repubblicano della Casa Bianca. Raul ha infatti annunciato "cambiamenti strutturali" e per coprirsi ha ripetuto che Cuba non abbandonerà mai "il socialismo per il libero mercato".
Sarà ma la prima mossa sono stati i tagli agli interventi pubblici, fra i quali quelli nel settore dell'istruzione con la soppressione di borse di studio e la limitazione dell'accesso universitario; il governo ha aumentato di cinque anni l'età pensionabile e annunciato nuove imposte.
Alcuni mesi fa il governo aveva avviato la privatizzazione delle botteghe dei barbieri e dei taxi, di recente ha allargato la possibilità della costituzione di piccole e medie imprese private in altri settori. Il governo, ha dichiarato il presidente Raul Castro, "ha deciso di incentivare ulteriormente l'attività imprenditoriale come alternativa per i lavoratori in esubero". L'85% dei cinque milioni di lavoratori cubani è un dipendente statale; di questi ce ne sarebbero un milione in "esubero", in particolare nei settor dell'istruzione e della sanità.
Lo stato secondo Raul dovrebbe "alleggerire" la sua presenza in questi settori, scaricando i lavoratori, e occuparsi maggiormente di altri tra i quali il turismo, un'industria importante per le entrate del paese.
A fine luglio il governo ha varato una legge finalizzata a "facilitare il processo di partecipazione degli investimenti stranieri nel turismo internazionale", garantendo "maggiore sicurezza e garanzie agli stranieri che investono nell'edilizia". E poiché la legge cubana permetteva l'uso della terra statale per "solo" 50 anni il governo ha deciso di estendere il permesso fino a 99 anni.
Ai primi di settembre il governo ha messo in cantiere la costruzione di 16 campi da golf, con annessi complessi residenziali di lusso, che potrannio essere comprati da capitali stranieri; l'Avana conta di piazzarne almeno 4 entro la fine dell'anno. Sempre per facilitare lo sviluppo turistico è arrivato il via libera alla costruzione di punti di attracco per yachts.

13 ottobre 2010